Si fa presto a dire “sostenibilità”. Parola usata – e abusata – in ogni contesto, è il nuovo paradigma al quale tutte le aziende del turismo sembrano tendere, quantomeno in una prospettiva di marketing, se non di effettivo cambiamento di prassi e operatività. Ma cosa significa davvero essere sostenibili quando si opera nel turismo e come fare a capire se si sta andando nella giusta direzione?
Alcuni strumenti utili sono quelli predisposti – per chi opera nel MICE – dal Convention Bureau Italia con l’obiettivo di “analizzare il grado di maturità raggiunto dalle singole aziende del settore, proprio sul tema della sostenibilità” e di offrire “un valido supporto alle imprese che intendono progettare il loro percorso di integrazione nella propria organizzazione e nel proprio modo di fare business”.
Un questionario per analizzare il posizionamento
Il primo strumento è un questionario di autovalutazione (disponibile gratuitamente a questo link) compilando il quale – in base al proprio profilo, dagli hotel ai centri congressi ai fornitori di servizi – l’azienda ha la possibilità di ottenere una valutazione individuale sul proprio grado di maturità raggiunto relativamente ai temi collegati alla sostenibilità d’impresa verificando quindi il posizionamento e valutando eventuali nuove iniziative da sviluppare.
I dati, che saranno analizzati in maniera aggregata, permetteranno poi di avere una fotografia della situazione attuale e di procedere con gli step successivi, ovvero la predisposizione di un tool operativo di supporto ai soci e di percorsi di formazione e consulenza sul tema. Intanto, è già disponibile (a questo link) un handbook “per aiutare le aziende del settore ad avvicinarsi ai temi della sostenibilità in una logica semplificata e adattabile alle diverse dimensioni d’impresa”.
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