Boccheggiando, in una città resa opaca dalle nuvole di calore che si levano dal suolo, ci avviamo ai giorni conclusivi prima della chiusura estiva del giornale.
La stagione è in pieno corso e le località turistiche sviluppano il massimo delle loro potenzialità. Complessivamente le notizie che arrivano dagli operatori sono positive e, naturalmente, per evitare che le cose siano troppo facili, arrivano gli scioperi nei trasporti. Tra questi ce n’è uno che infastidisce particolarmente ed è quello dell’Alitalia, previsto inizialmente di 24 ore per venerdì, ridotto poi a quattro ore per l’intervento del ministro e infine differito al 6 settembre. Infastidisce perché Alitalia è una società che ha bruciato in 30 anni 7,4 miliardi di soldi pubblici, soldi miei e vostri, e che se dovesse rispondere a criteri di efficienza ed economicità sarebbe già chiusa da un pezzo.
Ma già, quando è Pantalone che paga, si tende a girare la testa da un’altra parte.
Tra le molte notizie contraddittorie che giornalmente ci propina la politica “avanti piano, quasi indietro….”, arriva inaspettata la notizia dell’approvazione della TAV da parte del Presidente del consiglio e di questo non possiamo che rallegrarci. In un’Europa che ha la vocazione masochistica di sfaldarsi (aspettiamo gli esiti della Brexit) un’opera che, oltre a produrre importanti investimenti nelle opere pubbliche, per oltre la metà finanziate dalla Comunità europea, crei una linea di continuità nei trasporti continentali, non può che essere vista in termini positivi.
Lo so, ho tralasciato la mia abituale prudenza e ho parlato di scioperi / Alitalia e TAV, forse è il caldo di questi giorni.
Arrivederci a settembre.
Panting our way in a city hazy with heat rising from the ground, we are now approaching the time of our summer break.
The summer season is in full swing, and tourist resorts are operating at full potential. Generally speaking, we are receiving positive news from tourism operators, but in the meantime, just to make sure that things are not too easy, we are facing strikes in the transport sector. Particularly annoying, among them, is the strike of Alitalia airline employees, originally scheduled to last 24 hours on Friday, and then reduced to four hours by intervention of the Ministry of Transport. It is annoying, because Alitalia is a company which burnt public money in the amount of 7.4 billion euro, money that belonged to you and me, and if it were to respond to economic efficiency criteria, it would have closed down long ago.
But of course, when it comes to taxpayers’ money, they tend to look the other way.
Among the many contradictory news that we are daily served up from the political system – ahead slowly… almost back – we receive the unexpected news that TAV, the high-speed railway, has been approved by our Prime Minister, and we cannot but rejoice at this. In a Europe affected by a masochistic vocation for crumbling apart (we will see how Brexit develops), a project that generates significant investments in public works, more that fifty percent financed by the European Union, in addition to creating a seamless transport network in the continent, cannot but be viewed with favour.
I know, I have relinquished my usual caution, by speaking about strikes, Alitalia and TAV. Maybe it’s because of the heat of these days.
Goodbye until September!
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