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Trenord destinazione turismo

Rinnovati i vertici, la holding Fnm si appresta a varare un ambizioso piano industriale con una forte impronta "leisure"

Rinnovati i vertici, la holding Fnm si appresta a varare un ambizioso piano industriale con una forte impront

Di Marco Beaqua, 10 Dicembre 2015

Non solo pendolari. Attiva dal lontano 1877, Trenord è da sempre associata al flusso di lavoratori che instancabilmente si muove lungo le principali direttrici di trasporto su rotaia della regione traino economico d’Italia. Eppure è questa una visione solo parziale della compagnia. Perché, recita una recente indagine statistica, chi utilizza i suoi treni lo fa per motivi professionali solo nel 25% dei casi, a cui al massimo si può aggiungere un 8% di spostamenti per motivi di studio. E il resto? Turismo, in tutte le sue declinazioni: dallo shopping agli incontri con amici e parenti, fino alle vere e proprie visite alle principali attrazioni toccate dal network Trenord.
“In questi anni, per di più, le innovazioni tecnologiche hanno garantito una notevole riduzione dei tempi di percorrenza su rotaia, soprattutto lungo le linee dell’Alta velocità, dando così vita a una vera e propria rinascita del treno quale mezzo di spostamento turistico”, racconta Fabrizio Garavaglia, vicepresidente di Fnm: la holding capogruppo che partecipa al 50% di Trenord (a questo proposito si veda anche il box nella pagina successiva, ndr). Garavaglia ha assunto la carica a maggio 2015, dopo che l’intero cda Fnm era stato rinnovato a seguito dello scandalo “spese pazze” legate all’ex presidente Norberto Achille, attualmente indagato per peculato e truffa aggravata. “In questi sei mesi abbiamo assunto una serie di provvedimenti in materia di trasparenza, controllo sulle spese di rappresentanza e altri temi etici: ora ci sono nuove procedure per gli acquisti e anche un nuovo responsabile degli audit interni”, ci tiene a precisare Garavaglia. “Tutti atti dovuti, certo, ma necessari per metterci nelle condizioni di parlare oggi di futuro e di guardare ai prossimi anni con piani ambiziosi, mirati a uno sviluppo in grado di andare anche al di là dei tradizionali confini lombardi”.
E c’è appunto tanto turismo negli scenari prossimi venturi di Fnm: “Senza naturalmente mai tralasciare le esigenze dei pendolari, la nostra idea è quella di sfruttare il vuoto venutosi a creare con l’affermazione dell’Av”, spiega sempre Garavaglia. “La scelta di investire in Alta velocità ha infatti inevitabilmente portato con sé una minore attenzione verso il trasporto locale e interregionale. È noto, per esempio, che il servizio degli Intercity è un po’ calato negli ultimi anni. Esistono quindi i presupposti che ci consentono ora di guardare oltre la Lombardia. Per esempio con l’obiettivo di collegare destinazioni quali Piacenza e Parma, tagliate fuori dalle direttrici Av. E il medesimo discorso vale per il Veneto o il Piemonte. Proprio a questo proposito le istituzioni lombarde stanno perciò già conducendo una serie di colloqui con le regioni limitrofe”.
Ma non è solo una questione di ampliamento dei collegamenti: in attesa del varo del nuovo piano industriale, previsto per la prossima primavera, il cda Trenord ha già approvato un investimento pari a 110 milioni di euro, volto all’acquisto di 40 treni nuovi, che dovrebbero entrare in funzione entro l’estate 2017; un modo per rinnovare un parco rotabile di circa 320 treni, una parte del quale è ormai in servizio da 30-40 anni e necessita quindi chiaramente di un ricambio: anche solo per venire incontro alle più basilari esigenze del viaggiatore contemporaneo, come per esempio l’aria condizionata a bordo. Già previsto, ma ampiamente confermato, è poi il completamento per giugno 2016 del collegamento Malpensa Express verso il terminal 2 dello scalo varesino, fino a oggi raggiungibile solamente via navetta: “Stimiamo che l’apertura della nuova tratta possa garantirci un incremento di circa il 20%-25% dei passeggeri”, sottolinea Garavaglia.
