Si consolida sempre più, anche nella ristorazione e nelle enoteche, tradizionalmente appannaggio del vino, il mercato degli spirits. Gin, e amari, ma anche whisky e vermouth sono sempre più richiesti e, lato offerta, cresce la voglia di sperimentare e innovare. Ma quali sono i trend per il prossimo anno con i quali dovranno confrontarsi gli esperti di mixology a proposito di distillati?
Gli evergreen: gin e amari
Lo scorso anno – dicono i dati di uno dei principali distributori italiani come Proposta Vini – a dominare il mercato è stato il gin, per il il quale si prevede un andamento positivo e di crescita a livello dei consumi anche per il 2025. Un dato interessante: in molti Paesi all’estero, a partire dal Regno Uniti, il mercato del gin è, invece, in contrazione perché il mercato si è ormai saturato (che sia un’anticipazione anche per l’Italia?).
“Straordinaria” è anche la crescita degli amari, grazie a uno slancio sia nella ristorazione sia nella mixology, dove sono diventati un ingrediente perfetto per la preparazione di drink e cocktail, spiega il distributore: “Grazie al loro bouquet aromatico, che li rende equilibrati e molto versatili nella miscelazione, i liquori a base di erbe diventano protagonisti anche all’ora dell’aperitivo ad esempio con l’amaro tonic, che si candida a essere un valido sostituto del gin tonic”.
La new entry apprezzata dai giovani e dalla donne: il whisky
Ne avevamo già parlato in questo articolo delle scorse settimane e ora arriva la conferma: benché sia un distillato complesso, apprezzato da una fascia circoscritta di intenditori, il whisky si sta facendo strada anche tra i più giovani, che iniziano a esplorare questo mondo affascinante. Una nuova tendenza che dalla Gran Bretagna sta arrivando anche nel nostro Paese dove “il percorso di affermazione sarà più lento a causa delle diverse abitudini di consumo orientate prevalentemente verso il vino. Sempre in Regno Unito si sta registrando un trend che siamo certi arriverà anche nel nostro Paese – analizzano gli esperti – anche se non nell’immediato: una crescita imprevista e importante di consumatrici donne per questo distillato, snaturando così l’immagine che sia dedicato quasi solo esclusivamente a gentlemen di mezza età”.
La nuova primavera del rum
Anche il rum vive un periodo di rinnovato apprezzamento “grazie a una maggiore consapevolezza dei consumatori in grado di distinguere le diverse provenienze geografiche. Oggi non si cercano solo i grandi marchi ma – è la tendenza – anche nuove realtà che raccontino in modo più personale la propria storia e le proprie peculiarità produttive”.
La grande scommessa: il vermouth
Infine, il vermouth, che sarà “la grande scommessa non tanto del 2025 quanto del 2026. In questi ultimi anni – è l’analisi del distributore – abbiamo assistito a un grande sviluppo di questo vino fortificato che diventerà sempre più attraente in quanto ‘crossover’ tra liquoristica ed enologia. Nella produzione di vermouth si tenderà sempre più a valorizzare il vitigno di base in modo che le sue note e il suo carattere non si annullino ma al contrario emergano, come nel vermuttino, cocktail preparato con vermouth e soda”.
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