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Louis Vuitton Via Montenapoleone: l’F&B sarà firmato “Da Vittorio”

Louis Vuitton ha affidato l’offerta gastronomica del suo storico indirizzo nel quadrilatero della moda milanese alla famiglia Cerea: ecco come sarà il concept dei nuovi Cafè e Ristorante Da Vittorio Louis Vuitton

Louis Vuitton ha affidato l’offerta gastronomica del suo storico indirizzo nel quadrilatero della moda mila

Di Job in Tourism, 9 Aprile 2025

È un sodalizio ai vertici dell’alta gamma quello tra “Da Vittorio” e Louis Vuitton, che ha affidato l’offerta gastronomica del suo storico indirizzo di via Montenapoleone, a Milano, alla famiglia Cerea. Il palazzo che li accoglie entrambi nel quadrilatero della moda, riprogettato dall’architetto Peter Marino, vedrà, dunque, insieme collezioni moda, accessori e “art de la table”, un caffè e un ristorante.

Il Vittorio Café Louis Vuitton

Il primo outlet è il Da Vittorio Café Louis Vuitton, che si trova dove un tempo sorgeva il cortile centrale di Palazzo Taverna. Una balaustra e un colonnato segnano l’ingresso da Via Montenapoleone, ma vi si può accedere anche dall’atrio principale del negozio. Un soffitto in vetro lo copre, creando un jardin d’hiver, liberamente ispirato a una vecchia fotografia di Cecil Beaton. La proposta gastronomica è curata dagli Chef Chicco e Bobo Cera del ristorante Da Vittorio, Tre Stelle Michelin.

“Gli Chef di Da Vittorio – spigano dal gruppo – fanno oggi parte della LV Culinary Community: hanno condiviso esperienze e tradizioni con gli chef francesi Arnaud Donckele and Maxime Frederic, amici di lunga data della Maison. Il dialogo costante tra gli chef, il confronto tra il savoir-fiare francese e l’energia milanese, è ancora espressione della contaminazione culturale che Louis Vuitton riconosce come proprio valore”. Ecco, dunque, il menu del caffè, incentrato su un concetto di “luxury snacking”: piatti semplici e generosi, per sentirsi come a casa, con un tocco di leggerezza. Proseguono le contaminazioni tra il locale e l’internazionale: il menu propone, infatti, piatti inediti sempre con ingredienti stagionali.

Ecco qualche esempio: il toast che diventa una firma, cogliendo l’identità italiana: tre tipi di pomodori – confit, essiccati e freschi – la mozzarella e il pesto, per un pane abbrustolito chiuso come una conchiglia. La gaufrette di granchio reale, il carpaccio con scaglie di grano. La varietà di uova: se ne contano quattro tipi – scrambled di gallina, poached di quaglia, uova di salmone e caviale, serviti con spuma di patate, panna acida e una composta di mela saltata in padella. Fanno parte dei punti forti, infine,  anche i dessert ormai iconici di Louis Vuitton: un trittico di vaniglia (vaniglia blu, del Madagascar e del Messico); un entremets alla nocciola (disponibile anche al cioccolato fondente), o una charlotte di frutta di stagione aromatizzata alla fava tonka e vaniglia. Una selezione di tisane fresche, servite sfuse, è disponibile in qualunque momento della giornata.

Il Ristorante DaV by Da Vittorio Louis Vuitton

C’è poi il Ristorante DaV by Da Vittorio Louis Vuitton, ospitato in uno spazio famoso a Milano per la cucina: via Bagutta 1, che si presenta con una “identità architettonica contemporanea, vivace e sicura di sé”. Con 44 coperti disposti su due livelli, il ristorante – racconta ancora il gruppo Da Vittorio – “esalta un concetto di ‘casual fine dining’ che invita gli ospiti ad assaggiare i piatti degli altri commensali. Gli antipasti vengono posti al centro, come nei tradizionali bacari veneziani. Si servono solo piatti italiani e non manca mai un riferimento giocoso all’immaginario Louis Vuitton”.

In menu, dunque, uno dei piatti tipici della tradizione milanese, l’ossobuco accompagnato dal risotto allo zafferano, che presenta il riso giallo sagomato a forma di fiore del Monogram di Louis Vuitton. Lo stesso approccio viene riservato ad alcune verdure e a certi frutti. “L’utilizzo di ingredienti stagionali e l’approvvigionamento locale sono al contempo segno e conferma della qualità Da Vittorio. Le uova bianche provengono da galline selvatiche, che razzolano libere all’aperto. Il sugo del celebre pacchero è composto da diverse varietà di pomodoro, che cambiano secondo la stagione: dal pomodoro in vaso coltivato in Puglia, al cuore di bue, fino al pomodoro giallo del Vesuvio. Il burro proviene da malghe situate sulle montagne bergamasche”.

Gli Chef, guidati in loco da Edoardo Tizzanini con il supporto di Davide Galbiati (responsabile dello sviluppo cucina dei DaV) sono chiamati a esprimersi e sperimentare, anche se ogni variazione del menu è valutata con attenzione da Chicco e Bobo Cerea. A firmare l’ospitalità dello staff di Da Vittorio, il team guidato in sala da Luigi Valentini.

 

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