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Pagare l’hotel: ecco come preferiscono farlo gli ospiti

Tariffe flessibili e modalità di pagamento a rate sono sempre più ricercate da viaggiatori e ospiti d'hotel, soprattutto stranieri. Cresce, anche tra gli italiani, il ricordo all'AI generativa come strumento per organizzare il viaggio e scegliere i servizi

Tariffe flessibili e modalità di pagamento a rate sono sempre più ricercate da viaggiatori e ospiti d'hotel

Di Job in Tourism, 11 Ottobre 2024

La tariffa flessibile piace sempre di più. Complice il cambiamento di abitudini sollecitato dalla pandemia, anche rispetto alla modalità di prenotazione dei viaggi – con un occhio alla sicurezza e l’altro alla possibilità di poter disdire viaggi e soggiorni, anche fino all’ultimo minuto – la flessibilità al momento della prenotazione di un hotel così come di un pacchetto vacanza e poi in fase di pagamento, non solo è molto apprezzata, ma ormai è diventata un driver capace di orientare l’acquisto turistico.

Negli ultimi 2 anni – rileva la ricerca annuale dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano – è infatti nettamente aumentato il ricorso alla tariffa flessibile: gli italiani che hanno prenotato un alloggio con possibilità di modifica o cancellazione fino all’ultimo sono passati dal 34% del 2022 al 51% nel 2024.

Non solo. Il pagamento rateizzato e il cosiddetto “Buy Now Pay Later” (BNPL) sono in molti casi una leva decisionale, soprattutto tra i turisti stranieri: il 18% degli italiani e addirittura il 36% degli statunitensi che vengono in Italia dichiarano che acquistano soluzioni di viaggio solo da operatori che offrono questa modalità di pagamento flessibile.

A proposito di AI

Un altro aspetto certamente interessante è quello che riguarda il ricorso all’AI generativa da parte dei viaggiatori, il cui utilizzo nelle varie fasi del journey – ha stimato la ricerca – seppur più diffuso Oltreoceano, inizia a prendere piede anche tra i turisti italiani, che hanno iniziato a usarla per ottimizzare l’organizzazione del viaggio.

A oggi – dicono i dati – l’AI generativa supporta ben il 38% degli americani per ispirazione, ricerca di servizi o creazione dell’itinerario, a fronte del 15% degli italiani; in fase di prenotazione i canali digitali sono più utilizzati dai turisti statunitensi, che si appoggiano di più anche agli assistenti vocali durante il viaggio.

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