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Eccellenza da sei generazioni

Un albergo storico dal prodotto assolutamente contemporaneo

Un albergo storico dal prodotto assolutamente contemporaneo

Di Massimiliano Sarti, 25 Marzo 2011

Qual è il tratto distintivo più comune tra le strutture alberghiere d’eccezione? Sicuramente le 5 stelle. Quale, invece, una delle caratteristiche più rare? La capacità di mantenere un alto livello di servizio per un numero di generazioni superiore a quello delle stelle. Ma è quanto è riuscito alla famiglia Kracht e ai suoi avi Baur, proprietari del Leading Hotels Baur au Lac di Zurigo per ben sei generazioni. La struttura, che ha ospitato personaggi del calibro di Joan Miró, Alfred Hitchcock e Audrey Hepburn, venne infatti costruita da Johannes Baur nel lontano 1844: si trattava allora di uno dei primi edifici di Zurigo realizzato sulle rive dell’omonimo lago, ideato appositamente per gli stranieri che soggiornavano nella città elvetica durante i mesi più caldi. Ben presto, però, Baur si accorse che gli ospiti amavano stare in riva al lago anche durante l’inverno. Decise così di estendere il periodo di apertura dai sei mesi originari all’intero anno.
Nel 1898 la nipote di Johannes Baur, Emmy Baur, sposò quindi Karl Kracht, rampollo di un’altra dinastia importante dell’hôtellerie europea, che anni prima aveva acquisito la proprietà dell’Excelsior Ernst di Colonia (anch’esso oggi parte del brand Leading). Con il nome Kracht, la tradizione alberghiera di famiglia continuò così fino ai giorni nostri, con gli attuali proprietari: i pronipoti di Emmy, Andrea e Gabriele Kracht, nonché la loro madre Marguita. «Al contrario di quello che molti potrebbero supporre, però, io non sono cresciuto correndo per i corridoi dell’albergo», racconta Andrea Kracht, che è anche presidente del consiglio di amministrazione Leading. «Certo, da piccolo, in famiglia non potevo non respirare l’ambiente e le atmosfere del nostro albergo, ma gran parte della mia giovinezza l’ho trascorsa in una scuola vicino a Ginevra. Credo che mio padre, la cui generazione crebbe durante l’ultima guerra, abbia voluto dare a me quelle opportunità di viaggiare e imparare le lingue che lui non ebbe, perché costretto ben presto ad assumersi la responsabilità della gestione dell’hotel».
L’esperienza ginevrina, per altro, non allontanò dal mondo dell’ospitalità Andrea Kracht, che anzi, al termine di quel periodo di studi, decise di frequentare l’École Hôtelière di Losanna. «Ritengo che il mio percorso di formazione mi abbia consentito di scegliere liberamente la professione, senza dover per forza sentire il peso di una tradizione lunga sei generazioni. È per questo motivo che ho indirizzato sulla stessa strada anche mia figlia Marguita, che oggi ha 19 anni ed è iscritta al secondo anno di un corso in business e management della Boston University. Nelle sue ultime vacanze estive ha però già avuto un’esperienza importante al George V di Parigi. È stata lei a chiedermi di consigliarle un posto dove lavorare durante la pausa dai suoi studi e non penso, conoscendola bene, che lo avrebbe mai fatto se si fosse in qualche modo sentita costretta. Credo proprio, perciò, che la tradizione di famiglia sia destinata a continuare».
Ma ci vuole ben altro che una semplice passione dinastica a garantire un’ospitalità d’eccellenza per oltre 150 anni. «Gestire un hotel come il Baur au Lac non è affatto una cosa facile», riprende Kracht. «Occorre assumersi dei rischi, essere molto intraprendenti e continuare a investire: negli ultimi 15 anni, per esempio, abbiamo completato una ristrutturazione da 150 milioni di euro. Un’operazione necessaria per mantenere la struttura al passo coi tempi: noi siamo un albergo storico, ma vogliamo che i nostri ospiti godano di un prodotto assolutamente contemporaneo. In termini di tecnologia, prima di tutto, ma anche con mobili e tessuti d’eccezione, dal design classico e moderno, possibilmente prodotti da case celebri come quelli della collezione Rubelli».
Anche il servizio, e quindi il personale, è poi una variabile fondamentale per un hotel d’eccellenza. «Appartenere a un brand come Leading», conclude Kracht, «ci dà l’opportunità di confrontarci costantemente con il meglio dell’hôtellerie mondiale. Per un hotel indipendente è questo un modo per rimanere in contatto con le più recenti evoluzioni del mercato del lusso. Ma molto del nostro successo è dovuto anche alla qualità del personale. Sono, infatti, convinto che per fare grande un hotel ci vogliano sostanzialmente tre cose: un’ottima proprietà in una location d’eccezione, i clienti migliori e un servizio d’eccellenza garantito da uno staff di altissimo livello. Si tratta di elementi interconnessi tra loro, che non possono fare a meno l’uno dell’altro. Si prenda, per esempio, proprio il personale: molti dei nostri collaboratori lavorano da noi da moltissimi anni. E questo è un bene, perché conoscono in modo approfondito la struttura e la professione e hanno sviluppato un forte senso di appartenenza nei confronti della compagnia. Ma trattenere i migliori talenti è possibile solamente se il lavoro è veramente interessante: se, in altre parole, l’hotel è una bella struttura in una posizione invidiabile e riesce ad attirare una clientela di grande qualità».

La nuova directory Leading

Una directory dal look completamente rinnovato. È quella che hanno recentemente pubblicato i Leading Hotels of the World, grazie a un restyling che ha coinvolto sia la parte grafica sia la parte editoriale: colore, formato e contenuti sono stati completamente rinnovati per rendere il volume più emozionale e dinamico. La nuova directory, in particolare, intende rendere omaggio alle grandi dinastie di proprietari alberghieri Leading, con pagine dedicate alla loro storia e alle loro esperienze professionali. «Queste famiglie», spiega Ted Teng, presidente e amministratore delegato Leading, «simboleggiano lo spirito e la grande tradizione di quegli esclusivi hotel indipendenti che affondano le loro radici nel passato ma, con lungimiranza e intraprendenza, hanno saputo anche proiettarsi nel futuro. E noi crediamo che questa espressione di ospitalità personale e genuina sia veramente il cuore della nostra organizzazione».
Sono così 23 le famiglie evidenziate nel volume, la cui vicenda, da almeno tre generazioni, è parte integrante della storia dell’hôtellerie internazionale: dalla famiglia Gürtler dell’hotel Sacher di Vienna alla stessa famiglia Kracht del Bauer au Lac di Zurigo, passando anche per ben otto dinastie di albergatori italiani.

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