Job In Tourism > News > News > Ora la vera ricchezza è il tempo

Ora la vera ricchezza è il tempo

Di Pierpaolo Dutto, 26 Novembre 2004

Abbiamo iniziato negli scorsi numeri a dedicare uno spazio alle tematiche del design alberghiero. chiedendo in particolare allo Studio Marco Piva di raccontarci i nuovi paradigmi che ispirano la progettualità nel settore. In questo articolo affrontiamo il tema del lusso.

I cambiamenti degli scenari internazionali hanno inciso profondamente nel settore turistico e nel mondo dell’accoglienza, e anche le strutture collocate al top della categoria, pur se meno intaccate dalle difficoltà, devono in parte modificare il proprio stile per renderlo più consono ai tempi.
A Valentina Borroni, dello Studio Marco Piva, abbiamo chiesto quale sia il loro approccio al tema del lusso. “Avviene attraverso una serie di aree progettuali più inerenti al tema degli spazi collettivi che non a quelli domestici”, ci ha risposto. “Le aree di progetto dello Studio variano, infatti, dalla grande scala, per lo sviluppo di terminal turistici e singoli edifici a destinazione alberghiera, alla progettazione di interni, per giungere alla definizione di specifici prodotti per gli spazi pubblici. I nostri progetti per i luoghi dell’accoglienza sono destinati a una clientela che ha un’attenzione particolare nei confronti dello spazio e delle precise attese nei confronti dei servizi e del confort offerti. Cambiano i paradigmi relativi al lusso: l’eccesso di consumo e di ostentazione viene sostituito da un’etica basata sull’idea di sobrietà e di selezione e si attivano prassi volte a eliminare lo spreco sotto diversi aspetti, dall’attenzione al processo produttivo al riciclaggio dei prodotti e dei materiali, dalla cura dei più semplici dettagli del prodotto alla ricerca di una comunicazione efficace e responsabile. Il lusso passa attraverso la definizione di caratteristiche specifiche da conferire ai luoghi nei quali le persone si muovono, incontrano e rappresentano se stessi”.
Per capire meglio i cambiamenti in atto, chiediamo di illustrarci nei particolari il progetto del Port Palace di Montecarlo, cui lo Studio Piva ha contribuito. “La clientela di riferimento è di target elevatissimo. Montecarlo già di per sé richiama alla mente il lusso e la ricchezza. Non era nelle nostre intenzioni caratterizzare in modo tradizionale un luogo dove il lusso già si esprime, ma piuttosto conferire valenze diverse. Lì dove altri alberghi di Montecarlo hanno rappresentato il lusso attraverso l’utilizzo di spazi sovradimensionati e tramite richiami di particolari atmosfere storiche o con un sovraccarico di decorazione, noi abbiamo deciso di esprimere il lusso attraverso un altro tipo di condizione che è quasi agli antipodi: controllando le dimensioni degli spazi e modulandoli attraverso atmosfere create dai materiali, dal colore e dall’uso della luce. Una ricomposizione del lusso, quindi, in termini più introspettivi e non ostentati. Questo tipo di approccio è sicuramente più complesso e s’indirizza a chi è attratto da un lusso più intimo e personale, più da scoprire che da ostentare, dichiarato attraverso una serie di passaggi graduali a chi è attento osservatore”, spiega Valentina. “Questo nuovo lusso non è indirizzato solo a un target di clientela elevatissimo, ma anche a una clientela legata più ai comportamenti che non al possesso e alla dichiarazione di oggetti status symbol. In tutti questi contesti, comunque, gli ospiti e gli oggetti che gli stessi portano con sé hanno modo di evidenziarsi, tanto da diventare essi stessi componenti di un insieme più vasto e parti di uno scenario generale. Il contenitore, quindi, non opprime, non spegne queste presenze, ma anzi fa da sottofondo per evidenziare scenografie legate a chi le interpreta, gli ospiti, e a chi le predispone, chi offre il servizio”.
Secondo questa ottica, sembrano anche mutare i valori messi in risalto, e il ruolo stesso del design. “Il design diventa strumento per rendere queste scenografie più libere alle varie interpretazioni possibili, l’oggetto di design a sua volta non è status symbol fine a se stesso, ma una componente per le persone che danno vita e senso alla struttura. Il dialogo armonico tra questi elementi, infatti, è da supporto al confort e al benessere personale. Determinante, inoltre, è il fatto che i progetti dello Studio mettano in risalto il valore del tempo più che dello spazio in sé, vale a dire che, soprattutto in alberghi di dimensioni contenute, si enfatizza il valore e la capacità di controllo e di utilizzo del tempo, che è poi il vero lusso della nostra frenetica epoca. Chi ne possiede il controllo ha, infatti, una ricchezza in più: può scegliere e gestire il tempo da dedicare e da dedicarsi”.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati