Nuove opportunità dalle dismissioni

Venezia è sempre un’esperienza: ogni volta che ci si ritorna si scoprono aspetti diversi, e questo accade anche a me che sono nato nella città lagunare. Sono stato invitato dalla Sofitel a visitare la loro nuova iniziativa: la trasformazione dell’isola di San Casessola, in faccia a San Marco, in un albergo resort con forte vocazione congressuale. Mi ha incuriosito questa iniziativa immediatamente successiva a quella intrapresa dalla Turin Hotels che, ancora prima, ha acquistato la vicina isola San Clemente, per trasformarla in un’importante complesso caratterizzato da una forte attenzione al beauty. In breve tempo, una città sonnacchiosa, per quanto riguarda lo sviluppo alberghiero, propone due realtà di elevato standard e grande capienza: cosa è successo? Il nostro paese è ricco di strutture non conosciute ed inutilizzate e queste due isole ne sono l’esempio. Ad esempio, l’isola di San Casessola, grazie ad un microclima particolarmente favorevole, è stata per decenni utilizzata per la cura di malattie polmonari che però, essendo diminuite negli anni, sino praticamente scomparire, hanno imposto dal 1985 la chiusura del complesso sanitario. Da allora l’isola è stata disabitata, con l’unica presenza dei guardiani, retribuiti per controllarla. Come queste realtà nel nostro paese ne esistono numerose altre che ben si prestano ad un recupero intelligente. L’attuale tendenza a dismettere strutture pubbliche non più operanti, di particolare valore sia paesaggistico sia come edifici (e ce ne sono tante), consente di arricchire il nostro patrimonio alberghiero con proposte assolutamente uniche; ad esempio, la vista dalla terrazza del nuovo Sofitel che abbraccia sia San Marco che il Lido è impagabile. C’è chi teme, e forse a ragione, che l’attuale politica possa provocare scempi, come è già accaduto in passato, ma, se gli interventi saranno come quelli attuati nei due complessi nella laguna, i risultati saranno senz’altro positivi per le imprese, i lavoratori ed il sistema turismo del nostro paese.