Dall’osservatorio specialistico della Sciaky Europe Business School emerge un trend in lenta ma costante ascesa: amentano le donne nell’area food&beverage. Non è una novità di poco conto, considerando che si tratta di un settore che da sempre costituisce un tipico feudo maschile, come del resto molti altri nel variegato universo delle professioni.
“Ricordo sempre, seppur con una punta di disagio, l’affermazione di una mia coltissima amica, docente di letteratura italiana presso una prestigiosa università lombarda: le ragazze sono precise, affidabili, analitiche e meticolose, ma la genialità è maschile”, racconta Miretta Baguzzi, direttrice della Sciaky Europe. “In un sol colpo spazzava via anni di lotte per l’uguaglianza dei sessi. Così, in linea con questa tesi, nei decenni abbiamo assistito nella letteratura, nella pittura, nella musica, nella scienza e anche in cucina, tradizionale regno del femminile, all’inesorabile trionfo degli artisti dei fornalli rigorosamente maschi, nella più genuina tradizione culinaria nazionale e internazionale. Le donne relegate al ruolo di aiuto, supporto o, nella migliore delle ipotesi, di muse ispiratrici. Ma ecco che, anche in cucina, lntamente ma inesorabilmente, le donne rompono quella specie di sortilegio che, forse qualche mago invidioso aveva lanciato contro di loro ed escono alla grande a riprendersi il posto che meritano al centro del panorama gastronomico italiano”.
Giunti alla settima edizione, i corsi di formazione specialistici “Food& beverage management” della Sciaky Europe business school hanno visto gradualmente crescere tra gli iscritti la presenza femminile. Non è ancora pari a quella maschile, ma inizia a esser visibile.
“Le donne cominciano ad affacciarsi al mondo manageriale anche nel campo della ristorazione”, prosegue Miretta Baguzzi. “Ad esempio, negli ultimi anni si sono viste diverse executive chef lavorare in locali di grande prestigio. Ma diverso è il caso del food & beverage management, dove s’incontra più resistenza all’ingresso delle donne. Nei nostri corsi ora sono più numerose, anche se si tratta soprattutto di donne imprenditrici, proprietarie di bar e ristoranti, che ovviamente già godono di posizioni di comando. La difficoltà, invece, sta proprio nel convincere le semplici bariste che possono far carriera come gli uomini”.
Lo si può immaginare, questo tipo di ambiente di lavoro può essere molto ostico per una donna che voglia anche soltanto crescere professionalmente. Però il segreto, secondo la dottoressa Baguzzi, sta proprio nel percorso formativo che rafforza non soltanto le competenze professionali ma anche la fiducia in se stessi, due fattori preziosi per tutti, ma addirittura cruciali per le donne in carriera.
“Alle donne mi sento di dire: ragazze, coraggio, c’è lo spazio per crescere. Quando si acquisisce sicurezza, e si chiariscono gli obiettivi, la strada si apre. Ho ricevuto poco fa una bellissima cartolina di Creta che mi ha inviato Jolanda, una giovane donna provenienbte dal Veneto che ha frequentato il corso di f&b management nonostante difficoltà, incertezze e sacrifici. Oggi è felice, è capo-barman responsabile di quattro bar in un villaggio cretese. Un grande successo che lei dice di dovere al corso”.
Insomma, le prospettive sono incoraggianti, ed era tempo, in questo settore che soltanto da poco tempo inizia ad adeguare il lessico alla preseza femminile. Non più solo barman, ci sono ormai anche bravissime barlady.
F&B: è il momento delle “lady”
Di Anna Romano, 2 Aprile 2004
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