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Destination wedding, l’Italia piace sempre più alle coppie straniere

Crescono i numeri del settore dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia, sia per presenze che per fatturato e budget a disposizione, mentre diminuisce, per effetto dell'aumento dei prezzi, la durata dei soggiorni

Crescono i numeri del settore dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia, sia per presenze che per fattur

Di Job in Tourism, 8 Febbraio 2024

Sono sempre di più e arrivano soprattutto dall’America. Si portano dietro tanti invitati, senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana, ma sempre di più anche la Puglia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche, e sempre meno i tradizionali alberghi e ristoranti. È la fotografia dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023 scattata Convention Bureau Italia, che ha analizzato caratteristiche e numeri del settore del “destination wedding”..

Un comparto in crescita

Il primo dato che emerge, per i matrimoni stranieri celebrati nel nostro Paese, è quello di una netta crescita del fatturato (+34%), salito dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Nel complesso, si stima che nel 2023 siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l’aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.

Più invitati, meno notti

Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il numero medio di invitati: da 55,6 è salito a 60,7. Alla gran parte dei matrimoni – il 63% rispetto al 41,3% del 2022 – hanno infatti partecipato tra le 51 e le 100 persone. Probabilmente, l’aumento del numero medio di invitati è legato a un ritorno degli incontri e delle occasioni di relazione, dopo le restrizioni del periodo pandemico. È, invece, diminuita la permanenza media di sposi e ospiti: da 3,2 notti a 2,9. Un dato che gli operatori ritengono legato all’aumento generalizzato dei prezzi per l’inflazione. Nel complesso, quindi, gli arrivi collegati al destination wedding sono stimati nel 2023 in oltre 826 mila, per un totale di 2,4 milioni di notti.

Eventi a budget elevato

È cresciuta anche la spesa media per evento: nel 2023 è stata di 59mila euro, circa il 10% in più rispetto al 2022. E sono cresciuti i matrimoni con budget elevato: nel 55% dei casi ha superato i 50mila euro (anche se la fascia da 200mila a 500mila euro rappresenta solo lo 0,3%). Gli eventi sotto i 50mila euro sono calati di 18 punti percentuali rispetto al 2022. La gran parte delle spese, cioè il 35% (il 2% in più rispetto al 2022), è stata destinata a cibo e bevande, il 20% alle location.

Il primato degli sposi americani

Secondo la ricerca, gli Stati Uniti si confermano i più affezionati all’Italia: nel 2023 le coppie USA sono state quasi il 31%. Anche se oltre a metà del mercato è rappresentato dagli arrivi da Paesi europei: il 57% nel 2022 e il 52% nel 2023. Dopo gli Stati Uniti, nel 2023 ci sono Regno Unito al 19,8% e Germania al 9,6%. Poi Svizzera al 7,8% e Paesi Bassi al 4,1%. A seguire, il primo Paese extraeuropeo, l’Australia col 3,5%. In crescita le richieste delle coppie di altri mercati extraeuropei: come quelli di Canada (3,2%) e India (1,3%).

Toscana, mon amour

La maggior parte delle coppie straniere ha scelto, per il fatidico sì, il Centro Italia (34,4%, ma in calo di 3,8 punti rispetto al 2022): il maggior numero di preferenze è stato per la Toscana. Le Regioni del Sud e le isole hanno intercettato una quota rilevante e crescente di mercato (31,7%, in aumento di 3,8 punti): la destinazione maggiormente richiesta è stata la Puglia. In terza posizione, per volume di eventi organizzati, l’area del Nord Ovest (24,3%, in crescita di 3,2 punti): tra tutte le Regioni si è distinta la Lombardia. Infine, con la quota di mercato più bassa (9,6%, in calo di 2,5 punti) si collocano le regioni del Nord Est: quella con il maggior numero di celebrazioni è stata l’Emilia Romagna.

