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Parigi, meeting sul grattacielo

Di Floriana Lipparini, 10 Dicembre 2004

www.concorde-lafayette.com
Vedere Parigi di notte dal bar panoramico al trentatreesimo piano del Concorde La Fayette è un’esperienza magica. Il blu cupo del cielo contrasta con l’oro delle luci che disegnano il fantastico profilo della città notturna, e ogni dieci minuti la Tour Eiffel tutta illuminata scintilla come una supernova.
Siamo nel Leading convention hotel parigino forse più amato dai turisti d’affari, che trovano al Club La Fayette il meglio dell’ospitalità corporate, a un livello di confort che nulla ha da invidiare a un club esclusivo dove farsi coccolare da mille attenzioni.
In Italia, finora, il Concorde La Fayette è stato proposto soprattutto come hotel leisure, ma adesso la strategia sta cambiando e c’è l’intenzione di presentarlo con una nuova immagine. “Per noi il mercato italiano è molto, molto importante”, spiega Patricia Criqui, directeur d’exploitation en charge du commercial & marketing del La Fayette. “Dobbiamo quindi farvi conoscere meglio la forte identità business dell’hotel, che con le ristrutturazioni già realizzate e i nuovi progetti che si concluderanno entro il 2005 non avrà l’eguale in Europa. Qui possiamo ospitare ogni tipo di riunione, dal piccolo meeting alla grande convention di altissimo livello”.
Quando si entra nell’immensa hall di mille metri quadrati, con tre diverse reception dedicate, ci si trova non in un semplice albergo ma in una vera e propria città nella città. Direttamente integrato all’hotel, il Palais des congrés ospita più di 2 mila manifestazioni all’anno, con quattro anfiteatri, 70 sale conferenze, 18 sale riunioni e sale Club da 10 a 150 persone. Recenti lavori hanno potenziato e perfezionato impianti, tecnologie e design di tutta la struttura. L’Atrium del Palais offre più di cento boutique e la comodissima fermata Porte Maillot della linea uno del metrò.
La stessa hall del La Fayette è una lussuosa piazza dove s’incontrano e sostano clienti e visitatori, nell’atmosfera ovattata che caratterizza tutti gli spazi dell’hotel, mille fra camere e suite, oltre 3.500 metri quadrati di sale modulabili a luce naturale, 140 metri d’altezza. Situato nel quartiere degli Champs-Elysées, non lontano dalla Défense, progettato dall’architetto Guillaume Gillet, inaugurato nell’aprile 1974 in concomitanza con l’apertura del Centre international, il Concorde La Fayette, oggi diretto da Jean-Marc de Margerie, è stato il primo grattacielo costruito a Parigi e il primo grattacielo-hotel europeo.
Importanti lavori di ristrutturazione, diretti dall’architetto Olivier Vidal, con un investimento di oltre 20 milioni di euro, hanno riattualizzato la fisionomia dell’albergo trasformandolo in una location d’avanguardia. E c’è ancora altro in programma.
“Abbiamo in progetto qualcosa di speciale, una grande sala riunioni all’ultimo piano, con la vista straordinaria su Parigi che fa del La Fayette un luogo unico”, continua a raccontare Patricia, giovane signora d’origine alsaziana che regge con decisione, competenza e garbo un ruolo di global revenue manager in questa impegnativa struttura. Un ruolo di cui in Italia forse non c’è l’equivalente, che investe tutti gli aspetti del management alberghiero, dal commerciale al marketing, alle risorse umane, e richiede un investimento umano e professionale a tutto campo. “Per me l’albergo non può essere solo camera. I clienti non devono venire qui solo per dormire. C’è tutto il resto, la ristorazione, il fitness, i meeting. Dal mio punto di vista è un errore dividere in due un hotel: da una parte le camere, dall’altra i servizi. Io mi pongo il compito di far lavorare tutto l’insieme, i miei sales manager devono spiegare al cliente quante cose sappiamo fare”.
C’è una grande passione nel modo in cui Patricia Criqui vive il proprio lavoro, e non esita a confermarlo: “Non potrebbe essere altrimenti, perché a un compito come questo ci si deve dedicare anima e corpo, in pratica 24 ore su 24. Anche quando torno a casa, con la testa sono sempre qua. E dire che ci sono arrivata quasi per caso. Studiavo matematica, ma avevo un grande amore per i viaggi, ero anche molto portata al contatto con le persone, così ho iniziato a entrare in questo mondo che mi piace immensamente. Ora non posso nemmeno pensare di lavorare in un altro settore!”.

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