Job In Tourism > News > News > Inizio d’anno all’insegna dell’euro

Inizio d’anno all’insegna dell’euro

Di Antonio Caneva, 11 Gennaio 2002

L’anno è iniziato all’insegna dell’euro, di questo evento epocale che si sta trasformando, negli aspetti esteriori, in tormentone. In tempo reale e con continuità veniamo aggiornati su quanti bancomat erogano le nuove banconote, sulla percentuale di transazioni in euro, sulle code ai caselli create dall’utilizzo (o piuttosto dal non utilizzo) delle nuove banconote, sui commenti severi delle autorità monetarie circa la poca tempestività nel far circolare la nuova valuta; il balletto delle cifre: 10%, 20%, 50%. Siamo la maglia nera nella Comunità europea nella tempistica relativa all’introduzione dell’euro: nulla di nuovo, questo atteggiamento risponde bene alle nostre caratteristiche nazionali, basta pensare al censimento la cui data di chiusura è già stata rimandata tre volte. E’ drammatico il ritardo con cui abbiamo iniziato a prendere dimestichezza con le nuove banconote? Probabilmente no, a parte alcuni vistosi episodi. E’ un modo meno aggressivo e più rilassato di vivere questa nuova realtà, che, comunque, non dimentichiamolo, ha due mesi di tempo per consolidarsi. Sono poi i grandi sistemi che ci imporranno l’abitudine al nuovo mezzo, le banche, la posta, gli enti pubblici, il sistema della grande distribuzione; godiamoci in tranquillità queste ultime lirette andando dal giornalaio con 1700 lire ad acquistare il quotidiano. Quello che invece fa paura è il tentativo, più o meno velato, di far passare per effetto euro vari aumenti di prezzi e tariffe che si stanno attuando; su questo si son buttati tutti, piccoli e grandi. Ad esempio, a Milano il biglietto dei mezzi pubblici ha subito un “arrotondamento” da 1500 lire a 1 euro (oltre il 30%), mentre il commesso che consegna l’acqua minerale a domicilio, nell’indicare che la solita cifra non è più sufficiente, aggiunge: “sa, con l’euro”. Nel trasformare il costo delle inserzioni in euro Job in Tourism ha voluto dare un piccolo contributo alla smitizzazione della necessità di aumenti per compensare il passaggio all’euro: abbiamo convertito le tariffe da 70.000 lire in 36 euro e da 30.000 lire in 15 euro. Non siamo bravi, vogliamo solo essere corretti.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati