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Ricetta per un turismo urbano

Un territorio che non può essere più solo a vocazione business

Un territorio che non può essere più solo a vocazione business

Di Massimiliano Sarti, 23 Marzo 2012

Fare sistema e sfruttare meglio le tante grandi e piccole occasioni che la città e il suo territorio forniscono per far parlare della destinazione. È la ricetta dell’assessore al turismo della provincia di Milano, Stefano Bolognini, per incentivare e sviluppare l’industria dei viaggi e dell’ospitalità: «Un comparto decisamente in salute, che si è dimostrato negli ultimi anni capace di resistere con successo alle sollecitazioni della difficile congiuntura economica. Lo dimostrano i numeri, ma anche lo stesso dinamismo del settore, caratterizzato da una notevole mole di nuove iniziative imprenditoriali (si veda box a fianco, ndr). Certo, lo scenario non è tutto rosa e fiori. E accanto alle tante strutture che aprono i battenti, ce ne sono anche alcune che chiudono. La grande occasione, allora, è sicuramente rappresentata dalla prossima Expo. Ma occorre saper trasformare una vetrina internazionale di tale portata in una vera opera di valorizzazione duratura del territorio. E per farlo bisogna riuscire a potenziarne il brand, sfruttando meglio i tanti motivi di appeal offerti da Milano e dalla sua provincia, che non è solo business ma anche cultura, sport, shopping, religione e quant’altro una destinazione come la nostra è in grado di creare e proporre».
Le possibilità, in effetti, ci sono tutte. «Solo che non sempre vengono sfruttate pienamente. Tanti territori, per esempio, trovano una buona fonte di promozione nelle pellicole cinematografiche e nei documentari», prosegue Bolognini, la cui amministrazione patrocinerà il Tfp Summit 2012, in programma presso il centro convegni della stessa provincia di Milano il prossimo 29 marzo. «Se penso a Milano, invece, mi vengono in mente solo Aldo, Giovanni e Giacomo e, più recentemente, Checco Zalone. Bravissimi artisti, non lo metto in dubbio, ma da soli non bastano certo a promuovere la città a livello internazionale».
E invece è proprio questo l’obiettivo che una destinazione come quella meneghina dovrebbe perseguire: «Attirare i flussi di viaggiatori per short break nel capoluogo lombardo e nel suo territorio. Magari anche tramite accordi di partnership con i vettori low cost, così come fanno già tante altre città europee. E poi occorre mutare, nella percezione del pubblico, l’immagine di Milano quale città tradizionalmente cara. Non certo una reputazione completamente immeritata, bisogna dirlo, ma le cose ora stanno cambiando: sia perché gli hotel praticano tariffe più convenienti, soprattutto nei periodi di domanda limitata, sia perché sta aumentando notevolmente il numero di soluzioni di soggiorno alternative, adatte a budget più contenuti, come i bed & breakfast o gli affittacamere».
E proprio per rispondere alle nuove esigenze imprenditoriali del territorio, la provincia ha recentemente attivato una serie di corsi dedicati a tutti coloro che intendono avviare un’impresa b&b: «Un’iniziativa che, nonostante il momento complesso, sta riscuotendo un notevole successo», spiega ancora Bolognini. «Sono in molti, infatti, a credere che il turismo possa rappresentare una delle possibili soluzioni alla crisi in corso. A patto, però, di puntare sulla professionalità. Ed ecco spiegata la crescente domanda di formazione qualificata. Un fenomeno, quest’ultimo, che non riguarda, per la verità, solo i bed & breakfast, ma coinvolge l’intero comparto. Basti pensare a tutte le nuove professionalità che il connubio turismo-rete può e sta già generando. Non solo: anche i ruoli tradizionali dell’ospitalità stanno cambiando e necessitano di sempre maggiori competenze. La governante, per esempio, fino a poco tempo fa era spesso considerata poco più di una rassetta camere; oggi è un ruolo con caratteristiche manageriali, che deve essere ricoperto da personale con skill avanzate in ambito gestionale e organizzativo».
A fronte di tali evoluzioni, il compito delle istituzioni è così quello di promuovere meglio il territorio, per creare, come piace dire allo stesso Bolognini, un nuovo concetto di turismo urbano: non più diviso nelle tradizionali categorie business o leisure, ma in grado di intercettare sinergicamente una domanda multiforme, non incasellabile in rigidi segmenti di mercato. «Le strade da percorrere a questo fine sono naturalmente molteplici», conclude l’assessore. «A cominciare dalla valorizzazione, in un’ottica di offerta integrata, delle tante iniziative che punteggiano il calendario degli eventi di Milano e della sua provincia: dal Salone del mobile e dalla Settimana della moda ai mega eventi sportivi, come l’arrivo del Giro d’Italia o le partite di Champions League. Senza dimenticare, però, anche le altre iniziative del territorio, comprese le sagre, le fiere e le manifestazioni religiose: eventi grandi e piccoli, spesso un po’ sottovalutati, che tuttavia contribuiscono tutti a creare interesse verso la nostra destinazione. A tal riguardo mi viene, per esempio, in mente il settimo “Incontro mondiale delle famiglie”, in programma a Milano tra il 30 maggio e il 3 giugno 2012: per l’evento, a cui parteciperà pure Benedetto XVI, sono previsti tra gli 800 mila e il milione di arrivi. Ciononostante molti considerano l’iniziativa poco interessante dal punto di vista turistico. Certo, un buon numero di pellegrini soggiornerà in casa di amici e parenti, o in altri alloggi messi a disposizione dalle istituzioni religiose. Ma c’è da considerare l’indotto generato dai servizi di cui i pellegrini si serviranno nel territorio. Ciascuno di loro riceverà inoltre un kit personale, all’interno del quale troverà, tra le altre cose, una guida di Milano: un buon motivo per tornare magari a visitarne il territorio in altre occasioni. È quindi per tutti questi motivi che noi della provincia crediamo profondamente nella necessità di inserire ogni evento e attrazione del nostro territorio in un sistema di offerta veramente integrata: l’unico modello di gestione della destinazione, in grado di valorizzare pienamente un motore dall’elevato potenziale di crescita come il turismo».

I numeri del comparto

Anche nel 2011 si conferma il trend positivo dei visitatori che Milano e la sua provincia stanno sperimentando da qualche anno a questa parte. Anzi, il secondo semestre ha rafforzato questa tendenza: rispetto all’anno precedente si è registrato un incremento del 7% degli arrivi (+2% gli italiani; +14% gli internazionali) e del 6,6% delle presenze. Lo dicono i numeri, seppure ancora provvisori, che l’Osservatorio turismo della provincia ha recentemente presentato in occasione della Bit.
Ma il settore continua a suscitare grande interesse anche dal punto di vista occupazionale: al bando pubblicato dalla stessa provincia di Milano, per l’abilitazione alle professioni turistiche, si è iscritto un totale di 842 persone; in 449 vorrebbero diventare guide turistiche, 376 sono gli aspiranti accompagnatori, mentre 17 intendono partecipare all’esame per direttore tecnico di agenzia. Quanto alle strutture ricettive, poi, il 2011 ha visto un aumento del 9% nella sola città di Milano: rilevante, in particolare, l’incremento del comparto extralberghiero (di cui fanno parte anche affittacamere e bed & breakfast), pari al 25%, mentre l’offerta alberghiera è salita dell’1%. Anche nel territorio della provincia si stima, infine, un aumento della proposta ricettiva complessiva del 9%, con il comparto alberghiero rimasto pressoché invariato rispetto al 2010 e l’extralberghiero, invece, cresciuto del 20%.

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