Oltre 2760 etichette, 511 produttori e 785 locali nei quali è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana, ai quali si aggiungono anche 46 produttori di sidro per 133 etichette. Sono i numeri della nuova Guida alle Birre d’Italia di Slow Food Editore, presentata ufficialmente nei giorni scorsi a Brescia.
Un settore in crescita
“La Guida alle Birre – ha spiegato Luca Giaccone, curatore della pubblicazione insieme a Eugenio Signoroni – è nata nel 2008, quando in Italia i birrifici erano 232. Oggi sono più di mille“. A raccontarli, 1o1 tra collaboratori e collaboratrici esperti di birra, ai quali si deve anche la selezione, presente nella Guida di quasi 800 indirizzi dove comprare, bere e abbinare le birre col cibo, con la novità del riconoscimento ai “locali golosi”, ovvero quelli che dedicano una particolare attenzione all’offerta gastronomica.
Attenzione alla filiera e nuove tendenze
“Filiera” è la parola centrale dell’edizione di quest’anno della pubblicazione, alla quale è stato dedicato anche uno specifico Premio. “Costruire un legame con il territorio – ha sottolineato Signoroni – è stato, sin dall’inizio del movimento della birra artigianale, uno degli obiettivi fondamentali dei suoi protagonisti. Se all’inizio a essere impiegati sono stati soprattutto ingredienti molto caratterizzanti ma, per così dire, eccentrici rispetto alla ricetta base della birra, quali frutta, spezie, fiori e cereali non maltati, negli ultimi anni lo sforzo di un gruppo sempre maggiore di produttori è stato quello di investire risorse nella produzione, nella trasformazione e nell’impiego di orzo e luppolo, coltivati in Italia o in proprio. Per questo con l’edizione 2025 della Guida ci è parso necessario concentrare la nostra osservazione su questo tema, introducendo il nuovo premio Filiera e raccontando ancora più in profondità questa nuova interessante tendenza, che può avere significative ripercussioni anche sul settore agricolo del nostro Paese”.
Curiosità sulla birra Made in Italy
Sfogliando la Guida emergono alcune curiosità sulla produzione italiana. Ad esempio, la Regione con più birrifici risulta la Lombardia (68 birrifici artigianali), che è anche quella con più locali (87), mentre Piemonte e Trentino Alto Adige guidano la classifica delle Regioni con più produttori di sidro.
Tra prodotti segnalati, solamente sette sono le birre analcoliche, la birra in guida con la gradazione più alta ha 16% vol. e 1897 sono le birre ad alta fermentazione. Infine, lo stile più rappresentato nella Guida, che è l’American Ipa con 198 etichette.
I premi
Slow Food ha poi premiato i produttori: 49 le Chiocciole assegnate ai migliori birrifici d’Italia, 101 quelli ai quali è stata riconosciuta l’Eccellenza (ovvero i birrifici che esprimono un’elevata qualità media su tutta la produzione) e 43 quelli che hanno ottenuto il premio Filiera.
“Non va dimenticato – hanno evidenziato i curatori – che fare birre è qualcosa di molto più complesso. Pur partendo dalle materie prime della terra, va molto oltre, abbracciando temi di sensibilità, creatività, cultura che variano da territorio a territorio e da birraio a birraio. Crediamo che l’Italia sia un Paese molto fortunato, anche da un punto di vista birrario“.
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