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I soggiorni non rimborsabili in vendita nel metaverso

La soluzione della start up italiana Takyon, che ha trovato il modo di sfruttare la blockchain per rendere rivendibili nel metaverso le prenotazioni non rimborsabili trasformandole in NFT

La soluzione della start up italiana Takyon, che ha trovato il modo di sfruttare la blockchain per rendere ri

Di Job in Tourism, 28 Febbraio 2023

Ci si interroga da tempo su come le aziende del turismo – alberghi compresi – potranno sfruttare concretamente le possibilità connesse allo sviluppo del metaverso. Negli ultimi mesi diverse sono state le sperimentazioni in tal senso, dai primi soggiorni venduti tramite NFT a iniziative di marketing ad hoc lanciate per dare visibilità ai brand e ai relativi investimenti sul digital. L’ultima, in ordine di tempo, è quella presentata nei giorni scorso dalla start up Takyon, che ha trovato il modo di sfruttare la blockchain per rendere rivendibili le prenotazioni non rimborsabili. La soluzione – che è già stata adottata da 25 alberghi in Italia e Spagna, tra cui il Grand Hotel et de Milan e che sarà disponibile a breve anche nelle strutture del gruppo R Collection, del Gruppo ABC, all’Hotel Palazzo Vitturi, all’Hotel Settebello e per i clienti del booking engine Ermes Hotels – si basa sulla possibilità di trasformare le prenotazioni in beni digitali (NFT) facilmente scambiabili. 

Come funziona Takyon

Il processo – spiegano i fondatori della start up, quattro giovani under 30 – avverrà in modo automatico nel momento in cui il cliente sceglierà una specifica opzione tariffaria al momento dell’acquisto del soggiorno, indicata come “Tariffa Rivendibile – prepagata non rimborsabile”. Takyon trasformerà, dunque, la prenotazione in un bene digitale, cioè un NFT. Il cliente, a sua volta, riceverà una mail per poter accedere al Takyon Travel Exchange, visualizzare la prenotazione e, se impossibilitato a godere del soggiorno, potrà rivenderlo fino alle 23:59 del giorno antecedente al check-in a un prezzo deciso direttamente dal cliente stesso indipendentemente dal prezzo di acquisto iniziale.

“Attualmente – spiega il CEO di Takyon, Antonio Picozzi – in Europa 100 milioni di persone ogni anno annullano le prenotazioni alberghiere chiedendo un rimborso o perdendo soldi per un controvalore di circa 20 miliardi di euro. Questo sistema è incapace di rispondere contemporaneamente ai bisogni dei viaggiatori e a quelli degli hotel, cioè o ci perde uno o ci perde l’altro. Con la nostra tariffa rivendibile nel mercato secondario le prenotazioni diventano NFT, cioè certificati di proprietà digitale facilmente trasferibili da una persona all’altra. In questo modo possiamo rendere l’esperienza di prenotazione e gestione di un viaggio ancora più fluida e appagante perché, fino all’ultimo minuto, l’acquirente può rivendere questo nuovo bene digitale senza rimetterci di tasca propria”.

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