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Una vita trascorsa a Edimburgo

Di Massimiliano Sarti, 12 Settembre 2008

«Lavorare nella banchettistica significa soprattutto essere flessibili: pronti a modificare gli allestimenti a seconda delle esigenze dei clienti, anche all’ultimo momento». A descrivere mansioni e compiti di chi quotidianamente si trova a confrontarsi con le richieste degli organizzatori di eventi, è il conference and banqueting manager del the Balmoral hotel di Edimburgo: vero simbolo dell’ospitalità britannica, Renato Polo Del Vecchio ha trascorso una vita al servizio dell’albergo scozzese, ora parte della Rocco Forte collection, in cui ha lavorato quasi ininterrottamente, con una sola breve parentesi londinese, per 39 anni di seguito.
«Sono rimasto affascinato da Edimburgo sin dall’inizio», spiega Del Vecchio. «In particolare dal Balmoral, con il suo elegante aspetto vittoriano situato proprio nel cuore della città, di fronte al castello. La presenza poi della mia famiglia qui a Edimburgo e la nascita dei miei due figli in Scozia hanno sicuramente contribuito a facilitare la mia integrazione in questa città. Confesso però, che appena avrò raggiunto la pensione mi piacerebbe rientrare in Italia per godermi il tepore della mia terra d’origine: il Friuli».
Del Vecchio gestisce un comparto che ogni anno genera un fatturato superiore ai due milioni di sterline. Il Balmoral, inoltre, è stato votato più volte come migliore albergo di Scozia e spesso inserito tra i 50 top hotel d’Europa. Non solo: proprio in questi giorni lo staff guidato da Del Vecchio si è aggiudicato lo Scottish event award quale miglior in-house catering & banqueting team. Ma qual è il segreto di tanto successo ?
«Grande impegno e sacrifici», racconta Del Vecchio. «I clienti, poi, diventano sempre più esigenti. Al Balmoral siamo perciò continuamente alla ricerca di nuove strategie per elevare il livello del servizio, eseguito sempre con maggiore fluidità, efficienza ed eleganza. La presentazione e l’allestimento dei buffet che proponiamo è così molto più curata di un tempo: appositi proiettori di luce, per esempio, vengono ora utilizzati per far risaltare i piatti, creando effetti ogni volta diversi».
Secondo Del Vecchio è però soprattutto la capacità organizzativa a fare la differenza: «Capita frequentemente di dover allestire in rapida successione piccoli banchetti da 10-20 invitati, seguiti, nel volgere di poco tempo, da grandi manifestazioni da 500-600 persone. In questi casi, solo un’accurata pianificazione può garantire standard di servizio ottimali: le riunioni settimanali con il reparto vendite ci permettono così di fare una stima del volume di lavoro previsto nei giorni successivi e della quantità di personale necessario a svolgerlo. A volte, capita tuttavia che un cliente richieda l’organizzazione di un evento all’ultimo istante. Allora ci si può solamente affidare alle capacità e alle motivazioni di ciascun membro della squadra».
Un team, che anche al Balmoral è composto da una parte di personale fisso e da un certo numero di collaboratori necessari a garantire il servizio nei momenti in cui il livello della domanda è particolarmente elevato. «Durante l’alta stagione, in particolare, assumiamo spesso personale giovane, per lo più studenti universitari, disposti a impegnare quelle 20-25 ore settimanali che consentono loro di conciliare studio e lavoro», prosegue Del Vecchio. «Reclutiamo questi ragazzi secondo criteri attitudinali, ma valutiamo anche altri fattori, tra cui la presenza, la simpatia e l’eleganza. Una volta assunti, poi, vengono naturalmente affiancati a membri più esperti del team affinché assimilino gli elementi base del nostro servizio: una tecnica di “on the job training”, che permette una rapida ed efficiente integrazione delle nuove reclute nello staff del reparto».
Per diventare un conference and banqueting manager di successo, oltre alle capacità tecniche e organizzative, occorrono però anche alcune qualità umane innate. «Impegno, attenzione e cura del rapporto con il proprio team», conclude, infatti, Del Vecchio, «sono sicuramente fondamentali, ma servono a poco se non sono accompagnate anche da una buona dose di onestà, generosità e self-control, nonché da una grande disponibilità abbinata a un pizzico di diplomazia».

Chi è Renato Polo Del Vecchio

Approdato già nel 1969 al the Balmoral hotel di Edimburgo, che allora si chiamava the North British hotel, Del Vecchio vi è rimasto quasi ininterrottamente fino a oggi, con una sola breve parentesi, nel 1980, al Charing Cross hotel di Londra. Sempre disponibile a confrontarsi con i giovani e a condividere con loro la propria esperienza, Del Vecchio è stato così un maestro d’eccezione per molti manager attuali dell’industria dell’ospitalità scozzese. Ancora oggi, Del Vecchio accoglie nel suo team numerosi ragazzi provenienti da ogni parte d’Europa, a cui insegna, con la pratica quotidiana, i segreti dell’arte dell’ospitalità. Prima del recentissimo Scottish event award per il miglior in-house catering & banqueting team, nella sua lunga carriera Del Vecchio ha ottenuto altri numerosi riconoscimenti, tra cui spiccano quello ricevuto dalla Rocco Forte collection proprio per il suo costante supporto ai propri collaboratori, nonché il titolo di manager of the year assegnatogli dai suoi colleghi del Balmoral.

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