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“Vinum loci”, per tutelare vini e vitigni italiani antichi e autoctoni

Di Pierpaolo Dutto, 14 Marzo 2003

Gamba di Pernice, Pigato, Schiava, Sciaglin, Vitovska, Colorino, Vernaccia di San Giminiano, Sagrantino, Magliocco, Canino, Frappato: sono i nomi di vini e vitigni italiani antichi e autoctoni, e rimandano l’eco di profumi e gusti straordinari.
Una ricchezza, un’autentica biodiversità che occorre tutelare e promuovere. A questo scopo è stato fondato recentemente a Gorizia, città di confine e di scambio culturale dalla spiccata vocazione vitivinicola, il Comitato “Vinum Loci”, presentato il 27 febbraio al Circolo della Stampa di Milano. Gli interventi del presidente Paolo Benvenuti, direttore generale dell’Associazione nazionale Città del vino, del presidente del comitato scientifico Attilio Scienza, docente ordinario di viticoltura all’Università degli studi di Milano, e del segretario generale Maurizio Tripani, direttore di Gorizia Fiere, hanno spiegato gli obiettivi del comitato “Il grande patrimonio dei vitigni antichi e autoctoni italiani si sta inesorabilmente erodendo con il risultato di perdere definitivamente anche quell’eccezionale patrimonio genetico che tutto il mondo ci invidia. Questi portatori di geni unici edirripetibili sono sempre più a rischio di estinzione e, pensando a tutto ciò, è nato il Comitato “Vinum Loci” il quale, oltre a creare un archivio dei vitigni di cui si ha ricordo nei diversi territori italiani, vuole unire in questa crociata tutti coloro che sono interessati a salvaguardare questa ricchezza e, lavorando tutti insieme, associazioni e università, organismi pubblici e aziende private, trasformare queste silenti riserve di geni custodite in laboratori o disperse per le campagne italiane in un volano per far conoscere non solo gusti e profumi unici ma anche territori altrettanto eccezionali”.
Promotori di “Vinum Loci” sono Gorizia Fiere, Associazione nazionale città del vino, Slow food, Movimento turismo vino, Dipartimento di produzione vegetale della facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Milano, Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Udine, Il Gastronauta, Club Papillon, Pro-Vites, Ersa-Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.
La prima iniziativa di “Vinum Loci”: catalogare le varietà autoctone esistenti sul territorio e a rischio di estinzione, per “mappare” la biodiversità della piattaforma ampelografica italiana, analizzare i dati raccolti e individuare le varietà più interessanti che verranno adottate e tutelate dalle aziende produttrici, che potranno poi commerciarle inserendosi sul mercato con proposte di notevole interesse e validità.

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