Pms, revenue management, business intelligence, seo, sem e sea… Sigle e concetti familiari a qualunque hotelier contemporaneo, ma di cui non sempre si conoscono perfettamente tutte le sfaccettature, e soprattutto il modo migliore per sfruttarne appieno le potenzialità. Ecco perché venire al prossimo Web in Tourism può anche essere un’occasione per conoscere più da vicino chi di tali questioni si occupa quotidianamente, incontrando i numerosi espositori presenti per l’intera giornata di giovedì 8 giugno presso l’Enterprise di Milano.
Si potranno in questo modo per esempio scoprire le ultime evoluzioni di Google e comprenderne le conseguenze sulle strategie di search engine optimization (seo): «La grande novità è che lo zoo di Google non è più aperto al pubblico», racconta infatti il ceo e co-fondatore di Xenia Lab International, Christophe Tassi. Il riferimento è ai cosiddetti «major update», mega-aggiornamenti che la compagnia di Mountain View rilascia annualmente per il proprio motore di ricerca, insieme a qualcosa come 500-600 modifiche di varia entità. Interventi che fino all’anno scorso erano annunciati ufficialmente ogni volta con un appellativo di animale differente. «Il “possum” (opossum in italiano, ndr) però è stato l’ultimo, a parte il piccolo e poco rilevante “Fred” di inizio 2017», riprende Tassi. «D’ora in avanti Google non comunicherà più le proprie mega-modifiche, né ufficialmente, né ufficiosamente».
Spontanea a questo punto la domanda di come si possa fare a rimanere ancora rilevanti in termini di visibilità organica, se non trapelerà più nulla sulle novità apportate all’algoritmo del noto motore di ricerca. Così come ci si può chiedere cosa fare delle comunicazioni che il portale made in Mountain View invia periodicamente ai gestori di siti web, per informarli sulle conseguenze di specifiche evoluzioni in corso. «In realtà», spiega ancora Tassi, «poco o nulla cambia a livello pratico. Soprattutto per gli alberghi che hanno saputo affidarsi a partner esperti, risorse interne qualificate o agenzie esterne specializzate che siano. Persone cioè capaci di costruire siti dotati di un’architettura web basata sui principi fondamentali della rete, non solo in termini di seo, ma anche di sea (search engine advertising) e sem (search engine marketing)».
Ma se Google cambia con tale frequenza, cosa si può dire allora delle evoluzioni di una tecnica chiave come il revenue management? «Negli ultimi dieci anni, ossia da quando noi operiamo sul mercato, la natura di questa “scienza” è stata letteralmente stravolta», sottolinea il titolare di Sicaniasc hospitality, Vito D’Amico. «A partire dallo sviluppo continuo delle stesse tecnologie, passando per l’enorme quantità di sempre nuovi, più performanti e monitorabili canali di distribuzione (online e offline), fino all’evoluzione del concetto di marketing in direzione di una ormai imprescindibile “guest experience”, focalizzata sul prodotto e sulla corretta correlazione con i giusti target e segmenti. Il tutto sotto un unico comune denominatore, che è l’analisi».
Il combinato disposto di tanti e tali cambiamenti ha quindi rivoluzionato l’approccio al revenue management, che oggi non può che essere di tipo olistico. «E questo perché, se correttamente applicato, è in grado di dare risultati assolutamente superiori alla somma delle singole attività che compongono le sue politiche», aggiunge D’Amico. «Implementare delle azioni di yield management, gestire la distribuzione e sviluppare delle strategie di marketing di prodotto come attività a sé stanti significa infatti ottenere ritorni incomparabilmente inferiori a quelli garantiti da politiche capaci di coordinare e integrare queste attività sotto un’unica regia. E ciò tramite una metodologia analitica che, in una prima fase, si basa necessariamente su un approccio a compartimenti stagni per ogni singolo obiettivo, al fine di valutarne la relativa efficacia, per poi mettere in relazione tutte le considerazioni fatte e prendere decisioni coerenti con un’ottica strategica d’insieme».
