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Giornata Mondiale della Salute Mentale: l’importanza di stare bene al lavoro, le azioni virtuose dei gruppi alberghieri

Circa il 40% dei casi di depressione in Europa sono collegati a fattori stressanti legati al lavoro: ecco cosa possono fare le aziende per impattare positivamente sulla salute dei propri collaboratori e cosa stanno già facendo molte aziende alberghiere

Circa il 40% dei casi di depressione in Europa sono collegati a fattori stressanti legati al lavoro: ecco cos

Di Job in Tourism, 7 Ottobre 2024

Questa settimana – giovedì 10 ottobre – si celebrata il World Mental Health Day, un appuntamento che, soprattutto dalla pandemia in poi, è diventato sempre più rilevante per la sempre maggior attenzione e sensibilità pubblica nei confronti della salute mentale. In modo particolare, quest’anno l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto porre l’accento sul benessere dei lavoratori, sottolineando come “ambienti di lavoro sicuri e sani possono agire come un fattore protettivo per la salute mentale”.

Ma quanto indice il lavoro oggi sul benessere mentale delle persone, quali sono le strategie attivabili a livello aziendale per favorirlo e cosa stanno facendo, nello specifico, le imprese del settore alberghiero da questo punto di vista?

Lavoro e depressione

Secondo l’ETUC – European Trade Union Confederation, circa il 40% dei casi di depressione nell’Unione Europea sono collegati a fattori stressanti legati al lavoro, come una cattiva organizzazione, over work, disponibilità costante, precariato e condizioni di eccessiva pressione lavorativa. Millennial e Gen Z sono particolarmente sensibili a queste dinamiche: secondo una ricerca riportata dal World Economic Forum, il 40% della Gen Z e il 35% dei Millennial si sentono spesso stressati, impauriti o ansiosi, con molti che segnalano episodi di burnout.

Cosa possono fare le aziende

La buona notizia è che, come ha sottolineato l’Oms, le aziende possono fare molto per impattare positivamente sulla salute mentale dei propri collaboratori, soprattutto agendo sul work-life balance: l’equilibrio tra vita e lavoro. Qualche esempio? Promuovere ambienti di lavoro più equilibrati e supportivi e rilanciare politiche che incentivino la flessibilità, il supporto reciproco e la gestione dello stress.

Gli esempi nell’hospitality

Molte sperimentazioni si stanno facendo anche in ambito alberghiero, sempre più sensibile al tema del benessere dei lavoratori, anche in un’ottica di attraction e retention – come ci hanno raccontato gli HR manager del settore proprio qualche giorno fa in occasione della nostra job fair TFP Summit di Verona.

È il caso, per esempio, delle politiche di supporto messe in campo da grandi gruppi dell’hospitality come Hilton, HNH Hospitality e Starhotels, ma anche di specifiche iniziative come l’introduzione dello psicologo in azienda da parte di Europlan, della “manager della felicità” del gruppo Move Hotels o dei contributi economici per aiutare i lavoratori genitori a pagare la retta dell’asilo nido erogati da Lungolivigno (tutti i dettagli negli articoli di approfondimento linkati).

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