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Serviced apartments: il nuovo volto dell’ospitalità

Dall’ultima indagine di Deloitte, caratteristiche e opportunità di crescita della formula ricettiva ibrida destinata a conquistare sempre più terreno in Italia

Dall’ultima indagine di Deloitte, caratteristiche e opportunità di crescita della formula ricettiva ibrida

Di Job in Tourism, 6 Novembre 2024

Gli occhi degli investitori sono puntati lì: quello dei cosiddetti “serviced apartments” è un segmento che in Italia presenta prospettive di sviluppo molto interessanti, soprattutto nell’ospitalità di alta gamma. A rivelarlo è l’ultimo report sull’hospitaliy di Deloitte, presentato nelle scorse settimane durante TTG Travel Experience, di cui parliamo in questo articolo dall’ultimo numero del magazine di “Job in Tourism”, sfogliabile per intero a questo LINK.

Cosa sono i serviced apartments

Fornire una definizione di questa nuova formula ricettiva non è semplice, dal momento che il modello varia da Paese a Paese ma – ha spiegato Benedetto Puglisi, Director Real Estate & Hospitality di Deloitte – sotto una prospettiva di investimento, i “serviced apartments sono soluzioni residenziali dotate di elementi di interior design personalizzati e facility alberghiere, come housekeeping, consierge, servizio in camera, volti a rendere il soggiorno dell’ospite, a prescindere dalle finalità dello stesso, il più confortevole possibile, all’interno di un complesso immobiliare in cui si trovano aree comuni in linea con quelle degli alberghi, come area fitness o piscina”. Una soluzione “ibrida” che, al momento, attira circa il 5% degli investimenti alberghieri sull’Italia – concentrati in modo particolare sull’alta gamma – e la cui redditività è in crescita.

I numeri del comparto

Guardando al fatturato, lo scorso anno i serviced apartments hanno, infatti, generato in Italia un giro d’affari di 2,4 miliardi di euro, al quinto posto su scala europea e con un market share sul totale dell’offerta del Continente del 10%, pari a circa 280mila proprietà. Benché i numeri siano ancora distanti da quelli dell’ospitalità alberghiera nel suo complesso – l’Italia è prima in Europa con un fatturato di 30,5 miliardi e un market share sul totale dell’offerta degli alberghi del 21%, pari a circa 32mila hotel – le prospettive di sviluppo attirano l’attenzione degli investitori.

Le caratteristiche dei serviced apartments

L’indagine di Deloitte ha, dunque, fatto il punto sulle caratteristiche dei serviced apartments, che al momento coprono come target in maniera pressoché identica tanto il leisure quanto il business travel. La durata del soggiorno, nel 72% dei casi, è inferiore alle 30 notti, con una permanenza media di circa una settimana. Per quanto riguarda i servizi, la connessione wi-fi è considerata imprescindibile e risulta come la principale caratteristica ricercata dai clienti. Alta anche la percentuale di chi vuole appartamenti che offrono attrezzature per cucinare e un supporto h24 in caso di necessità.

Se si guarda ai modelli gestionali, il più diffuso è la gestione diretta, ma per il futuro si prevede un netto incremento delle formule di management contract, preferite dai grandi gruppi internazionali. Infine, i fattori che influenzano la selezione dei nuovi asset, con al primo posto la location e a, seguire, la composizione della domanda, a metà tra il target leisure e quello business.

Le possibilità di sviluppo in Italia

Ciò che emerge dal report Deloitte è che l’Italia, per le caratteristiche della propria offerta turistica, è la destinazione europea con maggiori possibilità di sviluppo per i serviced apartments già nei prossimi tre anni: si stima una crescita media annua del 15%, con un tasso di occupazione superiore all’80% e un ADR medio di circa 300 euro a notte. Il nuovo modello di ospitalità interesserà soprattutto le città, sia primarie che secondarie, che contano quote rilevanti di turisti d’affari e di piacere, con un dimensionamento immobiliare contenuto (in media, tra gli 11 e i 50 appartamenti). Secondo le stime di Deloitte, è pari a 350 il numero medio di aperture in Italia di serviced apartments attese per operatore nei prossimi tre anni. Uno sviluppo che, al momento, vede tra gli elementi di freno soprattutto la mancanza di asset in linea con la strategia degli operatori interessati a investire sull’Italia, ma anche una certa difficoltà a reperire personale qualificato.

Per approfondire: Serviced apartments: le iniziative dei gruppi alberghieri in Italia

Molti sono i gruppi alberghieri che hanno già investito in Italia sui serviced apartments differenziando così la propria offerta di soggiorno. È il caso di Rocco Forte Hotels, che lo scorso settembre ha inaugurato a Milano le sue “Rocco Forte House”: undici appartamenti privati di lusso, in pieno centro città, dotati di servizio concierge, valet e parking, chef dedicato e una palestra esclusiva, sul modello delle “House” già operative da un paio di anni a Roma. Milano ospita anche i Duomo Luxury Apartments by Rosa Grand, prima realtà nel segmento dei luxury serviced apartments di Starhotels: 24 appartamenti di lusso, dotati di tutti i confort, con balconi e terrazzi con vista sulle guglie del Duomo, con accesso diretto alla zona wellness, ai bar e ai ristoranti, alle meeting rooms e a tutti gli altri servizi offerti dal hotel Rosa Grand.  Diverse le soluzioni proposte, nel milanese, anche dal Gruppo UNA: strutture 4 stelle dotate di appartamenti con servizi alberghieri, come pulizia professionale, lavanderia self service o esterna, palestra e parcheggio privato, destinate a chi si muove per lavoro, ma anche a tutti i viaggiatori che cercano soluzioni di soggiorno “smart”.

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