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Il potenziale del turismo sportivo

Di Massimiliano Sarti, 26 Marzo 2010

Grande flessibilità, dinamismo e soprattutto velocità di risposta. Sono questi i punti di forza principali del Quality hotel Yes Varese Mxp secondo la sua direttrice Cesarina Bertoli, che su tali variabili punta molto per affrontare con successo un momento certo non dei più facili per l’hôtellerie varesina. Lo scorso mese, infatti, persino la testata locale Varese News titolava: «Gli alberghi dei Mondiali sono stati un errore». Il riferimento, chiaro, al raddoppio dell’offerta ricettiva dell’area, avvenuto in concomitanza con la kermesse ciclistica iridata, svoltasi proprio a Varese nel 2008. Un incremento consistente di camere, a cui tuttavia non è seguito un aumento comparabile della domanda. «Anzi», nota Bertoli, «quest’ultima è persino diminuita, a seguito del ridimensionamento di Malpensa. Così la redditività delle camere in zona è scesa mediamente del 41,2% e l’occupazione del 10,7%».
Il tutto aggravato dalla difficile congiuntura economica mondiale, «che nel 2009 ha provocato una diminuzione della domanda per il nostro albergo di circa il 20%. Ciononostante siamo ottimisti sulle possibilità di ripresa. Soprattutto per una struttura come la nostra, che fa della qualità del servizio la sua risorsa più importante. La nostra idea, in particolare, è quella di garantire a tutti i clienti un’estrema flessibilità. Perché in un contesto come il nostro, altamente competitivo e fortemente caratterizzato da una domanda di tipo business, sapersi adattare con velocità alle esigenze di ogni ospite è una strategia fondamentale per acquistare credibilità e fiducia. Così, per esempio, quando l’aereo su cui viaggia un nostro cliente è in ritardo, siamo noi stessi a preoccuparci di controllare il nuovo orario di arrivo, garantendo in qualsiasi caso il servizio di transfer. Siamo inoltre molto attenti ai feedback che riceviamo, sia direttamente sia on-line. E i riconoscimenti, che spesso otteniamo, rappresentano una riprova importante della qualità delle nostre scelte, così come molto confortante è il dato del comparto f&b: il 55% della nostra clientela, infatti, utilizza i servizi del nostro ristorante. Il che è un risultato davvero interessante per un albergo italiano».
Il mercato dello Yes hotel, in particolare, è costituito per il 48% da business traveller e per il 18% da viaggiatori leisure. «Per il resto», presegue Bertoli, «circa il 20% della nostra domanda proviene dal web, che rappresenta un canale di vendita ormai imprescindibile, ma ancora con un rapporto investimenti-risultati piuttosto basso. On-line, infatti, si compete tuttora troppo in termini di posizionamento e tariffe, mentre la qualità è difficile da evidenziare. E questo nonostante l’avvento del web 2.0 abbia modificato leggermente le cose, soprattutto per gli utenti più esperti, che sanno come consultare la rete alla ricerca di informazioni attendibili sugli standard di servizio».
Infine, sempre maggiore rilevanza sta assumendo, per lo Yes hotel, la nicchia di mercato costituita dal turismo sportivo. «Oggi rappresenta già il 15% della nostra domanda», specifica Bertoli, «ma contiamo che nel prossimo futuro possa diventare ancora più importante». Il territorio varesino gode, infatti, di una conformazione geografica e di un clima invidiabile per l’attività fisica outdoor. Tanto che l’Australian institute of sport (Ais), il corrispettivo australiano del nostro Coni, dopo un’indagine approfondita condotta in tutto il Vecchio continente, ha identificato proprio la provincia di Varese quale sede ideale del proprio European training center (Etc): una sorta di base operativa riservata a tutti gli sportivi delle proprie nazionali impegnate in competizioni ed eventi sul suolo europeo. Il centro, da oltre 12 milioni di dollari, sarà completamente operativo a partire dal 2011 e «le sue attività dovrebbero generare un indotto prezioso per noi», continua Bertoli. «L’Etc si andrebbe così ad aggiungere alle numerose competizioni ufficiali di livello regionale, italiano e internazionale, che il territorio varesino ospita proprio in virtù delle proprie ottimali caratteristiche geo-climatiche. Non solo: molti sono anche i percorsi di cicloturismo, mountain-bike ed escursionismo adatti a sportivi di ogni livello e preparazione. Un insieme di fattori che rende il turismo sportivo sicuramente un fattore su cui puntare, per rendere attrattiva una destinazione leisure altrimenti onestamente un po’ marginale rispetto al panorama dell’offerta italiana. A patto, però, che le istituzioni continuino a investire nel comparto e non lascino soli noi albergatori nel compito di promuovere l’offerta turistica del varesino».
Il 2010 si presenta, insomma, come un anno di transizione, in attesa dei promettenti sviluppi del turismo sportivo e di una ripresa generale dell’economia. «Dobbiamo restare con i piedi ben piantati per terra», conclude Bertoli. «L’idea è soprattutto quella di seguire una politica di mantenimento del nostro zoccolo duro a copertura dei costi fissi, al contempo provando, anche grazie all’affiliazione Choice hotels, ad ampliare il nostro raggio d’azione verso quei mercati, europei e non, ad alto potenziale o in via di sviluppo, per generare un incremento quantitativo del nostro portafoglio clienti. Stiamo, inoltre, cercando di aprire un confronto costruttivo tra gli operatori locali, per evitare perniciose e poco utili guerre sui prezzi».

Chi è Cesarina Bertoli

Diplomatasi operatore turistico a Brescia, Cesarina Bertoli comincia la propria carriera al Bel-Sit hotel di Comerio (Varese), per poi ben presto diventare vicedirettore dell’hotel dei Giardini di Nerviano (Milano). Nel 1995 entra nel gruppo Accor dove è, tra l’altro, vicedirettore dell’hotel Ibis di Roma. Dal 2001 al 2005 è alla guida delle Robinie golf hotel & resort di Solbiate Olona, prima di assumere l’incarico di general manager del Quality hotel Yes Varese Mxp. A completare il suo panorama formativo, infine, anche un master in economia e gestione aziendale presso l’università Sda Bocconi di Milano.

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