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Detraiamo le vacanze?

Di Carlo Laurenzana, 15 Ottobre 2004

Abbiamo ricevuto da Carlo Laurenzana, direttore di un importante albergo a Punta Ala, un intervento che presenta un punto di vista personale sulla crisi del mondo del turismo e in particolare del comparto alberghiero.

Tanto si è gridato al lupo che il lupo è arrivato, con un’estate dove tutti piangono cali di fatturato (non di presenze), la macchina “turismo Italia” accusa un colpo non da poco, e allora rottamiamo il turismo e vediamo cosa succede.
Ognuno ha la sua formula magica: migliore qualità, migliori prezzi, migliore promozione. Già da queste soluzioni si può evincere che le idee sono poche ma molto confuse, e si parte a suggerire soluzioni improvvisate.*
La verità e che tutte queste analisi partono dalla soluzione e non dal problema, e allora proviamo a chiedere quali siano i problemi. Io ho provato a chiedermeli e ho individuato le seguenti cause concatenate:

1) Costi elevati del personale, di conseguenza prezzi elevati di produzione, per rientrare nel mercato si cerca allora di abbattere i costi del personale con scadimento della qualità.
2) Costi elevati di riammodernamento, mancanza di veri incentivi per le ristrutturazioni, di conseguenza si cerca di rammendare il parco hotel esistente.
3) Il cliente finale sceglie solo in base al prezzo, ma non c’è nessuna politica volta a far divenire conveniente l’oggetto vacanza.

Certo, molte persone potrebbero dirmi che gli aiuti al turismo sono stati erogati e in maniera cospicua. Ebbene, qual è il risultato di questa pioggia di quattrini ? Chi ne ha beneficiato? Potrei fare un elenco chilometrico del cattivo uso di tale denaro o quanto meno dell’inadeguatezza, ma cercherò di essere propositivo e non critico.

A) Nel turismo c’è una carenza di mano d’opera del 10-15 %, non perché manchi, ma perché le aziende non riescono ad ammortizzarne l’alto costo. La mia personale valutazione è che mediamente un operatore nel turismo costa alla proprietà 90-100 euro giorno di assunzione. Mediamente significa dal lavapiatti al capo servizio, al direttore. Le soluzioni adottate da diverse aziende sono: out-sourcing, cooperative in partecipazione, fittizie società nell’est europeo dove prendere mano d’opera a bassissimo costo (Romania, Polonia), e ancora oggi una gran parte non in regola. Domanda: quanto ci vuole perché i politici decidano di erogare qualche agevolazione per il personale assunto nel turismo?
B) Le nuove normative per la sicurezza negli alberghi, pur giuste e opportune, sono complicatissime e hanno trasformato l’attività in un percorso a ostacoli; sto parlando di Hccp, 626, legge antincendio e quant’altr. Il problema è che il controllo di tutto ciò è demandato ad autorità locali che ne sanno meno degli stessi albergatori, si continua a dire tutto e il contrario di tutto, e l’albergatore si muove in un ginepraio di autorizzazioni e contro-autorizzazioni. Vogliamo vedere al 31/12/2004 quante saranno le strutture veramente in regola con il certificato prevenzioni incendi ? E quante chiuderanno?
C) Il cliente può scegliere di andare in vacanza o no, come qualche anno fa poteva decidere di cambiare macchina o no. Grande miracolo: la rottamazione sicuramente non è stata la panacea di tutti i mali, ma per un po’ il mercato ha tirato. Certamente non si può “rottamare” la vacanza, ma sicuramente si potrebbe dedurla dal modello Unico, a chi controbatte che la vacanza non è un genere di prima necessità, rispondo: lo è nella misura di quanto lo è un’autovettura. Sarebbero due gli effetti positivi, i clienti sarebbero costretti a richiedere ricevuta fiscale o fattura e si potrebbe rilanciare il mercato interno.
Chi desidera avere uno scambio di opinioni sereno su questi temi può scrivermi all’indirizzo laurenzana@libero.it

Un esempio di dialogo fra un ipotetico cliente e un ipotetico direttore d’albergo.

Direttore: Buongiorno ingegner Rossi, come va la sua vacanza?
Cliente: Bene, però quest’anno vedo meno clienti, come mai?
Direttore: Mah, è difficile dirlo, a quanto sembra c’è una grande crisi nel settore, diverse persone sono in difficoltà economica e quindi faranno meno giorni e vacanze più concentrate.
Cliente: No assolutamente, la verità è che non fate abbastanza promozione, sa gli scandinavi si muovono in gruppo, i tedeschi organizzano pullman e voi non offrite pacchetti appetibili.
Direttore: Ah! Lei è un esperto in turismo?
Cliente: No, sono ingegnere idraulico.
Direttore: Capisco, non se ne abbia a male, ma se io le dicessi che non capisce un tubo come reagirebbe?
Cliente: ( ancora sorridente ) Non potrebbe farlo perché è la mia materia.
Direttore: ( sorridente ma rattristato ) Appunto.

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