C’è anche l’Italia nei piani di sviluppo di limehome, operatore europeo di serviced apartments che ha chiuso il 2024 con l’acquisizione di 3mila nuove unità in Europa – per un totale di 9mila in 150 città diverse – rafforzando la propria posizione in alcuni mercati come la Germania, la Spagna e anche l’Italia.
I progetti sul Belpaese
Non è certamente un caso dal momento che, come abbiamo visto anche in questo approfondimento pubblicato lo scorso autunno sul nostro magazine, proprio l’Italia è uno dei mercati più promettenti a livello globale per lo sviluppo dei modelli ibridi di serviced apartments.
Qui, al momento, limehome conta sei strutture operative in quattro città, con altri sette progetti che inaugureranno tra questo e il prossimo anno. Nel 2024 la società ha aggiunto nuove sedi in alcune città rappresentative, come Roma, Firenze e Milano. Nella maggior parte dei casi, questi progetti sfruttano strutture preesistenti precedentemente destinate a usi commerciali o turistici (ad esempio, ex uffici o alberghi) riqualificati.
“In Italia, ma non solo – analizza Alessandro Giuffrè, Country Manager Italia & Director Expansion di limehome – stiamo osservando un incremento significativo della domanda di soluzioni gestite professionalmente, ma flessibili, e la risposta che abbiamo avuto a partire dal nostro ingresso nello Stivale è stata più che positiva. Abbiamo l’ambizione di continuare a crescere ancora nel 2025, non solo nelle località più conosciute e turistiche, ma anche in quelle considerate ‘minori’ in cui riteniamo ci sia un enorme potenziale. Grazie ai solidi ritorni che garantiamo ai proprietari delle strutture che gestiamo siamo sicuri di rappresentare un investimento estremamente competitivo nel panorama immobiliare attuale, tanto che alcune controparti sono già alla seconda operazione con noi”.
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