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Vincenzo Finizzola racconta la nuova stagione del Bauer

Sotto la guida del general manager ecco conferme e progetti in cantiere per lo storico hotel deluxe veneziano rilevato da Elliott e Blue Skye

Sotto la guida del general manager ecco conferme e progetti in cantiere per lo storico hotel deluxe veneziano

Di Job in Tourism, 11 Settembre 2019

Rilanciare il valore della proprietà attraverso un significativo piano di ristrutturazione. Questo il progetto del fondo Elliott che, insieme a Blue Skye, ha completato l’acquisizione del 100% di Bauer spa dalla famiglia Possati, rilevando la storica struttura veneziana a due passi da piazza San Marco.
Non sappiamo ancora quali saranno i prossimi progetti: non ci sono ancora date precise per l’avvio del rinnovamento, anche se molto probabilmente al termine dei lavori potrebbero arrivare le insegne di un gruppo internazionale e, data la natura del fondo di investimento, non si escludono trattative con nuovi possibili acquirenti. Intanto, però, è partita la prima fase del rilancio e a guidare la transizione è stato chiamato un manager di lunga esperienza nel settore alberghiero di lusso: da giugno Vincenzo Finizzola è il nuovo general manager del Bauer Hotel Venezia dove, guardando al suo passato quale albergo indipendente, potrà introdurre procedure, politiche e standard di servizio che caratterizzano le grandi compagnie alberghiere internazionali.

Domanda: Com’è il Bauer Hotel Venezia che ha trovato?
Risposta: “Ho trovato una situazione buona, con un hotel storico ma al tempo stesso in un ottimo stato, con una bellissima clientela e uno staff molto appassionato e desideroso di dimostrare al meglio le proprie potenzialità e la propria competenza“.

D. Quali saranno i suoi prossimi passi?
R. “Il mio obiettivo sarà mantenere la storicità dell’hotel, inserendo al contempo alcune politiche e procedure caratteristiche di compagnie internazionali. È in fase di discussione da parte di Elliott la valutazione di una società di management alberghiero dopo che verrà realizzata una ristrutturazione importante, ma non nell’anno prossimo, accettiamo prenotazioni anche per il 2020 con piena operatività. Parallelamente porteremo avanti una strategia commerciale volta a migliorare l’occupazione e il ricavo medio per camera, ed ottimizzare ricavi e costi. Vogliamo innanzitutto offrire un prodotto di grande qualità abbinato a un servizio di eccellenza”.

D. Le novità riguarderanno anche il food and beverage?
R. “Abbiamo in programma di rivedere tutta l’offerta della ristorazione. Intanto è stata riaperta come bar lounge Settimo Cielo, la terrazza all’ultimo piano. L’altro progetto è quello di aprire all’interno dell’hotel un ristorante insieme a Cristiano Tomei, il noto chef del ristorante L’Imbuto di Lucca premiato con 1 stella Michelin. Con lui abbiamo già avviato una collaborazione, sta rivedendo i piatti del nostro storico ristorante De Pisis, e l’idea in cantiere è poi quella di aprire un ristorante da lui firmato replicando il format dei suoi “non menù” (ovvero carte che riportano solo il numero delle pietanze affidate alla creatività dello chef toscano, ndr)”.

D. Che ruolo ha per lei il team al lavoro in hotel?
R. “Lavorerò molto sulla motivazione e sulla formazione dei dipendenti, attraverso la realizzazione di training e incontri mirati: il coinvolgimento nei vari progetti è fondamentale per ottenere il giusto successo anche sul fronte delle risorse umane”.

