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Come una cilieginaa sulla torta

A colloquio con Sabina Giese, nuovo direttore regionale Lhw di Italia, Turchia e Sud-Est Europa

A colloquio con Sabina Giese, nuovo direttore regionale Lhw di Italia, Turchia e Sud-Est Europa

Di Massimiliano Sarti, 15 Gennaio 2015

«Qualche anno fa, all’epoca, ricordo, lavoravo al front desk dello Sheraton di Francoforte, decisi di andare in vacanza in Italia. Un giorno, passando davanti a uno storico hotel Leading della Penisola, non resistetti alla tentazione di entrare. Ero bravina nel mio lavoro: facevo molto upselling e già parlavo correntemente cinque lingue. Desideravo, inoltre, tornare nel mio paese natio e gli ambienti Leading rappresentano da sempre quanto di meglio un professionista dell’hôtellerie può desiderare. Mi feci quindi coraggio e mi risolsi a chiedere al front office manager se in quel momento avessero avuto delle posizioni libere adatte al mio profilo. Rivedo così ancora oggi perfettamente la delusione dipingersi sul mio viso, quando quell’uomo dall’aria severa mi disse che loro assumevano solo uomini. A certi livelli e a quei tempi, in effetti, i ruoli del front desk erano quasi sempre preclusi alle donne. Ora, per fortuna, le cose sono almeno parzialmente cambiate. Ma per me coronare finalmente il sogno di entrare in Leading, passando per di più dalla porta principale, ha anche il personalissimo sapore di una piccola rivincita su quella disillusione di gioventù».
A raccontarci questo episodio di riscossa professionale è il nuovo direttore regionale Italia, Turchia e Sud-Est Europa di The Leading Hotels of the World (Lhw): Sabina Giese è peraltro una professionista dell’hôtellerie con una carriera ventennale nel mondo dell’ospitalità; due decadi durante le quali la manager italo-tedesca ha ricoperto, tra l’altro, vari ruoli di livello internazionale nel campo del marketing, delle vendite e dello sviluppo, per compagnie quali Relais & Chateaux, Accor e Choice Hotels.

