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Obiettivo: proteggere il perimetro

Attenzione a non invadere mai troppo la privacy degli ospiti

Attenzione a non invadere mai troppo la privacy degli ospiti

Di Alberto Bellotti, 9 Marzo 2012

Sullo scorso numero di Job in Tourism abbiamo visto come la protezione di un hotel debba cominciare da più lontano possibile: fin dalle zone adiacenti o dalle vie di accesso, per dare sia sicurezza concreta sia una sensazione di tranquillità psicologica ai clienti che accedono all’albergo.
Venendo, invece, alle pertinenze proprie dell’albergo, per la protezione perimetrale di un hotel bisogna, prima di tutto, partire dall’esame della collocazione e della disposizione del o degli edifici che ne compongono la struttura. Queste, infatti, possono essere le più varie. Al fine di organizzare quel sistema di sicurezza efficiente ad anelli concentrici, di cui ho parlato nel mio primo intervento dello scorso 10 febbraio, per la protezione del perimetro occorre quindi esaminare la conformazione e la dislocazione dell’edificio principale, nonché i rischi più probabili in cui si potrebbe incorrere. E adottare, di conseguenza, le misure di sicurezza perimetrali più adeguate alla situazione contingente.
Un albergo, per esempio, può essere circondato da campagna oppure essere costituito da un solo edificio inserito tra altri immobili, con i quali può o meno confinare. Oppure, ancora, può essere affacciato su una strada trafficata o circondato, completamente o in parte, da superfici d’acqua ed essere, infine, più o meno esposto alla vista da edifici o alture prospicienti.
I rischi di origine criminale e di origine politica, che possono costituire un pericolo per gli ospiti dell’albergo e per il suo personale, sono inoltre molto diversificati e di intensità variabile: un conto, infatti, è fermare il ladro minorenne, il cui obiettivo è rubacchiare qualcosa e scappare, un altro è bloccare un camion cisterna carico di esplosivo, che un estremista suicida vuole far esplodere nella hall; un conto, ancora, è fermare al cancello di ingresso un dipendente licenziato, che non si vuole far più entrare, un altro è bloccare una folla di manifestanti che vogliono protestare contro la politica estera della nazione, cui l’albergo interessato fa riferimento.
Rischi, misure organizzative e provvedimenti tecnologici da attuare devono quindi formare l’oggetto di uno studio accurato sulle minacce e sul terreno, effettuato materialmente sul posto. Dalla relazione che ne seguirà, discenderanno poi i provvedimenti di natura tecnologica, procedurale, organizzativa e formativa che coinvolgeranno tutta la struttura e tutto il personale.
Gli interventi di natura tecnologica potranno riguardare, in particolare, le recinzioni e i lavori di sistemazione del terreno e di rimozione degli ostacoli alla visuale. Ma anche, viceversa, l’implementazione di accorgimenti per impedire od ostacolare la visuale dall’esterno, nonché l’installazione di transenne, sbarramenti, barriere più o meno robuste, in cemento o acciaio, telecamere, allarmi, sale operative più o meno complesse e protette, sistemi di rilevamento e registrazione. Tutte queste misure potranno, poi, essere adottate integralmente, in parte o per nulla, in base proprio all’analisi sui rischi ipotizzabili e, naturalmente, alla disponibilità di fondi.
Una volta individuate le misure da attuare, poche o tante che siano, e soprattutto se riguardano interventi di tipo tecnologico, è sempre perciò opportuno che vengano dettagliate in una relazione. A questa potrà fare poi seguito un capitolato tecnico, stilato eventualmente da un altro professionista sulla base dei risultati dell’audit effettuato, da inserire tra i documenti della gara tra le ditte specializzate nel settore: gli inviti a parteciparvi, in particolare, possono essere distribuiti a un maggiore o minor numero di aziende, in funzione dell’importo e dell’importanza della stessa gara, ma tenendo anche conto della riservatezza che si vuol dare alle misure di sicurezza da attuare.
Certo, un professionista che effettui la valutazione delle esigenze e degli interventi necessari, e che elabori il capitolato tecnico dei mezzi tecnologici ritenuti necessari, comporta una spesa iniziale. Normalmente, però, determina anche un maggior risparmio successivo e soprattutto la garanzia di un intervento congruo, a un prezzo equo. Sarebbe inoltre opportuno che lo specialista, che ha compilato il capitolato tecnico, partecipi pure alla fase di valutazione delle offerte, in modo da scremare subito quelle non conformi alle caratteristiche tecniche richieste e fornire agli organi decisori il proprio parere di natura prettamente tecnica.
In tutto ciò è infine assolutamente da tener presente che gli ospiti si sentiranno sicuri se queste misure non incideranno in modo significativo sulla loro libertà di movimento; meglio, anzi, se saranno quanto più possibile tenute nascoste alla clientela normale. Occorre perciò installare sistemi di identificazione agli accessi del perimetro, predisporre programmi di pronto intervento in caso di emergenza e disporre di personale di servizio adeguatamente addestrato, per assicurare la necessaria operatività, senza mai essere troppo invadenti della privacy dei propri clienti.

Quali gli interventi possibili

Pur nella loro diversità e nella vasta gamma di situazioni contingenti che possono scaturire dall’esame delle situazioni locali, i provvedimenti per la protezione dell’albergo, a partire dal suo perimetro, possono richiedere:
Un chiaro avviso che si sta entrando in una proprietà privata.
Una recinzione adeguata, con barriere in grado di segnalare gli eventuali tentativi di forzatura, nonché controllate da telecamere e rilevatori di presenze. Nel caso in cui, tuttavia, il perimetro da proteggere sia eccessivamente ampio, le recinzioni possono anche essere limitate alle vicinanze degli edifici più importanti. La loro complessità e resistenza, in ogni caso, deve essere sempre basata su una precisa valutazione delle minacce: si passa così da una recinzione semplice, con misure di tipo passivo, a uno sbarramento munito di allarmi anti-effrazione e anti-intrusione integrato da trincee, terrapieni e ostacoli in acciaio o cemento, da attivare in caso di necessità, fino ad arrivare a postazioni presidiate da personale armato, appartenente alle forze di sicurezza locali o a polizie private.
Una illuminazione adeguata.
Del personale di sicurezza per il controllo delle telecamere, la ricezione e la valutazione degli allarmi, nonché per l’intervento di verifica o per effettuare la chiamata di emergenza alle forze di sicurezza, statali o private.
Il pattugliamento delle aree boschive o aperte, anche con l’impiego di cani.
Il controllo e il pattugliamento delle superfici d’acqua, sia dalla riva, a piedi o con mezzi meccanici, sia con natanti adeguati.
Il controllo degli accessi all’edificio principale.
La protezione con cancelli, inferriate e vetri blindati dei portoni, delle porte e delle finestre perimetrali e più esposte.

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