Un serie di impegni resi possibili anche dagli ottimi risultati ottenuti durante il semestre dell’Esposizione universale: “E non si tratta solo di numeri, anche se i dati parlano di oltre 6 milioni di persone trasportate verso il sito di Expo. A livello strategico, il successo dell’evento, unito alla comodità dei nostri collegamenti verso la fiera, ha fatto sì che i milanesi scoprissero finalmente il Passante nella sua funzione di trasporto urbano”. Per chi non lo sapesse, il Passante è una tratta ferroviaria sotterranea che nel capoluogo lombardo funge praticamente da ulteriore linea metropolitana, ma che obiettivamente fino a poco tempo fa era scarsamente utilizzata dai residenti. “Oggi, invece, i primi dati sulla Fiera dell’Artigianato ci confermano che il flusso passeggeri è salito notevolmente rispetto a quanto registrato lo scorso anno nella medesima occasione”, precisa sempre Garavaglia.
Nei piani di sviluppo Fnm c’è poi una lunga serie di azioni specificamente dedicate al territorio, “nello spirito di una compagnia che ha sempre sentito fortemente il legame con le proprie destinazioni. Basti pensare a cosa significasse 150 anni fa costruire una stazione in una piccola località: veri poli attorno a cui si sono poi sviluppate molte medie realtà urbane lombarde. Oggi allora il nostro obiettivo è quello di rivitalizzare la loro funzione, rendendo le stazioni dei veri hub di servizi dedicati a residenti e viaggiatori. Sempre in tema di turismo, in aggiunta alle iniziative già in essere grazie alle partnership con varie realtà del territorio, pensiamo pure ad attivare delle collaborazioni con le associazioni degli albergatori, in modo da elaborare nuove forme di offerta integrata. Il tutto sotto il segno della sostenibilità, ormai a mio parere elemento imprescindibile di qualsiasi strategia legata a progetti di turismo contemporaneo”.
In tale contesto, un occhio di riguardo Fnm presta naturalmente anche a Ferrovie dello Stato: per l’importanza che l’operatore nazionale riveste nel comparto, nonché per le liaison societarie tra le due compagini. “Seguiamo naturalmente con interesse il rinnovamento ai vertici di Fs”, conclude Garavaglia. “La nostra speranza è che si ritorni a investire sul trasporto locale e siamo naturalmente sempre disponibili a discutere su questi temi. Riguardo all’eventuale quotazione del gruppo nazionale, ritengo che possa essere una buona opportunità per garantire ulteriori investimenti e migliorare il servizio. A patto però che la rete rimanga di proprietà pubblica. In sintesi, l’augurio è che la rotaia possa tornare centrale nelle politiche di trasporto e che diventi il fulcro di una serie di iniziative volte allo sviluppo dell’intermodalità sul territorio italiano”.

Identikit del gruppo

Fnm è il principale gruppo integrato del trasporto e della mobilità in Lombardia. La holding Fnm è una società per azioni quotata in borsa e ha funzioni di direzione e coordinamento strategico e operativo di tutte le realtà controllate. Sua azionista di riferimento è la Regione Lombardia, che possiede il 57,57% del pacchetto azionario, mentre circa il 13% è in mano al gruppo Ferrovie dello Stato. Il fluttuante è infine rappresentato da una quota attorno al 25% del capitale. Tra le sue partecipate ci sono la società di servizio Trenord (50% Fnm; 50% Trenitalia) e Ferrovie Nord (al 100%), responsabile della gestione della rete ferroviara. In Lombardia quest’ultima è in mano per l’80% a Rfi (gruppo Ferrovie dello Stato) e per la restante parte proprio a Ferrovie Nord. Tra le altre realtà significative della galassia Fnm, segnaliamo inoltre Nordcom, che cura la parte informatica (al 58%), e Nord Energia (al 60%).

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