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Il Principe: nel blu sempre più blu

Di Floriana Lipparini, 9 Dicembre 2005

Damasco blu, profili di morbida pelle, eleganza di linee, fattura artigianale tipicamente italiana: sono le “cifre” che caratterizzano la Blue Collection dell’hotel Principe di Savoia, storico albergo milanese di proprietà del Dorchester Group.
Il blu, dal cielo al lavanda, è il colore scelto per identificare l’immagine dell’hotel e la comunicazione che lo riguarda, dagli accessori da viaggio di recente creazione – borsone, beauty-case, portagioielli, set pantofole… – , alla raffinata brochure e alla carta da lettere.
«Abbiamo visto che a molti nostri clienti fa piacere portare con sé qualcosa che ricordi il soggiorno nell’hotel, un oggetto ispirato allo stesso stile, con il nostro logo, che è garbato, non s’impone in modo vistoso», racconta Barbara Marulli, press officer del Principe.
Mentre parliamo, sedute a un tavolino del fantasmagorico bar “Giardino d’inverno”, nell’albergo c’è grande movimento e il clima delle feste si fa sentire. Qui al Principe negli ultimi tempi le novità si susseguono, nell’intento di rinfrescare e attualizzare il maquillage della maestosa struttura nata negli anni Venti. Proprio in questi giorni sta per concludersi il restyling di 50 camere, con un design sempre adeguato all’identità dell’hotel ma un po’ alleggerito, più contemporaneo, e bagni arricchiti da preziosi mosaici.
Anche gli spazi comuni vengono ripensati. Oltre al ristorante con veranda, di recente rinnovato, cui si può accedere da un ingresso indipendente, presto verrà creata un’area lounge separata dal bar. Si dà sempre maggiore importanza all’apertura dell’hotel verso l’esterno, un luogo in cui anche i milanesi possano trascorrere piacevoli momenti conviviali, magari in occasione di serate musicali come i “Jazz days” , ogni giovedì dalle 19 alle 22, o per un tè pomeridiano.
«Abbiamo in serbo anche altre innovazioni – prosegue Barbara. – Ad esempio, cambierà la veste grafica del nostro sito web, che sarà molto più ricco e completo. Inoltre cureremo moltissimo la promozione di Milano come vera destinazione turistica, non solo centro di shopping e di moda. A questo scopo abbiamo creato una guida personalizzata che valorizza appunto le bellezze segrete della città, le iniziative culturali, le attrattive artistiche».
La fase di cambiamenti riguarda anche il settore delle risorse umane. Nuovi corsi di formazione sono già in programma, ed entro gennaio 2006 al ristorante Galleria arriverà un nuovo chef. Al Principe si percepisce dunque una ventata di energia, che probabilmente rispecchia l’influsso del nuovo direttore, Ezio Indiani, un personaggio di calibro internazionale che ha al proprio attivo 25 anni di carriera nell’hôtellerie di lusso.
Nel secondo numero di Principio, la newsletter del Principe di Savoia, racconta di sé e dei suoi obiettivi rispetto alla storica struttura: «Mettere il cliente al centro di tutte le attenzioni. E quindi ripensare l’hotel secondo questo indirizzo, ridisegnare l’organizzazione per soddisfare ogni esigenza dell’ospite e per anticipare i suoi desideri. È un’arte dell’ospitalità e del servizio che non dà nulla per scontato, ma che, al contrario, deve coltivare – ecco un altro obiettivo della formazione delle persone – la massima cura per il dettaglio».
Una filosofia di management cui fa eco il concetto che Indiani ha del ruolo del direttore d’albergo: «Il direttore dev’essere come un direttore d’orchestra, consapevole di dirigere un team di professionisti ad alto livello. Di suo deve aggiungere visione, capacità di guardare avanti e programmare a 5-10 anni, perché nessuna posizione di mercato è conquistata per sempre e nessun vantaggio è assicurato dalla semplice ripetizione di vecchie scelte. E poi coraggio di decidere in prima persona, di puntare all’innovazione continua e alla crescita. Perché, in definitiva, nulla è più deleterio di un’idea, anche ottima se è l’unica che abbiamo».

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