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I mille volti della tecnologia in hotel

Dalla domotica in camera agli strumenti contactless, le strutture e i gruppi proseguono alla ricerca di innovazione

Dalla domotica in camera agli strumenti contactless, le strutture e i gruppi proseguono alla ricerca di innov

Di Mariangela Traficante, 9 Dicembre 2021

I mille volti della tecnologia. Si fa presto a parlare di innovazione in hotel, è un tema che sicuramente ormai tiene banco, specie negli investimenti per superare gli effetti della pandemia, ma non si tratta di un argomento univoco. Dalla domotica al contactless, dalle app per permettere ai clienti di eseguire in autonomia diverse operazioni agli strumenti che permettono la realizzazione di eventi ibridi, in presenza e da remoto, le sfide e le opportunità sono tante. A Job in Tourism abbiamo deciso di approfondire tutte queste tematiche al servizio degli operatori ricettivi e del turismo. Con il numero di oggi intendiamo approfondire il tema dei “Sistemi innovativi per la gestione automatizzata della camera in hotel” , dove verranno dati una panoramica e un approfondimento di novità e servizi su questo fronte.

Sicuramente uno degli ambiti di sviluppo più intriganti è quello della robotica, che continuerà ad assumere sempre più importanza, ma le aziende hanno bisogno di capire come implementare questa tecnologia nel modo più efficace. Lo sostiene GlobalData in base ai risultati di un recente sondaggio, in cui il 31% dei rispondenti ha affermato che la propria azienda investirà in robotica nei prossimi 12 mesi. Tra le ragioni della sua popolarità risiede il fatto, sostiene la ricerca, che tale tecnologia può portare a un significativo risparmio di costi sul lungo periodo, insieme all’abilità di andare incontro con tempestività agli improvvisi cambiamenti nella domanda da parte dei consumatori. Inoltre, l’impiego di robot, per esempio per il customer service, risponde anche alle esigenze di sicurezza dettate dall’emergenza covid, perché riducono la necessità di contatto. Naturalmente però qualsiasi innovazione deve essere fatta assicurandosi che non vada a scapito del lavoro umano, sia per l’imprescindibile esigenza di relazione da parte di clienti e staff, sia per evitare che, dopo la pandemia, anche la tecnologia infligga un ulteriore colpo all’occupazione.

Parlando di contactless e tecnologia per la camera, una delle applicazioni più studiate è quella della chiave digitale, che per esempio in casa Hilton diventa anche condivisa. Il gruppo infatti prosegue nello sviluppo di innovazioni tecnologiche per tutti i suoi diciotto brand, arrivando ad un upgrade della sua digital key, un servizio che oggi è presente in circa l’80% delle proprietà. Nei prossimi mesi verrà implementata la novità, un programma che si attiva tramite l’app per smartphone di Hilton Honors. Farà in modo che l’ospite primario della camera potrà condividere questa digital key con altri, fino ad altre quattro persone, che dovranno usare la medesima app per accedere alla chiave.

E poi c’è anche chi studia l’hotel futuribile con tutte le possibili applicazioni della domotica. District Hive è un prototipo di capsule hotel installato nel deserto del Gorafe, in Spagna: è 100% autosufficiente, e si può “gestire” grazie a un’app. Ciascuna capsula, che punta a offrire un soggiorno di lusso, può ospitare fino a quattro persone ed è controllata dall’Intelligenza Artificiale.
Realizzato dallo studio spagnolo Moho, District Hive è un modulo autosufficiente e trasportabile, quindi può essere installato ovunque, e per il proprio fabbisogno di energia e acqua sfrutta l’energia solare. Naturalmente ricicla i rifiuti, ed è dotato di domotica, con azioni come apertura delle porte che si possono gestire da un’app.
Certo, non è per tutti. Sia per i costi, che immaginiamo ancora importanti, sia perché pur puntando a un’esperienza deluxe è ampio appena 35 metri quadrati, un monolocale con camera, bagno, sala, tutto in uno.
Automazione fa sempre più rima con sostenibilità e anche in Italia l’approccio sembra essere questo. Lo ha scelto per esempio il milanese Hotel Concorde, attivo nell’ospitalità meneghina dagli anni Settanta, che ha deciso di reinventarsi e riaprire le sue porte con un progetto di ristrutturazione che non ha solo visto una rivoluzione nel design ma anche in domotica e tecnologia. La struttura del gruppo Antares Hotels si è affidata allo Studio Mamo per un’operazione che ne ha rinnovato gli interni, ma che ne ha aggiornato soprattutto la tecnologia, i sistemi di sicurezza e sanificazione. In particolare, con un investimento di 2 milioni di euro, il progetto mirava a ridurre i costi di gestione ma anche a limitare drasticamente le emissioni di Co2. I lavori hanno riguardato la sanificazione di tutti gli ambienti con tecnologia al biossido di titanio, la sterilizzazione degli ascensori con lampade ultraviolette Uv-C e l’istallazione di un impianto di illuminazione a led con gestione Dali, che consente un controllo dedicato dei corpi illuminanti. Tra i plus c’è l’impianto di riscaldamento e raffrescamento “ a 4 vie” grazie al quale sia l’aria calda sia quella fredda possono essere erogate nelle diverse parti dell’hotel a seconda delle esigenze degli ospiti. Il progetto ha anche previsto l’inserimento nelle camere di smart Tv da 50 pollici che, con la tecnologia Chrome Cast, consentono agli ospiti di accedere dal proprio cellulare a tutte le piattaforme. E sono stati implementati dei lettori di card negli ascensori che permettono agli ospiti di arrivare direttamente e solo al piano nel quale si trova la loro camera, all’insegna della sicurezza.

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