Job In Tourism > News > Strategie > Social Marketing, le tendenze tra “nostalgia” e AI

Social Marketing, le tendenze tra “nostalgia” e AI

Dall'uso dell'AI al ruolo dei "micro influencer" fino all'impatto del social commerce e alla passione per i marchi e l'atmosfera anni Novanta: ecco dove sta andando la comunicazione dei brand che passa da Instagram&Co

Dall'uso dell'AI al ruolo dei "micro influencer" fino all'impatto del social commerce e alla passione per i m

Di Job in Tourism, 7 Febbraio 2024

Nella settimana in cui Facebook ha compiuto 20 anni e molti analisti hanno raccontato quale sia stato l’impatto dei social network sulle nostre vite, immaginando quale sia il futuro che attende loro e noi – giusto per citarne alcune, qui ci sono le analisi pubblicate da Wired e dall’Economist -, proviamo a capire come sta evolvendo la comunicazione social applicata al marketing dei brand seguendo un’analisi realizzata da Pulse Advertising, agenzia internazionale specializzata nell’influencer marketing.

Avanti i “piccoli”

Proprio l’influencer marketing – evidenzia per prima cosa Pulse Advertising – rimane una delle tendenze principali, ma con una variazione, ovvero la crescita dell’importanza dei micro influencer (quelli da 5-10mila followers) che “permettono di raggiungere un pubblico di nicchia e demografiche specifiche, hanno tassi di coinvolgimento più elevati all’interno di comunità specializzate e costruiscono un’autentica fiducia all’interno delle comunità di riferimento”, spiega l’agenzia sottolineando l’importanza per i brand di “immergersi nelle ‘micro communities’”.

Uso competente dell’AI

Poi, c’è l’Intelligenza Artificiale, destinata a trovare sempre più spazio all’interno delle strategie social del brand: il 60% degli esperti di marketing a livello globale – si stima – ha già lavorato con gli influencer generati dall’intelligenza artificiale nelle proprie campagne e il 49% dei marketer li considera uno strumento positivo in termini di efficacia Lo sviluppo dell’AI comporta, però, “l’acquisizione di competenze specifiche nuove, che richiede ai marketer di essere costantemente aggiornati sulle tendenze e le innovazioni, di scegliere gli strumenti e le piattaforme più corrette dove inserirla, di creare contenuti coinvolgenti e personalizzati”.

Un impiego dell’intelligenza artificiale applicata alla comunicazione social particolarmente rilevante è anche relativa alla gestione dei i flussi comunicativi provenienti dalle communities: “Una strategia efficace di customer service sui social genera un flusso più diretto ed efficace verso maggiori vendite: i dati, infatti, raccontano che i consumatori passano il 40% del loro tempo quotidiano sui social, dedicando il 27% a scoprire nuovi marchi; il 43% degli utenti utilizza i social per cercare i prodotti ed infine, il 71% è ispirato ad acquistare direttamente tramite queste piattaforme”.

L’importanza del social commerce

Non a caso, secondo una ricerca di Accenture – ripota Pulse Advertising – il social commerce triplicherà il suo valore entro il 2025 e raggiungerà 1,2 trilioni di dollari a livello mondiale. Il customer journey, ossia il percorso compiuto da chi acquista un bene o un servizio, d’altronde, è in continua evoluzione ed è sempre più spostato sulle piattaforme social: con il 40% dei Gen Z che non si affida più a Google per ottenere informazioni, TikTok e Instagram diventano i nuovi motori di ricerca. “Il social commerce è un’opportunità concreta di fatturato, ma richiede un approccio di comunicazione dove è la semplicità a dominare. Fondamentale – osserva ancora – è mettere il consumatore davanti a decisioni facili, e in questo il social commerce funziona perfettamente: si può dire esplicitamente ai clienti perché acquistare un prodotto e guidarli con pochi passaggi direttamente al carrello, dalla piattaforma social prescelta”.

La crescita del social commerce si concentrerà in particolare su Tik Tok dove – è la stima – si verificheranno il 10-20% degli acquisti del mercato globale entro il 2026.

“Nostalgia canaglia”

Infine, il ritorno al passato, con la nostalgia che si afferma “il sentimento più in voga sui social“. Dai contenuti che circolano su tutte le piattaforme, le persone “cercano conforto e fuga rivolgendo lo sguardo al passato, a tempi apparentemente più semplici. Oggi – spiega Pulse Advertising – soprattutto le generazioni più giovani – Gen Z e Millennials – ricercano un senso di nostalgia nei contenuti veicolati sui social”.

Stupisce come, per esempio, più di un terzo della Gen Z abbia nostalgia degli anni ’90, nonostante la maggioranza sia nata un decennio più tardi, negli anni 2000. “In generale, il 56% degli utenti di Internet compresi tra i 16 e i 64 anni continua ad amare i vecchi loghi dei brand e recentemente, sempre più marchi molto in voga negli anni ’90”. Questa “nostalgia di epoche mai vissute”, dunque, rimane in cima ai social media trend: gli anni ‘90, con i quali la Gen Z, seppur non ancora nata, sente un forte legame e gli anni 2000 sono “due periodi diventati punti di riferimento anche per le generazioni più giovani”.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati