Job In Tourism > News > Tecnologie > Se in hotel arriva il “gemello digitale”

Se in hotel arriva il “gemello digitale”

Tra le tante applicazioni dello sviluppo tecnologico in corso c'è anche quella che riguarda i cosiddetti "digital twin": ecco cosa sono e come funzionano

Tra le tante applicazioni dello sviluppo tecnologico in corso c'è anche quella che riguarda i cosiddetti "di

Di Job in Tourism, 11 Ottobre 2024

Si chiama “digital twin”, ovvero “gemello digitale”, ed è una delle tante applicazioni dello sviluppo tecnologico, basato anche sull’intelligenza artificiale, che potrebbe entrare da qui ai prossimi anni anche nel mondo alberghiero e della ristorazione, rimodellando sia la guest experience che i processi operativi interni di hotel e locali. Ma andiamo con ordine.

Che cos’è un “digital twin”

Un “gemello digitale” è la rappresentazione virtuale di un’entità fisica, vivente o non vivente, di una persona o di un sistema, anche complesso, che è connessa a una parte fisica e con la quale può scambiare dati e informazioni, sia in modalità sincrona, ovvero, in tempo reale, che asincrona, in tempi successivi. Qualche esempio: un assistente virtuale che permette di fare acquisti fornendo consigli e suggerimenti, un servizio di customer care che risponde in tempo reale a qualsiasi domanda, una guida virtuale a un’esperienza a metà tra il fisico e il digitale, come nel caso di un corso di formazione o di una visita a una mostra con un collegamento al “gemello digitale” dell’autore delle opere. Una sorta di chatbot evoluto, dunque? Non proprio.

Molto più di un chatbot

“La grande differenza con gli attuali chatbot sta nella dimensione relazionale che il gemello digitale può garantire e che è assente nei chatbot, molto più rigidi nel fornire risposte a domande o problemi specifici”, ha spiegato Febo Leondini, presidente di AFDB, Associazione Formazione Distributori Bevande, nei giorni scorsi durante l’Hospitality Day di Rimini.

Le applicazioni in ambito alberghiero e della ristorazione possono essere molteplici: dal front desk per l’assistenza all’ospite, alla cura della guest experience fino alle gestione delle procedure di back office. “Il digital twin è una piattaforma straordinaria, che genera un servizio che affianca l’uomo. I vantaggi – ha spiegato Leondini – sono che può essere istruito molto facilmente anche senza competenze informatiche precise. Può fornire consigli pratici e informazioni geolocalizzate su tutta l’esperienza del journey dell’ospite. È multilingua e multimediale, è in grado di garantire una presenza costante, un supporto continuo e un dialogo personalizzato con l’utente. Inoltre, può riconoscere e mettere insieme molte informazioni fornendo insight su cosa chiedono maggiormente gli ospiti aiutando così a migliorare il servizio e a indirizzare le operazioni di marketing”. L’aspetto fondamentale? “Che sia implementato tenendo conto dei processi operativi specifici della singola struttura”.

Una tecnologia “costosa”

Un’altra differenza sostanziale con i chatbot – ha sottolineato ancora Leondini – ha a che fare con i costi. “Il chatbot impatta positivamente sui costi riducendoli da subito (banalmente, permette di avere meno personale umano necessario per risolvere determinati problemi). Il digital twin, invece, ha una logica diversa: inverte il senso di marcia dell’offerta di servizio agendo sul lato della domanda e della relazione con il cliente, in maniera flessibile ed elastica rispetto ai processi operativi, impattando più che sui costi, sul lato loyalty e ricavi. Per questo – ha evidenziato – è uno strumento che in fase iniziale i costi li aumenta, invece che ridurli”.

 

 

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati