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Hotel: un altro anno di Passione

Nel 2014 crescono le presenze, ma calano i ricavi. Ora si spera in Expo e nel dollaro forte

Nel 2014 crescono le presenze, ma calano i ricavi. Ora si spera in Expo e nel dollaro forte

Di Marco Beaqua, 12 Febbraio 2015

In attesa di Expo, il comparto alberghiero italiano ha vissuto un altro anno di Passione. Nonostante la costante ascesa delle presenze internazionali, e persino un piccolo recupero della componente domestica, il settore dell’ospitalità non è infatti riuscito a rimanere in territorio positivo né in termini di ricavi, né tanto meno per quanto riguarda i livelli occupazionali. Lo rivelano gli ultimi dati Federalberghi 2014, che mostrano come i pernottamenti generati dalla componente straniera della domanda siano saliti di un ulteriore 1,5% rispetto all’anno precedente, così da totalizzare, nell’ultimo triennio, un aumento complessivo pari al 6,8%. Contemporaneamente sarebbero quindi finalmente tornate a crescere anche le presenze italiane (+0,6%), che però rimarrebbero ancora molto lontane dai livelli del 2011 (-7,65%). A fronte di tali trend tutto sommato positivi, non si riscontrano tuttavia analoghe performance sul fronte occupazionale e dei ricavi. Secondo l’Istat, in particolare, nei primi nove mesi dello scorso anno, le entrate dell’ospitalità italiana sarebbero scese dello 0,2%, mentre i lavoratori del comparto, sostiene ancora Federalberghi, sarebbero calati dell’1,7% (-3,2% i contratti a tempo indeterminato; -0,2% quelli a tempo determinato).
A complicare ulteriormente il quadro di uno scenario dalle tinte poco chiare arrivano poi anche i numeri di Eurostat e Assaeroporti, che sembrano puntare in direzioni decisamente opposte: da una parte l’ente europeo di statistica sostiene infatti che le presenze complessive registrate nel 2014 dal sistema ricettivo italiano (alberghiero ed extra-alberghiero) siano calate dell’1,8% rispetto all’anno precedente, fermandosi a quota 380 milioni. Da un altro canto, invece, l’associazione degli aeroporti nazionali rivela una crescita dei passeggeri in transito nei nostri scali pari al 4,5%, per un totale di oltre 150,5 milioni di passeggeri: un dato che, seppur inferiore al tasso medio di incremento continentale (+4,9% secondo i numeri dell’Airports council international Europe), fa tornare il sereno su un comparto che viene da un biennio consecutivo di cifre in calo.
A fronte di tale panorama ancora abbastanza confuso e ricco di criticità, quali sono quindi le prospettive future del settore? «Il 2015 si apre sotto il segno dell’Expo», ricorda Bernabò Bocca. «Un grande appuntamento al quale l’Italia dovrà presentarsi forte e coesa, con l’obiettivo di trasmettere al mondo l’immagine di un paese efficiente e ospitale, per rafforzare l’appeal del nostro brand anche per gli anni a venire. È quindi più che mai urgente uscire dalla situazione di stallo in cui versa il nostro sistema di promozione, con un Enit commissariato da mesi, che ha inopinatamente decapitato le proprie delegazioni estere». Ma il presidente di Federalberghi confida pure nel «contributo positivo dell’area del dollaro, sotto la spinta del tasso di cambio favorevole», anche se, «purtroppo, una notevole contrazione si sta registrando sul mercato russo. Auspichiamo pertanto la celere definizione dei provvedimenti attuativi previsti dal decreto turismo, che il governo avrebbe dovuto adottare da mesi: strumenti utili anche se non sufficienti per sostenere la riqualificazione delle strutture turistiche e lo sviluppo del settore».
Le previsioni tutto sommato positive di Bocca trovano peraltro riscontro nelle stime Confesercenti per l’anno in corso: dopo un 2014 conclusosi con numeri ancora negativi per il comparto ristoranti, bar e strutture ricettive, che ha registrato un’ulteriore contrazione del numero degli esercizi in attività, pari a 11.789 unità in meno (frutto della somma algebrica tra le 17 mila nuove aperture e le oltre 28 mila chiusure), il 2015 sembra infatti muoversi in tutt’altra direzione. Secondo i calcoli di Confesercenti, basati sulle serie storiche attualizzate rispetto agli andamenti dell’ultimo bimestre, il numero delle imprese dell’ospitalità dovrebbe quindi tornare a crescere, facendo segnare un incremento di circa 2.700 unità (+1,8%).

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