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Hotel, è record di occupazione e prezzi

Crescono i numeri del settore, che nei primi tre mesi dell'anno ha visto aumentare sensibilmente, su tutte le tipologie di strutture e nelle principali città, sia il dato dell'occupazione che quello del prezzo medio camera, a +30% ormai sul 2019

Crescono i numeri del settore, che nei primi tre mesi dell'anno ha visto aumentare sensibilmente, su tutte le

Di Job in Tourism, 16 Maggio 2024

Numeri “da record”. Sono quelli che l’hospitality sta registrando in questo primo scorcio del 2024 e che interessano sia l’occupazione che le tariffe alberghiere – tanto da costituire, per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, un elemento di preoccupazione, se accostato alla capacità di spesa attuale dei viaggiatori italiani.

A evidenziarlo sono gli indicatori di Italian Hotel Monitor, elaborato da Trademark Italia, sui primi tre mesi del 2024 che sanciscono “per l’industria turistica italiana il definitivo superamento di qualsiasi performance pre-pandemica“.

I numeri dell’Italian Hotel Monitor

Secondo la rilevazione, i primi tre mesi dell’anno si sono chiusi per l’industria alberghiera italiana “con un risultato in sensibile crescita rispetto al 2023, sia in termini di occupazione camere, passata dal 62,7% al 65,3% (+2,6 punti), che di prezzo medio camera, passato da 115,55 euro a 127,10 euro (+10%), con una tendenza positiva del movimento turistico business e, ancor più, di quello leisure, sostenuto dal ritorno in massa dei clienti extraeuropei, americani in particolare“.

Il confronto con il 2019 evidenzia, dunque, un incremento di +5,5  punti in termini di occupazione camere e addirittura un +30% di prezzo medio camera. “Se da un lato – sottolinea Trademark – l’incremento significativo sia per occupazione che per ADR è molto soddisfacente per il sistema di ospitalità nazionale, dall’altro il trend di forte crescita del livello dei prezzi potrebbe indurre una certa preoccupazione, soprattutto in relazione con la capacità di spesa della clientela italiana.

I risultati per segmenti e destinazioni

Per quanto riguarda le diverse tipologie ricettive, i dati confermano il consolidamento del settore luxury, in crescita rispetto al 2023 per ADR (+1,7%) e R.O. (+4,7 punti), di quello upscale, che cresce per ADR (+10,8%) e R.O. (+2,8 punti), così come di quello midscale, che spinge in particolare sull’acceleratore dei prezzi (+15,9%) e registra un +2,1 punti di occupazione.

Analizzando l’andamento di quest’ultimo parametro su scala nazionale, tra le 39 città monitorate ne emergono ben 24 oltre la simbolica quota del 60% di occupazione camere, con Milano (71,1%), Venezia e Firenze (68,4%), Roma (67,8%), Bologna (67,3%), Palermo (66,9%), Napoli (66,1%), Trento e Trieste (65,7%), Genova (65,6%) e Bergamo (65,5%) oltre la media nazionale (pari a 65,3%).

Per quanto riguarda il prezzo medio di vendita, al vertice del ranking si conferma Venezia, con una quota di 207,50 euro (+3,3% rispetto allo scorso anno), davanti a Milano (170,39 euro, +9,7% sul 2023), Firenze (163,14 euro, +13,1% sul 2023), Roma (147,21 euro, +7,8% sul 2023) e Como (116,13 euro, +20,8% sul 2023).

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