Domanda. Orgoglio personale a parte, come ci si sente ad assumere una posizione di tale importanza in un brand come Leading?
Risposta. È la ciliegina perfetta sulla torta della mia carriera. Da quando ho iniziato a lavorare nell’hôtellerie, infatti, ho sempre desiderato poter entrare in Lhw. Credo che l’episodio sfortunato a cui ho fatto cenno prima lo dimostri chiaramente. Quando mi hanno proposto il nuovo incarico, perciò, non ho esitato neppure un istante. E poi l’ambiente è davvero fantastico: recentemente, a Vienna, il nostro ceo, Ted Teng, ha inaugurato la convention annuale ricordando a tutti che Leading è una famiglia. E la famiglia c’è e ti sostiene sempre. A chi mi domanda come mi sento, posso perciò solo rispondere che mi sento come a casa.
D. Siamo all’inizio dell’anno: mi è quindi inevitabile chiederle quali sono gli obiettivi della vostra divisione regionale per i prossimi 12 mesi.
R. Il 2015 sarà un anno importante, allo stesso di consolidamento e di svolta rispetto a quello che lo ha preceduto: di consolidamento, perché nel 2014 abbiamo incrementato il fatturato del 12% rispetto ai 12 mesi precedenti e per il 2015 puntiamo ad aumentarlo di un ulteriore 12%; di svolta, perché il nostro obiettivo è quello di sviluppare nuovi mercati e nuovi segmenti.
D. Andiamo con ordine: a quali target state pensando?
R. I nostri ospiti fidelizzati sono classicamente rappresentati da persone di età compresa tra i 50 e i 59 anni alla ricerca di esperienze uniche, che compiono più di sette viaggi all’anno, spendendo cifre superiori ai 250 mila dollari. A partire da questo preciso cluster di mercato, che continueremo naturalmente a coccolare e a seguire, contiamo di allargarci a una nuova fetta di frequent traveller. Miriamo, in particolare, al segmento dei trentacinque-quarantanovenni da oltre quattro viaggi all’anno e con disponibilità di budget non inferiori ai 150 mila dollari annui.
D. E per quanto riguarda i mercati?
R. Pensiamo soprattutto ai Balcani e alla Turchia: regioni che ci danno già grandi soddisfazioni, ma che vorremmo sviluppare in maniera mirata e ancora più efficace. Tanto che proprio in questo periodo stiamo cercando una figura commerciale da basare a Istanbul.
D. E tutto ciò nonostante gli effetti della grande crisi?
R. Onestamente il segmento lusso non ne ha risentito affatto. Persino dalla Grecia, che come sappiamo in questi anni ha purtroppo patito particolarmente, continuano ad arrivare dati eccellenti. Dal punto di vista numerico, tanto per intenderci, le cifre ufficiali di Str Global dicono che i viaggi uplevel, nell’ultimo biennio, sono cresciuti mediamente del 5%. Ebbene noi, nello stesso periodo, abbiamo registrato incrementi del 10% annuo.
D. Merito di chi o di cosa?
R. Credo del nostro peculiare approccio al mercato. Noi ci sentiamo dei veri artigiani dell’ospitalità del lusso. I nostri uffici sono dei laboratori del turismo, nei quali ogni contatto viene seguito nei minimi dettagli, con il reparto prenotazione e servizi che funge praticamente da conciergerie. Basti pensare che spesso i nostri clienti più affezionati, quando chiamano per acquistare una camera, chiedono di parlare con una persona specifica. È così che si diventa dei veri e propri consulenti di viaggio personali. Il rapporto che si crea con i clienti è tale per cui a Natale, e durante le occasioni speciali, non è affatto infrequente ricevere pacchi regalo provenienti dagli ospiti più affezionati.
D. Il 2015 sarà un anno importante per il mercato italiano anche per lo svolgimento di Expo. Quali sono le prospettive realistiche per l’Esposizione universale? E come provare a sfruttare concretamente le opportunità che si apriranno prima, durante e soprattutto dopo i sei mesi dell’evento?
R. Expo è una delle prime cose di cui mi sono occupata quando sono arrivata qui. E siccome non ho mai amato fare piani e pronostici senza avere dei dati certi per le mani, ho inizialmente deciso di confrontarmi con i nostri 25 uffici sparsi intorno al mondo. Abbiamo quindi organizzato una due diligence sul tema, intervistando i nostri top client, soprattutto trade, per avere un quadro della situazione. E onestamente i nostri top producer asiatici, americani, australiani e dell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) ci hanno risposto di conoscere poco o niente di Expo 2015. Ciononostante sono apparsi interessati e ci hanno richiesto ulteriori informazioni e aggiornamenti, in modo da poter proporre l’evento ai loro clienti. Insomma, non restiamo certo con le mani in mano, ma intendiamo dare la massima visibilità ai nostri hotel in Italia e in Europa. Tanto più che, dopo Milano sarà la volta di Dubai e, per noi che rappresentiamo oltre 430 hotel nel mondo, Expo significa davvero avere a che fare con un evento di portata globale.
D. Per concludere, con il proliferare di brand sempre più specialistici e di nicchia, nonché con l’aumentata competizione tra le grandi compagnie sui mercati di tutto il mondo, come si difende la forza e l’immagine di un brand così ricco di storia come Lhw?
R. Il marchio Leading è nato nel 1928 come un’associazione di hôtelier amici, il cui obiettivo comune era quello di fornire il massimo in termini di servizi ai propri clienti. E questa è ancora oggi la nostra filosofia e la nostra peculiarità. Non sottovalutiamo perciò certo il valore delle grandi compagnie internazionali, ma allo stesso tempo siamo consapevoli dei nostri punti di forza. A cominciare dal fatto che non subiamo le stesse pressioni finanziarie che sperimentano, al contrario, tutte le major dell’ospitalità mondiale. Lhw è infatti una società composta da circa 60 hotelier, ciascuno dei quali detiene azioni fino a un massimo del 5% del capitale complessivo. Solo membri Leading possono poi acquisire quote, mentre non esistono dividendi, ma tutto ciò che il gruppo ricava dalla commercializzazione degli hotel viene reinvestito nuovamente in vendita e promozione.

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