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Offrire crociere 5 stelle lusso

Di Massimiliano Sarti, 26 Marzo 2010

Il comparto delle crociere continua a navigare con il vento in poppa e non si conta il numero di nuovi vari, per un’industria che viaggia con tassi di occupazione costantemente sopra il 100%. Tra questi, è recente l’inaugurazione della Silver Spirit, ultima creatura Silversea, capace di ospitare fino a 540 passeggeri a bordo delle sue spaziose suite. «Le nostre navi, però, non viaggiano mai al di sopra del 100% di occupazione», racconta il senior vice president sales and marketing continental Europe & new markets, Enrico Origone. «Ci fermiamo normalmente al 90%». Il motivo è presto detto: l’offerta Silversea è paragonabile a quella di un hotel 5 stelle lusso: «Sono pochi, perciò, i nostri ospiti che chiedono il terzo letto in cabina, mentre alcuni sono persino abituati a viaggiare da soli».
Domanda. Ma cosa significa fare lusso sulle navi?
Risposta. Molte cose diverse, tra cui, in primis, gli spazi delle cabine, che sono molto più ampie rispetto alla media. Ma non basta: noi offriamo itinerari in tutto il mondo, anche in località poco usuali. Quando, invece, le nostre navi attraccano in porti più frequentati, cerchiamo di ormeggiare in punti esclusivi, possibilmente nel cuore delle città. Come, per esempio, avviene a Londra, dove le nostre navi risalgono il Tamigi, passando persino oltre il London bridge. E poi c’è la variabile fondamentale: quella che distingue l’offerta crocieristica di lusso da quella di massa.
D. E cioè?
R. La ristorazione. Quando, agli inizi degli anni 90, le crociere cominciarono a conquistare il grande pubblico, lo fecero soprattutto grazie a una vera e propria rivoluzione dei costi: l’organizzazione dei doppi turni di ristorazione a bordo delle grandi navi. A ogni passeggero, in altre parole, si è cominciato ad assegnare, fin dal suo imbarco, un tavolo e un orario per ogni pasto. In questo modo si è riusciti quasi a dimezzare i costi per il servizio f&b, potendo così ridurre sensibilmente le tariffe. Sulle nostre navi, invece, e non sarebbe potuto essere altrimenti per un’offerta che vuole essere di lusso, gli ospiti sono liberi di mangiare quando e dove vogliono, senza alcuna limitazione. Inoltre, grande attenzione è posta anche alla qualità. Come dimostra la recente partnership con il brand Relais & Chateaux e i suoi migliori chef, per la realizzazione di 11 crociere enogastronomiche con lezioni di cucina a bordo.
D. E per quanto riguarda il servizio? Si può paragonare a quello degli hotel 5 stelle?
R. Per certi versi sì. Noi, tra le altre cose, garantiamo un rapporto equipaggio-passeggeri di uno a uno. Così come, recentemente, abbiamo esteso il servizio maggiordomi a tutte le nostre cabine. Servizi, questi ultimi, che, con sfumature differenti, si possono trovare in molti hotel e resort up-scale in giro per il mondo.
D. E quali sarebbero, invece, le peculiarità?
R. Il rapporto molto personale con gli ospiti. Sulle nostre navi i tempi di permanenza medi sono decisamente più lunghi che negli alberghi. E non mi riferisco solo ai business hotel, dove tradizionalmente i viaggiatori non si fermano per più di due giorni, ma anche anche ai resort leisure. Basti pensare che da noi c’è persino chi rimane a bordo per cinque mesi consecutivi. È naturale, in questi casi, che costoro si sentano come parte della famiglia. I nostri passeggeri, perciò, si aspettano fin da subito di instaurare un rapporto diretto con l’equipaggio. Durante i primi giorni di crociera grande è così lo sforzo di tutti per conoscere a fondo ogni singolo ospite. E per riuscirci occorre ricorrere anche a qualche piccolo trucco del mestiere.
D. Un esempio?
R. In ogni angolo dei locali riservati al personale di servizio attacchiamo le fotografie dei passeggeri: quelle obbligatorie, che si effettuano prima di salire a bordo, per motivi di sicurezza. A margine di ogni immagine, poi, elenchiamo tutte le principali preferenze di ciascun ospite, in modo da facilitarne la memorizzazione. Per il resto, facciamo affidamento su personale altamente qualificato.
D. Un lavoro impegnativo, insomma, quello che è richiesto sulle navi. Quali sono, invece, i vantaggi?
R. La possibilità di vivere in un ambiente internazionale e di visitare il mondo. A parità di mansioni, poi, le remunerazioni sono mediamente superiori a quelle in vigore nel comparto dell’ospitalità. E vitto e alloggio sono naturalmente gratuiti.

Un po’ di numeri

Il comparto delle crociere non smette di crescere. A confermarlo, anche i dati rivelati, in occasione della recente Cruise shipping Miami conference and exhibition, dalla Cruise lines international association (Clia), che associa ben 25 tra le maggiori compagnie di crociere al mondo: nel 2009 il numero dei passeggeri trasportati dalle navi Clia sarebbe, infatti, aumentato del 3%, passando dai 13,01 milioni del 2008 ai 13,44 milioni dell’anno scorso. In totale, inoltre, le compagnie associate Clia avrebbero registrato un tasso di occupazione del 104%. Unica nota dolente: un certo calo delle tariffe medie e il crollo degli ordinativi per nuove navi da parte delle grandi compagnie, passate dalla media di otto-nove nuove unità degli anni precedenti a una sola nel 2009.

Un’occasione da cogliere al volo

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