In tale contesto, appare di fondamentale importanza disporre anche di strumenti di previsione validi, in grado di anticipare tempestivamente trend e movimenti di mercato: «Spesso i tools disponibili sul mercato sono piuttosto complessi da gestire e non sempre alla portata economica o logistica di tutte le aziende alberghiere», osserva sempre D’Amico. «Per questo motivo, a partire dal 2008, abbiamo sviluppato uno strumento di analisi previsionale evoluto, chiamato MyForecast, dai tratti più accessibili e di immediata consultazione. Si tratta di un programma che aggiorniamo continuamente sulla base dei comportamenti di mercato per tutte le edizioni pubblicate. Siamo infatti già alla terza versione di MyForecast, che ci sta davvero dando grandi soddisfazioni».
Ma anche in termini di pms, molte sono le novità all’orizzonte: «Per quanto ci riguarda», rivela il direttore di Sysdat Turismo, Luca Gandola, «abbiamo introdotto un’interfaccia con la suite Booking, volta a ottimizzare le performance di revenue degli hotel, nonché un’altra con Rate Gain, in modo da integrare il nostro strumento di business intelligence dedicato all’analisi della concorrenza, alla gestione della brand reputation e alle politiche tariffarie. Ma abbiamo pure sviluppato la modalità cloud, a cui si aggiunge un inedito sistema di room management (minibar, housekeeping e lost&found), una innovativa piattaforma multiproprietà (crm, centralizzazione ufficio commerciale e carte fedeltà), nonché nuove funzionalità per il booking engine, inclusa la protezione per le prenotazioni non rimborsabili e la visione della miglior tariffa pubblicata su un massimo di tre agenzie online».
Il mondo della tecnologia, in effetti, è in movimento per definizione: un settore in costante fermento le cui evoluzioni oggi influiscono direttamente sugli hotel e non solo, tanto che ormai si parla sempre più di Industria 4.0. È lo sviluppo della digitalizzazione, che contribuisce a migliorare l’organizzazione d’impresa e i processi produttivi. Tra la novità del momento Gandola indica così per esempio «la fatturazione elettronica, prima per la pubblica amministrazione e poi per il canale b2b, che ha permesso l’introduzione di una piattaforma digitale per la gestione delle fatture, favorendo la conservazione, la ricerca dei documenti e la comunicazione dei dati all’agenzia delle Entrate. Ma anche la registrazione dei clienti in albergo mediante la scansione digitale dei documenti di identità, e la raccolta delle autorizzazioni e della firma digitale del cliente mediante tablet: un sistema utile a gestire al meglio le informazioni raccolte con l'”upload” diretto dei dati alla questura e l’automazione delle procedure di inserimento. Infine, l’archiviazione digitale di tutti i report e dei documenti fiscali consente oggi l’eliminazione dei supporti cartacei, favorendo al contempo il reperimento delle informazioni mediante criteri di ricerca e filtri di selezione ad hoc».
Un invito a toccare con mano le ultime novità It in tema di gestione eventi
Un solo strumento digitale per gestire qualsiasi evento in tutte le sue fasi: dal pre, al durante, al post. Al #WIT17 non si parla solo di tecnologia, la si sperimenta anche direttamente sul campo. Grazie alla collaborazione con Xenia Lab International, l’intera procedura di registrazione dei presenti sarà infatti gestita digitalmente tramite il Trippus, event management solutions. Un tool completo in grado garantire a ogni partecipante una migliore esperienza, ottimizzando al contempo tempistiche e costi per l’organizzazione. Cambi, cancellazioni e registrazioni “last minute”, per esempio, sono replicate e controllate automaticamente dal sistema stesso, eliminando in questo modo doppie registrazioni e riducendo ai minimi termini il rischio di errori. Ma davvero tante sono le funzioni di Trippus, che permette di comunicare attraverso e-mail e sms in qualsiasi momento con i partecipanti, nonché di effettuare il controllo dei biglietti tramite procedure di scanning o direttamente via mobile. E ancora: una mobile event app ad hoc consente di aggiornare costantemente i delegati su qualsiasi informazione utile e in maniera personalizzata, mentre la digitalizzazione dell’intero evento permette di inoltrare facilmente questionari di follow-up e di raccogliere i feedback relativi. A ciò si aggiunge infine tutta una serie di funzionalità opzionali, tra cui l’interazione on-site con gli smartphone dei partecipanti, la gestione dei gruppi e l’assegnazione dei posti a tavola, finanche l’integrazione con programmi esterni quali i sistemi di crm spesso usati nella stessa gestione degli inviti. Per provare in prima persona Trippus, e per non perderti nulla del prossimo Web in Tourism, iscriviti al sito http://wit.jobintourism.it.
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