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Viviamo in tempi difficili

Il general meeting Ehma 2017 si è concentrato sui cosiddetti "disruptor", per capire come affrontare le nuove sfide del mercato

Il general meeting Ehma 2017 si è concentrato sui cosiddetti "disruptor", per capire come affrontare le nuov

Di Marco Bosco, 6 Aprile 2017

Un’industria sempre più esposta, sottoposta alla costante pressione di nuovi fattori e operatori provenienti dall’esterno, in grado di sviluppare idee originali o di rivisitare i servizi di soggiorno in tanti modi differenti quante sono oggi le esigenze del viaggiatore contemporaneo. Anche nell’ospitalità del lusso è il momento dei cosiddetti “disruptor”. «Ma noi dobbiamo smettere di preoccuparci troppo dei loro effetti, quanto concentrarci invece sulle risposte utili a superare le sfide vecchie e nuove del mercato. In altre parole, dobbiamo diventare noi stessi “disruptor”», ha dichiarato il presidente Ehma, Hans Koch, introducendo il tema del quarantaquattresimo general meeting della European hotel managers association: un mondo di “disruptor”, nel quale la tecnologia gioca la parte del leone quale fonte primaria delle nuove interferenze.
Svoltosi presso il Grand Hotel Huis ter Duin di Noordwijk, sul Mare del Nord, vicino ad Amsterdam, l’evento è stato come sempre animato da un calendario ricco di interventi, momenti ufficiali e premiazioni. «Stiamo vivendo in tempi difficili dagli scenari incerti», ha tra gli altri spiegato Susanne Kraus-Winkler, presidente dell’associazione europea hotel e ristoranti, Hotrec. «Oltre che dai macro problemi creati dalla situazione politica ed economica, la normale attività alberghiera è disturbata dall’incalzare delle innovazioni digitali. Alla mancanza di personale esperto, all’eccesso di burocrazia e di tasse, si aggiungono le difficoltà legate alla distribuzione, alle clausole di parità tariffaria, alla sharing economy e ai diritti di proprietà. Tutte questioni che dobbiamo riuscire ad affrontare con successo per rimanere competitivi».
Per Peter Verhoeven, managing director Europe, Middle East e Africa di Booking.com, il futuro dell’ospitalità sta quindi nei big data: nella capacità cioè di raccogliere informazioni sugli ospiti e di utilizzarle al meglio. Il tutto però ricordando che è l’emozione la vera chiave per coinvolgere le persone. Insieme naturalmente alla personalizzazione, come ha sottolineato per parte sua il fondatore della società It Hotelchamp, Kristian Valk: l’unico modo per rendere l’esperienza online esclusiva, soddisfacente e rispondente ai bisogni di ogni cliente. Ancora una volta è l’analisi dei big data, tramite la corretta profilazione dei consumatori, a permettere l’ottimizzazione delle offerte, che a loro volta favoriscono le prenotazioni dirette. La via migliore, ha aggiunto Valk, non solo per risparmiare sulle commissioni, ma anche per attirare clienti più fedeli, che spendono di più e scrivono recensioni migliori.
Insomma, tanti contenuti, come ogni anno, al general meeting Ehma. Che per il 2018 dà già appuntamento a tutti in Spagna. A ospitare l’evento, il Grand Meliá Don Pepe e il Puente Romano Beach Hotel & Spa di Marbella, in Costa del Sol, Andalusia: la destinazione numero uno in Europa per gli appassionati di golf, grazie agli oltre 70 campi attivi nel proprio territorio.

Alessandro Cabella miglior manager europeo dell’anno

«Sono onorato di questo riconoscimento, giunto dopo anni di sviluppo professionale. In un’epoca high-tech, credo ancora fermamente nell’importanza dell’high-touch, rappresentato e personificato dal know-how delle persone che lavorano con me. È a loro, la mia squadra, che dedico questo premio». Così Alessandro Cabella ha commentato la vittoria del prestigioso premio di Hotel manager d’Europa. Il managing director del Rome Cavalieri è il quarto italiano a fregiarsi della prestigiosa onorificenza, che dal 1999 Ehma consegna ogni anno al miglior esponente di categoria del Vecchio continente. «Grazie alla maturità della sua competenza e alla sua grande capacità di management, il profilo di Alessandro Cabella corrisponde perfettamente all’identikit dell’Hotel manager of the year,», spiega Ezio Indiani del Principe di Savoia di Milano, delegato nazionale della European hotel managers association. «Sotto la sua guida, gli hotel hanno sempre ampiamente migliorato la propria qualità. E ciò in ragione della sua determinazione a lavorare su ogni singolo aspetto operativo e strategico. Ma anche agli incentivi alla crescita professionale e alla motivazione che riesce a infondere nei dipendenti: la base della creazione di un grande team».
Gli altri premi hanno quindi visto il general manager dell’Amathus Beach Hotel Limassol di Cipro, Andreas Georgiou, vincere il Sustainability award by Diversey Care 2017, e il direttore generale e delegato del consiglio di amministrazione del Badrutt’s Palace di St. Moritz, Hans Wiedemann, essere insignito del Lifetime achievement award.

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