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Lusso casual in linea coi tempi

Di Massimiliano Sarti, 6 Novembre 2009

«Visti i timori diffusi, confesso che abbiamo avuto un po’ di paura anche noi. E gli ultimi mesi del 2008 ci hanno fatto stare davvero col fiato sospeso, con una serie di cancellazioni per il periodo di capo d’anno che si sono protratte fino all’ultimo momento. Poi però le prenotazioni last minute hanno salvato la situazione e soprattutto gli arrivi dall’Italia, che è il nostro mercato di riferimento per gli individuali, si sono mantenuti sullo stesso livello di 12 mesi prima. Ma l’intero 2009, nel complesso, non è andato affatto male e, secondo le nostre previsioni, si dovrebbe concludere con un calo di presenze contenuto al 2% rispetto all’anno precedente. E tutto ciò mantenendo inalterate le nostre tariffe, al più offrendo qualche upgrade gratuito ai nostri ospiti. Non solo: durante il primo trimestre dell’anno, che è stato probabilmente il momento più complesso da affrontare per l’industria turistica del Principato, siamo persino riusciti ad aumentare il nostro market share di ben il 13%». La direttrice della comunicazione del Fairmont Monte Carlo, Claudia Batthyany, è visibilmente soddisfatta per un anno che si preannunciava davvero difficile e che, invece, si sta concludendo in netta ripresa. Il suo timore principale era che l’atmosfera glamour del Principato, primaria fonte di attrazione della destinazione in momenti normali, si potesse trasformare in un boomerang insidioso in mesi che, invece, imponevano a tutti comportamenti più austeri.
«Ciononostante noi siamo andati avanti con i nostri programmi e soprattutto con i lavori di ristrutturazione dell’albergo, che sono terminati proprio a luglio di quest’anno grazie all’apertura della Willow Stream spa». Un restyling completo, voluto fortemente dal management Fairmont, durato quattro anni e costato 46 milioni di euro. «La nostra struttura», prosegue Batthianny, «si è sempre distinta, nel panorama ricettivo monegasco, per la sua originalità, per le sue atmosfere meno formali e per il suo carattere che io considero più marcatamente maschile rispetto agli aspetti classici e più morbidamente femminili della maggior parte degli alberghi del Principato. Lo studio di design americano Wilson & associates, che ne ha curato i lavori di ristrutturazione, ha voluto così mantenere e sottolineare questo aspetto, dando però agli ambienti un tocco di maggiore personalità mediterranea e contemporanea, grazie a un progetto capace di richiamare, per gli interni, linee dall’ispirazione nautica direttamente derivate dal locale stile riviera».
Un’impronta casual chic che è si è dimostrata in grado di intercettare una domanda del lusso oggi sicuramente meno attratta dall’ostentazione fine a se stessa. «Grazie a questa operazione», riprende Batthianny, «siamo riusciti a far tornare da noi la generazione successiva a quella dei nostri ospiti degli anni ’70, l’epoca in cui fu inaugurato l’albergo. Tra i nostri target principali c’è, infatti, sicuramente il pubblico del lusso giovane, a cui dedichiamo numerose iniziative, come, per esempio, la tre giorni del Billionaire club, che da due anni ospita, tra gli altri, numerose celebrità provenienti dal Festival del cinema della vicina Cannes».
Anche le novità di quest’anno si pongono così sulla stessa linea di un lusso da vivere in maggiore libertà e dal tono contemporaneo. A cominciare dal nuovo deck del settimo piano, inaugurato a inizio primavera, dove il restaurant & champagne bar l’Horizon, diretto da chef Maryan Gandon, propone ai propri ospiti un’offerta Chic & ethic 365 giorni all’anno, dalle 7 di mattino all’una di notte. «Almeno nel periodo estivo. D’inverno, invece il ristorante rimane chiuso di sera», specifica ancora la direttrice comunicazione dell’hotel. «Ma da sottolineare è soprattutto la scelta del nostro chef di privilegiare il ricorso ad alimenti di produzione locale, a chilometri zero. A tal fine ci siamo, tra l’altro, dotati di un terreno sulle colline che fanno da cornice al Principato, dove vengono coltivati frutta e verdura che giungono freschissime sulle tavole dei nostri ristoranti o che vengono conservate per il consumo fuori stagione. In partnership col museo oceanografico di Monaco, ci siamo poi impegnati a utilizzare esclusivamente specie ittiche e faunistiche non minacciate e anche ai fornitori è stato richiesto di ridurre al minimo gli imballaggi e di ottimizzare il numero di consegne settimanali. Inoltre, tutti i documenti, gli utensili, le uniformi del personale e pure i menu sono prodotti eco-friendly».
Originale, infine, anche l’approccio alla nuova Willow Stream spa. «La maggior parte dei centri benessere parla di relax. Noi, invece, abbiamo creato uno spazio che intende prima di tutto essere un luogo rivitalizzante e rienergizzante, più in sintonia, insomma, con il mondo in movimento che ci circonda», conclude Batthianny. «Ma non solo. Gli ambienti sono stati pensati appositamente per adeguarsi ai gusti maschili e femminili della nostra clientela: lounge-spogliatoio in forma di salotto per le donne e di bar all’americana con tv flat-screen per gli uomini; hammam nelle docce private per il pubblico femminile, generalmente più sensibile alla privacy, e hammam collettivo per quello maschile, solitamente meno attento ai problemi di linea. Il tutto, in un ambiente ricavato su una superficie dove una volta sorgevano ben 17 camere dell’hotel, in modo da garantire a tutti lo spazio sufficiente per godere dei trattamenti in completa tranquillità».

Le tappe dei lavori

Il 22 dicembre 2004, il gruppo Fairmont hotels & resorts, insieme ai partner della Halifax Bank of Scotland e del gruppo saudita Kingdom hotel investments, acquista l’hotel monegasco, che diventa il suo primo insediamento in Europa. Il 29 marzo 2005, il complesso è ufficialmente ribattezzato Fairmont Monte Carlo e viene avviato un ambizioso piano di rinnovamento dal costo previsto di 42 milioni di euro, poi aumentato successivamente a 46 milioni. Durante la prima fase dei lavori, viene, in particolare, ristrutturato l’ingresso, dotato di una grande vela in vetro, nonché la hall e tutto il front desk, il bar Saphir 24, il ristorante l’Argentin grill, la galleria e le sue boutique. A maggio 2007 inizia poi la seconda fase dell’opera di ristrutturazione, che si conclude quest’anno con il completamento dei lavori per il centro fitness, la piscina tra Cielo e Mare, il ristorante l’Horizon e la Willow Stream spa. Nel frattempo vengono anche ristrutturate tutte le camere dell’albergo, la cui proprietà, nell’ottobre 2007, passa nelle mani di London & regional, pur rimanendo, però, la gestione a capo del gruppo Fairmont.

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