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Dimore d’Epoca, un suggestivo itinerario per scoprire l’Italia meno nota

Di Job in Tourism, 11 Novembre 2005

Castelli, ville d’epoca e antiche fattorie, alle porte di una città, nei vicoli di un antico borgo, a ridosso di un castello, nel verde della campagna, di fronte all’orizzonte marino… Un’atmosfera fuori dal tempo, sapori, profumi, colori, all’insegna della ricchezza artistica e naturale della penisola.
Le Dimore d’Epoca vogliono rappresentare le mete ideali di un suggestivo itinerario alla scoperta di un’Italia meno nota, alla periferia delle zone turistiche più frequentate.
«Ogni residenza narra una storia, inserita nella tradizione di luoghi che nei secoli hanno contribuito allo sviluppo artistico ed economico, inserendosi nel contesto territoriale odierno in maniera del tutto peculiare, fondando una nuova cultura dell’ospitalità. Angoli di un’Italia intima, ancora da scoprire, centro di un nuovo turismo sensibile alle particolarità e alle prelibatezze enogastronomiche che le singole regioni sono in grado di offrire», questo la filosofia espressa dal gruppo.
Una sfida: Dimore d’Epoca è nata cinque anni fa dalla volontà di alcuni albergatori di promuovere le proprie strutture e il territorio entro cui sono inserite, con l’ambizione di trasmettere il fascino di questa Italia inedita sia all’estero, sia tra i confini della penisola, mediante la sinergia tra le singole strutture e l’impegno di ciascuna nel portare avanti il progetto.
Il principio che guida Dimore d’Epoca è rappresentato dal binomio struttura alberghiera- territorio.
L’ufficio di Parma si occupa del coordinamento, della promozione e delle diverse attività di marketing delle strutture che già fanno parte del gruppo, nonché della ricerca di nuove strutture, per sviluppare e consolidare il progetto.
Ecco gli obiettivi delle aziende medio-piccole riunite sotto il marchio Dimore d’Epoca: utilizzare le sinergie tra gli associati; promuovere l’immagine a mezzo stampa e internet; partecipare a workshop in Italia e all’estero; studiare strategie per la destagionalizzazione; creare itinerari storici, artistici, culturali ed enogastronimici; promuovere il territorio e il suo patrimonio.

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