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Rallenta il real estate

Ma tra gli investitori aumenta il sentiment acquisto

Ma tra gli investitori aumenta il sentiment acquisto

Di Marco Bosco, 16 Dicembre 2011

Il mercato real estate alberghiero nell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) rallenta, anche se continua a crescere. È quanto emerge dall’ultimo Hotel investor sentiment survey di Jones Lang LaSalle Hotels, alla luce della frenata registrata nel secondo e terzo trimestre dell’anno. L’attività degli investitori, nei prossimi mesi, sarà così prevalentemente focalizzata su città come Londra, Istanbul, Monaco e Parigi, mentre nel medio termine si registrerebbero aspettative positive anche per Stoccolma e Copenaghen. «L’andamento del mercato, nel corso degli ultimi sei mesi, è stato piuttosto altalenante», racconta l’executive vice president di Jones Lang LaSalle Hotels Italia, Roberto Galano. «Dopo un inizio dell’anno caratterizzato da una forte ripresa dell’economia globale, con conseguente rafforzamento della fiducia degli investitori, il secondo e il terzo trimestre hanno infatti visto un ritorno all’incertezza, con il rischio di ricaduta in una nuova contrazione congiunturale. E ciò ha certamente influito sulle aspettative dei detentori di capitale verso il mercato alberghiero».
Gli investitori oggi, secondo lo stesso Hotel investor sentiment survey, appaiono ancora maggiormente fiduciosi verso l’Europa occidentale, rispetto all’Europa dell’Est, sebbene in città come Mosca e Varsavia le aspettative di breve e medio termine siano di forte crescita. In queste località, il mercato alberghiero sarebbe infatti ancora in una fase di sviluppo: fase che si è temporaneamente arrestata, in concomitanza con la congiuntura economica negativa. Grazie alle forti potenzialità legate all’aumento della domanda turistica, e a un’offerta alberghiera ancora limitata, gli investitori stimano tuttavia che esistano significative potenzialità di crescita, nel prossimo futuro, per le aree orientali del Vecchio continente.
Nel Regno Unito, tradizionale mercato principe delle compravendite di immobili alberghieri, la lenta ripresa dell’economia, insieme a tassi di inflazione ancora troppi elevati, continua poi ad avere effetti negativi sulle performance dell’hôtellerie, nel breve e nel medio termine, a seguito anche dell’attento controllo esercitato oggi dalle società sulle spese legate ai viaggi di lavoro. Grazie al suo eccellente posizionamento, Londra prosegue tuttavia a registrare performance positive, mentre è soprattutto nelle altre città del paese che si assiste a un peggioramento delle performance.
In termini di attitudine degli investitori, inoltre, l’Hotel investor sentiment survey Jones Lang LaSalle Hotels ha registrato un rafforzamento tra le intenzioni di acquisto che, con un peso del 41,8%, dominano il sentiment degli investitori, anche grazie al più corretto livello di pricing raggiunto. La tendenza a mantenere i propri immobili in portafoglio, al contrario, si è, almeno parzialmente, indebolita e rappresenta oggi il 28,2% del campione dell’ultimo sondaggio, in riduzione di 680 punti base rispetto ad aprile 2011. Le propensioni a costruire e vendere si collocano quindi rispettivamente in terza e quarta posizione, con un peso percentuale pari al 16,2% e al 13,8% degli intervistati. Nonostante il calo del numero di coloro che tende a rimanere su posizioni conservative, i dati testimoniano quindi la permanenza di una certa preferenza a mantenere i propri immobili in portafoglio, da parte di chi non è costretto a vendere e attende così tempi migliori, mentre aumenta il numero di distressed asset posti sul mercato.
In Medio Oriente e in Nord Africa, infine, la Primavera araba, e la conseguente instabilità politica, hanno ragionevolmente avuto un impatto sensibile sulla fiducia degli investitori. Ciononostante i rendimenti si sono mantenuti su livelli intorno all’8,9% e nel medio termine è atteso un ulteriore miglioramento delle performance. In quest’area, in particolare, si attende una forte crescita per la capitale del Qatar, Doha.
Ora come ora, conclude Galano, «ci aspettiamo un ridimensionamento nelle aspettative di rendimento da parte degli investitori, sebbene mercati come Londra e Parigi, caratterizzati da una forte domanda d’acquisto di asset primari e secondari, certamente soffriranno meno. Sono in peggioramento invece le aspettative di rendimento nelle città di seconda fascia, che riflettono l’incertezza percepita per la crescita futura e un mercato del credito ancora difficile. Il ritorno al sentiment acquisto, tra le alternative strategiche degli investitori, sta a ogni modo a indicare l’opportunità di assistere a una svolta nel mercato degli investimenti alberghieri, se si considera anche il significativo incremento del numero di hotel attualmente in vendita».

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