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Sì, lo voglio! Tutte le nuove tendenze del wedding

Sempre più friendly e green, intimi e rock allo stesso tempo, i matrimoni tornano a essere una vera e propria festa, all’insegna dei social

Sempre più friendly e green, intimi e rock allo stesso tempo, i matrimoni tornano a essere una vera e propri

Di Silvia De Bernardin, 3 Marzo 2023

I matrimoni sono tornati. Lasciate definitivamente alle spalle le restrizioni dettate dalla pandemia, il wedding sta vivendo una nuova primavera, con l’Italia a rappresentare meta sempre più ambita anche per gli sposi stranieri, che tornano in gran numero a scegliere il nostro Paese per coronare il loro sogno d’amore. Ma che caratteristiche ha il wedding nel post-pandemia? Cosa cercano oggi le coppie in una location e come hotel e strutture per eventi possono rispondere al meglio alle esigenze espresse da questo speciale target di ospiti? Abbiamo girato queste domande a Floriana Santoro, architetto e wedding&event designer con una lunga esperienza nell’organizzazione di matrimoni, soprattutto internazionali.

Quali sono le nuove tendenze del wedding e, in modo particolare, dell’ospitalità legata ai matrimoni?

Dopo tre anni di pandemia e restrizioni ferree quello che notiamo è certamente un cambiamento sia nella costruzione dell’evento che nella partecipazione. Innanzitutto, si tenderà a eventi a carattere molto più intimo, non soltanto da punto di vista quantitativo ma anche qualitativo: gli sposi riuniranno unicamente le persone a loro più vicine, con un abbassamento del numero medio degli invitati dal centinaio di qualche anno fa a circa 60 ospiti. Ciò, chiaramente, avrà riflessi nell’impostazione dell’evento nel suo complesso: con meno invitati si costruiranno esperienze diverse. Ad esempio, dal punto di vista delle location, si stima che le più ricercate, per gli anni prossimi, saranno quelle non convenzionali, spesso riconvertite, come serre, vecchi teatri, castelli, ville, casali e, soprattutto, agriturismi, perché il trend fondamentale per il 2023-2024 è il ritorno alla natura.

Lato host, a cosa bisognerà porre particolare attenzione?

Chi ospiterà l’evento dovrà dimostrare un po’ di flessibilità: la pandemia ha costretto a rinviare un grande numero di eventi che ora verranno recuperati con un aumento esponenziale delle prenotazioni. Questo genererà nelle strutture la necessità di ricalendarizzare: il classico matrimonio di sabato si trasformerà spesso in evento infrasettimanale o domenicale per far fronte all’alta richiesta. Per ospitare al meglio, poi, sarà importante sottolineare nell’offerta il legame con il territorio, in chiave green ed ecofriendly: il cliente cercherà di avere sempre più, sia nel food&beverage che nell’esperienza, prodotti tipici dell’area geografica, il contatto diretto con la natura, la possibilità di vivere gli spazi esterni. Un’altra tendenza è quella a prolungare l’evento in più giorni concedendosi il tempo per allontanarsi dalla routine quotidiana: per gli hotel un’occasione per creare pacchetti ad hoc non solo per gli sposi, ma anche per gli ospiti che li accompagnano.

A proposito di ristorazione, quanto conta ancora nella scelta della location e quali sono qui i trend?

Continua a contare molto, soprattutto per gli sposi italiani. L’aspetto green sarà sempre più importante: attenzione al km 0 e alle produzioni locali, dunque, ma anche alla riduzione degli sprechi e alle modalità di riciclo del cibo. E poi, diversificazione: sarà importante presentare un’offerta variegata per tutte le tipologie di ospiti, vegetariani, vegani, celiaci. Ma questo è un aspetto che riguarda l’evento in generale.

In che senso?

Il matrimonio è sempre più friendly, caratterizzato cioè da un’apertura e da un’attenzione a tutte le diverse categorie di ospiti: agli amici a quattro zampe, per esempio, con la possibilità di offrire spazi dedicati per gli animali, ai bambini, con aree di gioco e play ground, agli anziani con servizi dedicati e accessibili, fino agli ospiti più giovani, con la predisposizione di shot bar.

In tutto questo, la tecnologia che ruolo gioca?

Importantissimo: è il must che dobbiamo sempre più prendere in considerazione. Gli sposi del 2023 sono per lo più clienti Millennials o della Gen Z: per loro l’evento è social. Chi lo progetta o lo ospita deve tenere presente che parliamo sempre più di un “wedding festival”, ovvero un matrimonio che è un festa – rinviata magari a causa della pandemia – ancor più che in passato. E quindi con interventi di artisti, giochi, cabaret, in cui non può mancare l’angolo instagrammabile. Anche dal punto di vista degli allestimenti, da un lato si tenderà a un minimalismo più romantico, al quale si coniugherà però un aspetto anche un po’ più rock, con insegne al neon anni Ottanta e luci stroboscopiche, per esempio.

