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In Bit incontri e verifiche

Di Antonio Caneva, 1 Marzo 2002

Sono stati quattro giorni faticosi quelli della BIT, a Milano. Iniziati mercoledì con la preview, per inviti, è proseguita i giorni successivi in una continua sollecitazione di incontri, convegni, appuntamenti, scoperte. La Fiera a Milano è di per se faticosa, si sviluppa attraverso numerosi padiglioni che, non collegati in modo continuo, obbliga a saliscendi, ad entrare ed uscire all’aperto, passare da locali surriscaldati all’aria fredda dell’esterno: Darwin e gli operatori del turismo. Per quanto mi riguarda, e sono convinto anche per chi era presente, il momento principale è stata la conferenza dal titolo “turismo del futuro tra sostenibilità e tecnologia” tenuta da Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on economic trends di Washington, D.C., nel corso della quale Rifkin, dopo un breve escursus sulla sua teoria dell’era dell’accesso, ha tratteggiato un panorama non convenzionale del futuro del turismo. Dopo Rifkin, nessun altro convegno avrebbe potuto attirare altrettanta attenzione anche se, bisogna riconoscerlo, quest’anno le tematiche relative al turismo hanno trovato momenti di dibattito e verifica, come mai precedentemente. La presenza degli espositori nei saloni, anche in questa occasione come consuetudine, è stata significativa, pur con qualche sorpresa che riflette il momento di incertezza: aziende storiche da sempre presenti con stand di grande rilievo ridotte sia come visibilità che qualità degli stand, mentre aziende nuove si sono presentate prepotentemente al mercato, con superfici ed ambientazioni di tutto rilievo. Comunque, tutti i maggiori operatori erano presenti e si è passati da una stretta di mano ad un breve commento sulla situazione attuale, da una verifica ad un aneddoto. Questa B.i.t. del dopo 11 settembre ha avuto il pregio, nell’insieme, di cercare nella qualità della proposta il motivo di essere; si è concentrata sui contenuti cercando di evitare la pura vetrina dell’esistente; le manifestazioni che crescono troppo velocemente corrono sempre il rischio di implodere, la strada scelta dalla B.i.t. è quella che evita questo rischio e ne garantisce nel contempo l’autorevolezza.

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