Dal matrimonio green a quello social

Per quanto riguarda le tendenze – come avevamo avuto modo di raccontare anche noi qui – anche per il 2024, significative sono le quote per i micro matrimoni, che prevedono pochi invitati in modalità intima, il 22,5%, e per le “fughe d’amore”, con massimo dieci invitati, il 9,6%. I “wedding week” che prevedono il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni sono stati il 18%, i “green wedding” (con menu, spostamenti e ornamenti rispettosi dell’ambiente) il 16% e i rinnovi della promessa il 6,3%: sono le coppie che, a distanza di anni, celebrano un secondo matrimonio simbolico. Tra le curiosità, si distinguono i matrimoni in vigna (11,5%), i social wedding (3,6%) e i matrimoni in costume (1,7%). Quasi la metà dei matrimoni (46,5% nel 2022 e il 44,2% nel 2023) è stata organizzata con l’intervento del wedding planner. Anche nel 2023 le ville sono state le preferite (26,1%), seguite dalle residenze storiche (13,3%). Agriturismo e aziende agricole hanno consolidato la loro posizione, rimanendo al terzo posto (10,9%) a pari merito con i castelli, saliti di oltre 3 punti rispetto al 2022.

Matrimoni “fuori stagione”

Il periodo estivo è il preferito per le celebrazioni: nei mesi di maggio-giugno-luglio si è concentrato il 51,7% degli eventi. Un calo significativo delle richieste è stato segnalato per il mese di agosto (8,8%), a cui è seguito un settembre particolarmente intenso (24,2%). In aumento contenuto i matrimoni celebrati nel periodo ottobre-novembre-dicembre. Le motivazioni di questo trend potrebbero essere molteplici: dalle tendenze alle tempistiche personali, dalle tariffe scontate offerte dai fornitori di servizi legati al matrimonio nei mesi storicamente meno richiesti alla maggiore disponibilità di alcune location in quei mesi. Inoltre, in alcune regioni i mesi autunnali e invernali hanno condizioni meteorologiche più favorevoli rispetto all’estate, con temperature più miti e un clima più piacevole.

Le “migrazioni” matrimoniali degli italiani

Nel 2023, si sono rivolte alle imprese della filiera anche 8mila coppie italiane che hanno celebrato il matrimonio in una Regione diversa da quella di residenza: 763mila arrivi, oltre 1,1 milioni di pernottamenti, per un fatturato di circa 332 milioni di euro. Le cerimonie con rito civile (38,8%) sono state dello stesso ordine di grandezza di quelle con rito religioso (34,8%). In crescita l’interesse delle coppie per i riti simbolici, che in tutto sono stati il 26,4%. La media è stata di 95,6 invitati a cerimonia (90,1 nel 2022), per una permanenza che in media è stata di 1,5 notti. I matrimoni con un numero di invitati da 51 a 100 sono la maggioranza, il 64%, ma sono calati del 17% a vantaggio degli eventi con oltre 100 invitati, che sono stati il 30%. La spesa media è stata di 41.500 euro, in crescita di oltre l’11% rispetto al valore stimato nel 2022.

Diverse le ragioni per cui le persone scelgono di spostarsi da una regione all’altra per celebrare il matrimonio: da segnalare il fenomeno del turismo di ritorno, per cui gli sposi decidono di tornare in un luogo specifico per celebrare il matrimonio, magari in luoghi che fanno parte delle proprie tradizioni familiari e culturali. Molte coppie scelgono invece di sposarsi in luoghi diversi dalla loro residenza abituale per godere di scenari più suggestivi, come spiagge, montagne, campagne o città storiche. La bellezza del luogo può essere un fattore determinante nella scelta della location. Inoltre, alcune regioni sono conosciute per offrire pacchetti matrimoniali convenienti o speciali sconti per matrimoni. Questo potrebbe influenzare la scelta della location per le coppie che cercano un buon rapporto qualità-prezzo.

 

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