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Più formazione, più informazione

Di Floriana Lipparini, 2 Febbraio 2007

«Che cosa mettiamo al primo posto nel nostro programma? Non c’è dubbio: formazione, informazione e aggiornamento, utilizzando le competenze di esperti e di direttori di catene, con l’aiuto di Manager Italia o di altre organizzazioni specializzate in questo campo. Dopo 30 anni di presenza nell’Ada, mi sono reso conto che questo è il momento storico in cui l’associazione deve darsi una svolta», dichiara con grande convinzione Michele Guglielmo, general manager dell’Hilton Sorrento Palace, candidato alla presidenza dell’Associazione direttori d’albergo per il quadriennio 2007-2011, lista numero 2, con una valida squadra.
«Esistono due tipi di direttori in Italia: i direttori che lavorano nelle catene o nei gruppi di hotel organizzati, e quelli che lavorano nei piccoli hotel indipendenti, numerosi soprattutto al Sud, ma anche in Umbria e in Toscana. Ognuno di noi possiede un titolo di studio, che va dal diploma alla laurea. Non sempre, però, il titolo di studio è attinente con la professione che svolgiamo. Abbiamo maturato la nostra esperienza lavorando in vari tipi di albergo, girando per il mondo. Conosciamo le lingue, frequentiamo qualche seminario. Un percorso diverso hanno i colleghi che provengono dalle grandi catene alberghiere. Ma in Italia la presenza di queste catene incide solamente per il 4%, contro il 20% della media europea e il 75% della media statunitense. I colleghi delle grandi catene possono usufruire di continui corsi di aggiornamento e frequentare programmi di perfezionamento organizzati dalle compagnie stesse. La quasi totale assenza di catene alberghiere non crea, qui in Italia, quell’osmosi del personale che, spostandosi da un albergo all’altro, contribuisce all’arricchimento di nuove conoscenze che tanto giovano alle aziende. Abbiamo giovani direttori che cominciano la carriera e proseguono con le stesse conoscenze con cui hanno iniziato, perché sono troppo assorbiti dal lavoro e non hanno opportunità di aggiornarsi».
E prosegue, ampliando il discorso: «Nell’attuale momento storico si guarda al turismo come al mercato del futuro. In questo mercato il nostro paese dovrebbe continuare a essere all’avanguardia: per l’Ada, quindi, sarà una grande opportunità di crescita assicurare un contributo qualificato al turismo e all’industria dell’ospitalità italiana. Dobbiamo sentire il dovere di rendere l’associazione luogo di crescita professionale e di arricchimento culturale per tutti i soci e punto di riferimento sicuro per gli imprenditori del settore».
Michele Gugliemo è nato a Sorrento nel 1944, è socio Ada dal 1976 e socio Ehma (Associazione europea dei direttori d’albergo) dal 2002. Formatosi fin da giovanissimo alla scuola degli albergatori di Sorrento, pur avendo conseguito il diploma di capitano di lungo corso, ha scelto di lavorare nel settore alberghiero, iniziando negli anni ’70 a dirigere varie strutture alberghiere in Italia e all’estero. Nel 1981 è stato nominato direttore del Sorrento Palace, nel 1994 ha curato l’apertura e il lancio dell’Holiday Inn Resort di Castelvolturno, nel 1996 ha diretto il Grand Hotel Vesuvio di Napoli e nel 1997 è tornato al Sorrento Palace per realizzare il nuovo, ambizioso progetto della proprietà che ha portato l’hotel, nel 2001, a far parte della prestigiosa catena Hilton Int.
Il programma con cui si candida alla presidenza dell’Ada (www.micheleguglielmo.it) è molto ampio e articolato e punta a un deciso rafforzamento sia del peso dell’associazione, sia del ruolo del direttore d’albergo, da diversi punti di vista, ponendo l’accento anche su una maggiore tutela personale e professionale di questa importante figura di manager che, a suo parere, non è sufficientemente riconosciuta: «I direttori d’albergo devono essere più protetti, dal punto di vista sindacale siamo scoperti. Abbiamo responsabilità enormi rispetto al passato, considerando le nuove normative in vigore in Italia, per esempio sulla sicurezza, sull’adeguamento ecologico degli impianti, senza avere un’adeguata assistenza. Un tempo, negli hotel, erano più presenti i proprietari, che forse per i direttori erano un po’ ingombranti ma anche, in un certo senso, gli coprivano le spalle. Oggi il manager finisce per essere un capro espiatorio. Allora, dobbiamo farci rappresentare e tutelare in maniera autorevole, un’associazione come Manager Italia ci può aiutare in questo senso».
Tra i punti qualificanti del programma, anche la volontà di appoggiare più fortemente l’azione di Solidus, che raggruppa la maggior parte delle associazioni professionali, e l’intenzione di potenziare il centro studi Ada per metterlo in condizione di implementare la propria attività, organizzando convegni e incontri come percorso di formazione e di informazione sui principali temi che oggi un manager alberghiero deve padroneggiare per sostenere la concorrenza del mercato turistico internazionale. A questo scopo, Guglielmo e la sua squadra sottolineano l’importanza di momenti di confronto con analoghe associazioni di manager alberghieri degli altri paesi europei.

La squadra

Umberto Giordano vicepresidente vicario
Nello Ottiglio vicepresidente
Dennis Zambon vicepresidente
Renzo Salmasi amministratore
Gianfranco Giordano consigliere
Giuseppe Nigri consigliere

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