Un mercato dalle ampie prospettive. È questa la visione che la Hilton hotels corporation ha dell’Italia. Secondo Deepak Seth, vice president development Southern Europe & Africa, le ragioni per cui il nostro paese è uno dei cinque principali obiettivi europei di sviluppo del proprio gruppo è semplice come solo i numeri, a volte, sono in grado di essere: «L’Italia attira ogni anno circa 40 milioni di turisti da tutto il mondo. Ciononostante solo il 9% della sua offerta alberghiera è gestita da strutture appartenenti a catene di respiro globale. Tale percentuale scende poi a un misero 3,5% se si prendono in considerazione solo i primi 10 brand al mondo dell’hôtellerie internazionale. Mi sembra perciò evidente che l’Italia rappresenti per noi un mercato dalle elevatissime potenzialità».
I piani di Hilton prevedono, in particolare, di arrivare ad avere 18 strutture nella nostra penisola entro il 2010. Tra i protagonisti del piano di espansione, il marchio mid-market Garden inn, che, già presente presso l’aeroporto di Roma, a Firenze e a Matera, dovrebbe svilupparsi prossimamente anche a Lecce, Bari, Siracusa e Bologna. «Ma i nostri progetti prevedono l’apertura di nuovi Garden inn anche in altre città medio-grandi come, per esempio, Torino, Verona, Rimini e Trento», prosegue Seth. «Il tutto senza naturalmente dimenticarci di Roma e Milano. Quando si cerca di sviluppare un nuovo brand in un determinato mercato è, infatti, importante raggiungere la massa critica, ossia quel grado di espansione che consenta a un marchio di beneficiare di rilevanti economie di scala e, al contempo, di consolidare la propria immagine proprio grazie a una diffusa presenza sul territorio. Una strategia, questa, che intendiamo applicare anche per il marchio Hampton inn: il nostro brand mid-market di livello immediatamente inferiore al Garden inn che pensiamo di sviluppare a partire dalla prossima decade, aprendo quasi contemporaneamente una decina di alberghi sul territorio italiano».
Non è un mistero, insomma, che Hilton punti decisamente sui suoi brand mid-market per conquistare il mercato del nostro paese. Ancora una volta, il motivo di tale strategia è da ricercarsi nei numeri. «La domanda per questa tipologia di strutture sta crescendo», spiega Seth. «Ben il 70% dei progetti alberghieri attualmente in sviluppo in tutto il mondo riguarda, infatti, tale comparto. È perciò naturale che anche noi puntiamo a espandere la nostra offerta di medio livello. Ciò naturalmente non vuol dire trascurare il segmento lusso. E la prossima apertura del primo Doubletree d’Europa a Milano sta proprio a dimostrare l’interesse che noi riponiamo nel mercato up-scale italiano. Non solo: tra i nostri piani futuri, è pure allo studio un progetto per introdurre nella penisola anche Conrad hotels, un altro dei nostri brand luxury».
Strumento di tale strategia di sviluppo è soprattutto il franchising, che in questo periodo si sta dimostrando la formula preferita per l’espansione della compagnia in Italia. «Cerchiamo soprattutto partner che abbiano l’esperienza necessaria a gestire un hotel del gruppo Hilton», conclude Seth. «È, infatti, fondamentale che i nostri franchisee siano in grado di mantenere gli standard dei nostri brand. È per questo motivo che quando entriamo in contatto con qualche azienda candidata a collaborare con noi, effettuiamo approfondite indagini sul suo background e la sua storia passata. C’è però da riconoscere che l’Italia, con la sua lunga tradizione nell’ospitalità, è ricca di professionisti capaci e dotati di grande esperienza nel management alberghiero, con tutte le carte in regola, quindi, per sviluppare un rapporto di partnership con noi».
La semplice forza dei numeri
Di Massimiliano Sarti, 23 Maggio 2008
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