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Best of the best: mamma mia!

Con gli agenti Virtuoso occorre coltivare un rapporto personale

Con gli agenti Virtuoso occorre coltivare un rapporto personale

Di Massimiliano Sarti, 24 Settembre 2010

«Nell’oretta che ho trascorso al tavolo ad aspettare l’annuncio dei vincitori, ho cercato di immaginare cosa avrei detto se fossi stato io a essere chiamato. Ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo proprio a concentrarmi. Il tempo poi è volato. A un certo punto, ho sentito annunciare il mio nome tra i Best of the best, sono salito sul palco e spontaneamente mi è uscito: mamma mia!». Trapela ancora tutta l’emozione di un momento irripetibile nelle parole del direttore del Park Hyatt di Milano, Claudio Ceccherelli, fresco vincitore del premio di Hotelier of the year, a cura del network dedicato ai viaggi di lusso, Virtuoso. «Lo considero il momento più bello della mia carriera professionale. E l’ho detto anche durante il discorso ufficiale. Subito dopo il mamma mia, s’intende. E non solo perché le nomination comprendevano alcuni tra i personaggi più importanti del nostro mondo. Ma anche perché il riconoscimento proviene da un network agenziale, che fa del rapporto personale e della conoscenza diretta dei direttori d’hotel una delle proprie principali forze commerciali».
Virtuoso, in particolare, raccoglie al proprio interno circa 500 hotel top del lusso internazionale e molte tra le più esclusive agenzie di viaggi degli Stati Uniti e del resto del mondo. «È questo un contesto in cui la personalizzazione del servizio è portata ai suoi livelli più elevati», racconta ancora Ceccherelli. «Gli agenti di viaggio Virtuoso sono dei veri e propri consulenti specializzati, in grado di seguire i propri clienti nei minimi dettagli. Il rapporto che instaurano con chi si rivolge a loro è di assoluta fiducia e spesso sfocia in sentimenti che si avvicinano a quelli dell’amicizia vera e propria. È inevitabile, perciò, che dai loro fornitori pretendano solo il meglio: una qualità di servizio che può essere garantita solo dalla conoscenza diretta e personale dei direttori d’albergo a cui affidano l’accoglienza dei loro viaggiatori».
Con un’esperienza alle spalle in strutture come il Villa d’Este di Cernobbio, l’hotel de Paris di Montecarlo, il Danieli di Venezia e l’Excelsior di Roma, Ceccherelli ha ormai da molti anni a che fare con questo segmento di mercato esclusivo: «Per mantenere buoni rapporti con un network di agenzie di questo tipo ci sono delle regole da rispettare. Occorre prima di tutto far fare loro bella figura: accogliendo personalmente ogni loro cliente all’arrivo in hotel e, magari, offrendogli un upgrade omaggio, presentato però come un cadeau frutto del rapporto privilegiato tra la propria struttura e l’agenzia di viaggio partner. E poi bisogna dare a ogni agente Virtuoso la giusta considerazione professionale: per esempio, trattando con lui sempre in prima persona, senza delegare l’incontro al proprio director of sales. Piccoli accorgimenti, insomma, che chi lavora nel mondo dell’ospitalità spesso conosce bene, anche solo perché li ha sentiti ripetere tante volte sui banchi di scuola, ma che non sempre tutti applicano con la dovuta costanza quotidiana».
In un contesto come quello del segmento del lusso esclusivo, sono queste, però, le attenzioni che fanno davvero la differenza. «Il nostro albergo di Milano è il primo Park Hyatt del gruppo: inaugurato cinque anni fa, è un hotel che fa del proprio design pulito, arricchito da dettagli di classe e dalla qualità delle materie prime utilizzate, il segno distintivo della propria filosofia di lusso contemporaneo. Eppure io non credo che siano il travertino, le stoffe Jim Thompson o i nostri sofisticati led luminosi a garantirci il successo. La nostra vera forza sta nelle atmosfere che riusciamo a creare e in un’accoglienza fatta soprattutto di attenzioni personali e sincere. Perché non si può lavorare, né tantomeno dirigere un hotel, senza essere capaci di trasmettere a tutto il proprio staff i valori di un’ospitalità priva di finzioni».
Raggiunto un traguardo così prestigioso come il titolo di Hotelier of the year, Ceccherelli rimane tuttavia con i piedi ben piantati a terra. «La premiazione è stata un momento indimenticabile. Ma bisogna andare avanti. Il nostro obiettivo è ora quello di consolidare il posizionamento del brand Park Hyatt nel segmento top del mercato del lusso. In fondo, il marchio è ancora molto giovane. E poi ci dobbiamo preparare ad affrontare il sensibile aumento dell’offerta alberghiera, che si registrerà nei prossimi cinque anni a Milano, migliorando ulteriormente il nostro servizio. Il tutto, in attesa anche delle nuove aperture Park Hyatt in Italia, di cui però, in questo momento, non posso ancora anticipare nulla».

Il premio
«Un gentiluomo vecchio stampo e un mentore eccezionale per qualsiasi giovane all’inizio della propria carriera». È questa la motivazione con cui Claudio Ceccherelli è stato nominato Hotelier dell’anno, in occasione della consegna dei riconoscimenti Best of the best a cura del network dedicato ai viaggi di lusso, Virtuoso. «Coloro che vengono nominati Best of the best lo meritano davvero», ha spiegato il vice president of hotels, destinations & tours di Virtuoso, Albert Herrera, durante la consegna dei premi alla conferenza Travel Mart di Las Vegas di metà agosto, in perfetto stile da cerimonia degli Oscar. «Questi riconoscimenti, infatti, vanno esclusivamente a quelle strutture alberghiere e a quei professionisti che, anno dopo anno, si sono dimostrati capaci di fissare sempre più in alto l’asticella degli standard di servizio del lusso per tutta l’industria dell’ospitalità internazionale». In effetti, insieme a Ceccherelli, sono state premiate altre grandi icone dell’hôtellerie mondiale, tra cui il ristorante Alain Ducasse del Dorchester di Londra, per la migliore offerta ristorativa, e l’Armani hotel di Dubai, per il design. Ma ecco l’elenco completo dei vincitori:

I Best of the best 2010
• Best achievement in design: Armani hotel Dubai
• Best hotel dining: Alain Ducasse at the Dorchester, Dorchester hotel, Londra
• Best bar: Sir Elly’s, The Peninsula, Shanghai
• Best family program: Rocco Forte Verdura golf & spa resort, Sciacca
• Best spa: The Spa al Grand Velas all-suites & spa resort, Riviera Maya, Messico
• Most innovative guest experience: Amanfayun, Hangzhou, Cina
• Most socially responsible: Four Seasons resort Costa Rica at Peninsula Papagayo
• One to watch: Alan Fuerstman, Montage hotels & resorts, Utah, Stati Uniti
• Hotelier of the year: Claudio Ceccherelli, general manager del Park Hyatt Milano
• Hotel of the year: The Goring, Londra

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