La tariffa flessibile piace sempre di più. Complice il cambiamento di abitudini sollecitato dalla pandemia, anche rispetto alla modalità di prenotazione dei viaggi – con un occhio alla sicurezza e l’altro alla possibilità di poter disdire viaggi e soggiorni, anche fino all’ultimo minuto – la flessibilità al momento della prenotazione di un hotel così come di un pacchetto vacanza e poi in fase di pagamento, non solo è molto apprezzata, ma ormai è diventata un driver capace di orientare l’acquisto turistico.
Negli ultimi 2 anni – rileva la ricerca annuale dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano – è infatti nettamente aumentato il ricorso alla tariffa flessibile: gli italiani che hanno prenotato un alloggio con possibilità di modifica o cancellazione fino all’ultimo sono passati dal 34% del 2022 al 51% nel 2024.
Non solo. Il pagamento rateizzato e il cosiddetto “Buy Now Pay Later” (BNPL) sono in molti casi una leva decisionale, soprattutto tra i turisti stranieri: il 18% degli italiani e addirittura il 36% degli statunitensi che vengono in Italia dichiarano che acquistano soluzioni di viaggio solo da operatori che offrono questa modalità di pagamento flessibile.
A proposito di AI
Un altro aspetto certamente interessante è quello che riguarda il ricorso all’AI generativa da parte dei viaggiatori, il cui utilizzo nelle varie fasi del journey – ha stimato la ricerca – seppur più diffuso Oltreoceano, inizia a prendere piede anche tra i turisti italiani, che hanno iniziato a usarla per ottimizzare l’organizzazione del viaggio.
A oggi – dicono i dati – l’AI generativa supporta ben il 38% degli americani per ispirazione, ricerca di servizi o creazione dell’itinerario, a fronte del 15% degli italiani; in fase di prenotazione i canali digitali sono più utilizzati dai turisti statunitensi, che si appoggiano di più anche agli assistenti vocali durante il viaggio.
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