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Un hotel per la Fiera di Verona

Di Massimiliano Sarti, 3 Agosto 2007

Un nuovo business hotel ideato per soddisfare la domanda di ospitalità di chi si reca alla Fiera di Verona. È il nuovo progetto che l’holding finanziaria Cis sta sviluppando in collaborazione con la catena Thotel all’interno del più vasto piano di riqualificazione urbana “Verona forum”, realizzato nelle immediate adiacenze della Porta ovest della fiera. Qui sorgerà, oltre al nuovo albergo 4 stelle, un’imponente torre direzionale, che, estesa su una superficie di 11.300 metri quadrati, ambisce a diventare uno dei nuovi simboli della Verona contemporanea.
«Il progetto», spiega il consigliere delegato di Cis, Paolo Bertelli, «è nato agli inizi del 2005, quando abbiamo vinto il bando d’asta per l’acquisizione dell’area pubblica dove nascerà il nuovo complesso logistico-ricettivo. In particolare, con il nuovo hotel vorremmo sfruttare le grandi potenzialità della zona dell’ex Foro Boario, una location situata in prossimità del terzo complesso fieristico d’Italia, che garantisce un calendario ricco di appuntamenti e manifestazioni per 200 giorni all’anno. Lo studio di fattibilità ha, inoltre, evidenziato come l’offerta ricettiva di quest’area urbana, caratterizzata da una netta prevalenza di piccole strutture a conduzione familiare, denoti attualmente alcune carenze sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo. Una volta trovato nel gruppo Thi, proprietario della catena Thotel, il partner ideale per la gestione del nuovo albergo, abbiamo perciò dato inizio ai lavori, che, inaugurati proprio quest’anno, dovrebbero concludersi entro il 2009».
Verona, inoltre, si trova al centro di una grande area metropolitana, le cui potenzialità di sviluppo, secondo Bertelli, sono ulteriormente accentuate dal fatto di situarsi all’incrocio di due importanti corridoi europei, il Lisbona-Kiev e il Palermo-Berlino: «Penso che nel prossimo futuro la città scaligera sarà l’obiettivo di numerosi progetti alberghieri. Molte sono, ad esempio, le possibilità offerte agli investitori dal piano di riqualificazione urbana della vecchia zona industriale, che, sorta durante il dopoguerra, si trova ora in un’area strategicamente compresa tra il centro cittadino e l’entrata dell’autostrada. Un’opportunità sia per il segmento leisure sia per quello business. Verona è, infatti, la quarta città d’Italia in termini di flussi turistici dopo Roma, Venezia e Firenze. La recente espansione dell’aeroporto Catullo, poi, non può che favorirne l’ulteriore sviluppo. Non solo, uno dei progetti di punta della città prevede la creazione di un importante polo finanziario, in grado di sfruttare la contemporanea presenza sul territorio d’interessanti realtà del settore, tra cui il Banco popolare, terzo gruppo creditizio del nostro Paese, la Cattolica assicurazioni, sesto operatore assicurativo in Italia, e Unicredit banca d’impresa del gruppo Unicredit. Un sistema finanziario, questo, che dà già origine a consistenti flussi di business traveller. Verona, infine, può diventare un punto di riferimento anche per chi si reca a Mantova, Brescia e Vicenza, centri in costante crescita ma anch’essi privi di un’adeguata offerta ricettiva». Un ragionamento, questo, che suffraga ulteriormente la decisione di investire nel progetto alberghiero di Verona forum.
Il nuovo hotel, una volta terminato, diventerà con le sue 160 camere e un centro congressi da 250/300 posti la struttura ricettiva più capiente di Verona. Per Thotel, che ne avrà la gestione per 18 anni, l’albergo si posiziona nel segmento più elevato della sua offerta, che nei piani attuali dovrebbe essere caratterizzata da strutture leggermente più piccole. «La costruzione del nuovo hotel ci costerà 25 milioni di euro, una parte consistente dell’investimento complessivo di 70 milioni di euro previsto per Verona forum», conclude Bertelli. «È evidente perciò che puntiamo molto sul successo della nuova struttura. L’obiettivo è quello di raggiungere un tasso medio di ritorno dell’investimento attorno al 6%, una percentuale in linea con gli ultimi trend del settore. Ma tra le nostre aspirazioni, come in ogni progetto cui partecipiamo, c’è anche quella di contribuire alla rilettura del futuro della città attraverso la realizzazione di un nuovo polo di aggregazione ispirato a criteri di dinamismo e sostenibilità».

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