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A Venezia rivive il Molino Stucky

Di Pierpaolo Dutto, 1 Aprile 2003

Sono ormai iniziati i lavori per portare a nuova vita la bellissima struttura del Molino Stucky a Venezia, un complesso nato nel 1895 sull’isola della Giudecca per volontà dell’industriale Giovanni Stucky, nell’area che per tradizione ospitava i mulini, sfruttando la posizione strategica per i trasporti sull’acqua. Costruito dall’architetto Ernst Wullekopf in stile neogotico, tecnologicamente all’avanguardia, fornito di energia elettrica, elevatori meccanici di tipo pneumatico, laminatoi, insaccatrici, nastri trasportatori ed elevatori a tazze, fu presto arricchito da diversi edifici oltre al vero e proprio mulino, fino a raggiungere un’estensione di 30.000 metri quadrati.
Pochi anni dopo, le due guerre mondiali con le difficoltà economiche e il blocco delle attività produttive determinarono una crisi dell’azienda, e in quel periodo la famiglia Stucky uscì definitivamente di scena. Nel 1955, infine, schiacciato dalla concorrenza di nuovi impianti che usano i più veloci trasporti via terra, il Molino chiude e il complesso viene abbandonato.
Si susseguono nel tempo diversi tentativi di recupero, ma senza approdare a nulla, fino a quando
il Ministero per i beni culturali decise nel 1988 di apporre il vincolo su tutta la struttura, decidendone la trasformazione in un complesso alberghiero e culturale.
Sulla base di una approfondita ricerca storica sul complesso industriale e sul contesto urbanistico in cui poté svilupparsi, l’Acqua Marcia stila un progetto di riuso e ristrutturazione che prevede tre destinazioni: albergo, centro residenziale e centro congressi.
I lavori per la costruzione dell’albergo e del centro congressi sono cominciati nel settembre 2002, mentre quelli per l’area residenziale nel settembre 2000.
“Abbiamo scelto di trasformare in albergo il primo grande volume del Molino identificando in quest’area il desiderio di Giovanni Stucky di instaurare un rapporto con la città”, ha spiegato Francesco B. Caltagirone, presidente di Acqua Marcia. “La disponibilità di questi edifici ha rafforzato la nostra scelta di costruirvi un albergo, le cui esigenze di recettività impongono una tipologia costruttiva del tutto adattabile alla struttura originaria”
L’hotel, su una superficie di 31 mila metri quadrati, disporrà di 380 stanze. Il centro residenziale sarà costituito da un centinaio di appartamenti, su una superficie totale di 10 mila metri quadrati.
Nell’edificio più elevato avrà sede un centro fitness, collegato all’hotel recuperando le antiche passerelle aeree in ferro. Il centro congressi, con una capienza di 1500 posti, è ubicato nell’area dell’ex pastificio che occupava un ampio blocco a doppia altezza, lasciando intatta la vecchia struttura industriale. I lavori dovrebbero concludersi entro il mese di giugno 2005.
Per Venezia, il bilancio è positivo: da un lato un intelligente recupero di una parte della propria storia e dall’altro la disponibilità di un’imponente struttura ricettiva a supporto dell’industria turistica.

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