D. Com’è la vostra clientela e come “vi sceglie”?
R. I canali di accesso alla nostra struttura sono molteplici: l’ospite abituale prenota direttamente, per intercettare i nuovi clienti stanno giocando un ruolo molto importante le Ota, ma anche le agenzie di viaggi tradizionali, c’è ancora una clientela che sceglie di affidarsi a loro per la cura, la sicurezza e la tranquillità del servizio. Si manterrà il mix, ottimizzando certe strategie di vendita, come per esempio pensare e programmare quella che è l’occupazione in base agli eventi della città. Cito per esempio il vernissage e il finissage della Biennale oppure la Mostra del cinema.
Tra clientela abituale, internazionale, eventi anche come anniversari e cerimonie si tratta di un bel mix, non siamo molto dipendenti da una nazionalità, questo è importante”.

D. Della sua lunga esperienza nell’hôtellerie cosa porta a Venezia?
R. “Porto un bagaglio importante di 25 anni di attività all’interno di Four Seasons, e sono un grande sostenitore delle risorse umane. Fondamentale è la qualità del servizio: si possono offrire comfort straordinari, wifi veloce, avere un hotel perfetto sotto tutti i punti di vista, ma se non si ha un servizio perfetto non va bene”.

D. Come vede attualmente l’hôtellerie veneziana e la concorrenza?
R. “Mi piace dire che più siamo più “combattiamo”, il flusso turistico degli hotel 5 stelle lusso è quello, ci dividiamo un bacino di utenti che non cresce in percentuale tanto quanto crescono le camere deluxe in città. Che ci sia una scelta vasta trovo che sia giustissimo, poter offrire vari prodotti a vari prezzi, ma io oggi vedo molti più hotel di quando ho lasciato Venezia, continuano ad aprirne. La concorrenza dei prezzi c’è già. È il cliente che sceglie dove andare, a volte anche in maniera indipendente dal prezzo”.

D. Lei ha dato il benvenuto al Four Seasons Milano restandone alla direzione per oltre vent’anni: come vede oggi la scena milanese?
R. “Milano è cambiata tantissimo con l’Expo 2015, ha assunto un ruolo importante come destinazione non solo di business ma anche di stile di vita e qualità, con l’aumento di offerta di prodotti e novità come Porta Nuova e Citylife. Milano è una città europea, sta attraendo e attrarrà clientela che prima non la prendeva in considerazione come città da visitare. Si sta dando da fare anche con l’incremento degli hotel in centro che prima che aprisse il Four Seasons era poco popolato. Poi con marchi come Bulgari, Hyatt, Mandarin, l’apertura futura di Ferragamo, l’offerta sta diventando interessante”.

Il profilo
Vincenzo Finizzola è toscano, nato a Lucca, e sin da bambino ha vissuto a contatto con la realtà alberghiera grazie all’attività dei genitori a Montecatini Terme. Nella sua lunga carriera è stato, tra i vari ruoli ricoperti, Rooms Division Manager all’Hotel Excelsior di Venezia, general manager dell’hotel Romazzino in Costa Smeralda dove rimane fino al 1990 per trasferirsi al Gritti Palace di Venezia. Nell’ottobre 1992 viene scelto da Four Seasons Hotels and Resorts per aprire il primo albergo in Europa della compagnia. L’1 aprile 1993 il Four Seasons Hotel Milano apre le porte e Vincenzo Finizzola ne è stato direttore fino a luglio 2015, quando lascia per intraprendere l’attività di consulente gestionale nel mondo dell’ospitalità. Oggi è general manager al Bauer Hotel di Venezia.

L’hotel
A pochi passi da piazza San Marco e con vista sul Canal Grande, il 5 stelle lusso Bauer Venezia conta 135 camere e 56 suite (due Royal e tre Presidential). La sua origine risale al 1880, nel 1930 fu rilevato dalla famiglia Bennati e nello stesso anno venne realizzata la terrazza Settimo Cielo. Nuovi passi verso l’identità odierna iniziano con Francesca Bortolotto Possati, nipote di Arnaldo Bennati, nel 1999.
Oggi conta anche sulla struttura “sorella” del Palladio Hotel & Spa (21 suite e 58 camere) sull’isola della Giudecca, dove sorgono anche le suite di Villa F, sempre nel portfolio Bauer.

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