L’Italia è sempre più una wedding destination. Che tipo di clienti sono gli sposi stranieri?

Le coppie straniere scelgono oggi l’Italia per il Made in Italy, per il concept che rappresenta come destinazione, talvolta anche senza essere particolarmente preparate sul nostro patrimonio culturale e artistico. Scelgono l’Italia perché è uno status symbol. Una volta era una destinazione soprattutto per le coppie alto spendenti e per i vip, negli ultimi dieci anni il mercato è diventato sempre più di massa. E poi gli stranieri scelgono l’Italia perché non le manca nulla: qui trovano il paesaggio, l’arte, lo stile, il divertimento e una maggior apertura burocratica rispetto ad altre destinazioni competitor come Parigi. Senza dimenticare che, dal punto di vista del budget, con cifre anche relativamente contenute qui si possono realizzare eventi semplici ma che per gli stranieri sono di grande impatto.

Come approcciarsi a questo segmento?

Le coppie straniere vengono in Italia dai Paesi più variegati: dobbiamo tener presente che ogni coppia è legata alla propria cultura e che questa va rispettata. Pensiamo al matrimonio indiano, che è il più complesso perché articolato in più riti e giornate, con un numero di ospiti superiore alle 200 unità e la necessità di avere a disposizione ampi spazi esterni. Se una struttura decide di abbracciare questo mercato, deve offrire quanto più possibile ciò che viene richiesto rispettando le usanze locali. Ricordiamoci che i matrimoni internazionali rappresentano un mercato molto importante, con giro di affari notevole che ci consente di esportare la nostra italianità: dobbiamo cercare di investire quanto più possibile nell’esperienza di un cliente straniero perché il ricordo che lasciamo sarà determinante per il ritorno dell’ospite, per il passaparola e la visibilità sociale e mediatica.

E dal punto di vista dei servizi?

Partiamo dal presupposto che molto spesso gli sposi stranieri organizzano cerimonie che sono blessing o rinnovi di promesse per cui va individuato uno spazio adatto a questo genere di riti. Tendenzialmente, poi, i tempi si accorciano a tavola perché per gli stranieri il cuore dell’evento è il dopocena, il party. È importante, quindi, dare spazio al bar e al ballo. Il beverage, soprattutto, è bene che sia flessibile e il più allettante possibile perché molto dell’investimento della coppia straniera va su questo prodotto.

Per quanto riguarda il personale, invece, quali skills sono necessarie in una location vocata al matrimoni?

Tutti i professionisti che lavorano intorno a un evento come il matrimonio, al di là del ruolo che ricoprono, devono sempre tenere presente che l’ospite ha concentrato su quell’evento tutte le proprie energie e i propri sforzi e ha delle aspettative molto alte. Partendo da questo presupposto, il personale deve armarsi di pazienza: empatia, gentilezza, discrezione, l’essere sorridenti sono aspetti fondamentali.

Stanno emergendo nuove figure professionali intorno al wedding nell’ospitalità?

Per quella che è l’importanza crescente della tecnologia, sempre più sarà richiesta al personale una preparazione a livello mediatico, la capacità di interagire con i clienti in chiave social: la comunicazione legata all’evento rappresenta oggi il miglior biglietto da visita per la location.

Per approfondire: Matrimoni, i consigli per le location e gli errori da non fare

Floriana Santoro ha riunito consigli e best practice per l’organizzazione di matrimoni in location, anche non strettamente alberghiere, nel libro “Wedding & Event Tourism nel mercato extra alberghiero” (Dario Flaccovio Editore, 2023). Quali sono, dunque, gli errori da non fare? “A volte – spiega Santoro – noto una certa indifferenza da parte delle location, invece empatia e accoglienza sono fondamentali per far capire agli sposi che sono importanti. Dall’agriturismo a conduzione familiare alla villa lusso, è il modo in cui si risponde al cliente che fa la differenza. Gli sposi – sottolinea – si aspettano trasparenza. È bene essere chiari e presentare offerte che non omettano particolari che possono generare dubbi nei costi e nei servizi, nella presenza di personale e negli orari”. Fondamentale è anche il momento della site inspection: “La struttura deve essere pulita e ordinata e la persona che la mostra deve conoscerla bene e saperne evidenziare i pregi”. Poi, il personale, che “deve durante l’evento essere presente mentalmente e non solo fisicamente, sapendo prevedere e risolvere eventuali problemi improvvisi in modo che tutto scorra in maniera fluida”. Infine, il coordinamento nel team: “Ognuno – conclude Santoro – ha il proprio compito e le proprie responsabilità, è importante rispettare il ruolo di ciascuno rendendo il lavoro degli altri più facile possibile e coordinato”.

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