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Siamo nel 2012, l’anno del drago

Di Antonio Caneva, 13 Gennaio 2012

Mi accorgo che quest’anno sarà il quindicesimo anno di pubblicazione di Job in Tourism; rifletto sugli inizi e sulla velocità con cui sono passati questi anni che, tra l’altro, a livello generale hanno visto una profonda trasformazione della società (non sempre in positivo) e delle modalità con cui si opera (basta pensare a Internet).
Il numero zero del giornale di 15 anni orsono ha avuto un lusinghiero riscontro e mi ricordo principalmente tre lettere di incoraggiamento, che ho ricevuto (a quei tempi si scrivevano ancora le lettere) e che mi hanno indotto a perseverare: una della gentile direttrice commerciale Accor, che ha poi lasciato la società mettendosi in proprio e di cui non ho più avuto notizie; la seconda del direttore di un albergo 4 stelle in Romagna che, professionalmente, non ha avuto per niente fortuna; e la terza, quella che ho ritenuto più importante, di Amato Ramondetti, presidente Turin Hotels: e sappiamo tutti come è finita.
Hanno avuto ragione, hanno avuto torto, ho fatto bene a tenere conto dei loro suggerimenti? Non so.
Si tende ad accettare acriticamente quanto espresso da persone che godono di credibilità (soprattutto se confermano le nostre tesi), mentre invece i contenuti andrebbero considerati per quello che sono.
In una recente intervista, mi ha particolarmente colpito un’affermazione di Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, che con la sua abituale aria di chi cammina sollevato due passi da terra, al funerale di Don Verzé, ricordava una frase di Don Milani: «Se alla fine della vita uno non ha le mani sporche, vuol dire che le ha tenute in tasca»; come a dire che il fine giustifica comunque i mezzi. Beh, al Cacciari filosofo preferisco i suoi semplici concittadini, che ai miei tempi avevano la cultura delle serenate in barca e dei bacari per ombre e cicchetti (osterie per bicchieri di vino e stuzzichini).
Il 2012 per i cinesi è l’anno del drago: un anno particolarmente positivo. Per vincere il grigio che ci circonda (anche se eravamo nel bianco delle montagne) lo ricordavo a mia moglie; al che mi ha risposto: «Per chi, per i cinesi?».
Forse, vale meglio il buon senso della gente comune che quello dei filosofi e dei soloni.
Auguri a tutti di un sereno 2012 e, con i tempi che corrono, mi sembra sarebbe già un obiettivo apprezzabile.

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