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PMS: quando un software “facile” riduce anche il turnover

Una ricerca condotta da Cloudbeds ha evidenziato quale sia il rapporto tra l'efficienza dei gestionali usati in hotel e la soddisfazione dei dipendenti, la cui esperienza migliora se hanno a che fare con sistemi meno complessi e che richiedono una formazione più rapida e intuitiva

Una ricerca condotta da Cloudbeds ha evidenziato quale sia il rapporto tra l'efficienza dei gestionali usati

Di Job in Tourism, 22 Gennaio 2025

Quanto influisce l’efficienza dei sistemi informatici che si usano tutti i giorni per svolgere il proprio lavoro sull’esperienza di chi lavora in hotel? A quanto pare non poco, al punto da essere uno degli elementi in grado di determinare la soddisfazione di un dipendente e anche la sua eventuale propensione a cambiare lavoro.

Sono interessanti i dati rilevati a livello globale dalla piattaforma di software per la gestione alberghiera Cloudbeds sul rapporto tra efficienza dei PMS e fidelizzazione del personale, che interessano anche temi quali la formazione e il turnover. A emergere, infatti, è come, sebbene i dipendenti valutino generalmente i loro PMS in modo positivo per usabilità e produttività, problemi come la complessità del sistema, le curve di apprendimento lente e le scarse integrazioni creino frustrazioni quotidiane che possono influenzare direttamente la fidelizzazione dei collaboratori.

Cosa dicono i dati

Un primo dato interessante, da questo punto di vista, ha a che fare con l’onboarding. Nonostante i progressi nella tecnologia e nell’automazione, la formazione sui PMS in hotel – ha rilevato Cloudbeds – rimane un processo altamente manuale, con oltre due terzi dei dipendenti che ricevono formazione in presenza da un supervisore o collega. Unito all’elevato turnover del personale, ciò significa che la formazione è un processo quasi continuo, che necessiterebbe invece di tecnologie intuitive per ridurre al minimo i tempi di onboarding.

Ma la complessità dei software non rischia di impattare negativamente solamente la formazione iniziale dei collaboratori: secondo la rilevazione, infatti, oltre la metà dei manager (il 52,2%) ha affermato che il personale richiede almeno quattro mesi – e fino a tre anni – per utilizzare con sicurezza il proprio PMS: un tempo troppo lungo, che incide negativamente sulla fiducia. Ma a cosa sono dovute le difficoltà? Principalmente a una mancanza di efficienza, che corrisponde a troppi clic, troppe attività manuali e alla mancanza di integrazione con altre tecnologie di gestione.

C’è poi un altro aspetto: il fatto che la formazione avvenga poi principalmente con la supervisione dei colleghi impegna questi ultimi sottraendo tempo alla guest experience.

L’impatto sul turnover

Risultato? Secondo questa rilevazione di Cloudbeds il 38% dei dipendenti alberghieri ha riferito che l’usabilità del PMS ha influenzato addirittura la decisione di lasciare un lavoro. Un dato che mostra come “quando si tratta di tecnologia alberghiera, l’esperienza utente non è solo un optional. È la differenza tra passare del tempo con gli ospiti o navigare nel software. La piattaforma PMS giusta dovrebbe aumentare la produttività, ridurre i tempi di formazione e migliorare la fiducia dei dipendenti, non creare ulteriori ostacoli”.

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