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Dormire in una torre del ‘500

Di Floriana Lipparini, 21 Luglio 2006

www.hotelallatorre.it
Una giovane donna sorridente e dinamica, ricca di energia e di spirito d’intraprendenza. Valentina Zanon è la simpatica padrona di casa dell’Hotel alla Torre di Castelfranco Veneto, una residenza d’epoca certificata dalla regione Veneto.
L’antico palazzo avvinghiato alla splendida Torre dell’orologio fu la prima casa costruita extra moenia, quando nel Cinquecento il castello perse la sua funzione di rocca militare e alle battaglie con i vicini iniziarono a sostituirsi i commerci. Casa di famiglie nobili, passata di mano in mano, fino a divenire sede di una banca e infine abbandonata per parecchio tempo. Lì entrano in scena il papà di Valentina, costruttore, che acquista il palazzo, e la mamma discendente da una famiglia di albergatori.
Il primo passo è un piano di recupero, e quando diventa chiaro che a Castelfranco Veneto, terra di aziende piccole ma d’eccellenza, manca un albergo di livello, per intenderci un 4 stelle, inizia un percorso che dapprima vede l’opening affidato a un esperto, poi l’affitto del ramo d’azienda e infine, cresciuti nel frattempo i figli, Paolo che si laurea in architettura e Valentina in economia e commercio, la piena ripresa della struttura nelle mani della famiglia proprietaria.
Tra i due, è Valentina la viaggiatrice che, nemmeno adolescente, inizia a girare il mondo da sola e impara cinque lingue, poi si sposta a Roma dove inizia a lavorare nel turismo, tour operator e alberghi, costruendosi quell’esperienza professionale che ora mette a frutto nella direzione dell’hotel con passione e competenza.
«Mi sto dedicando con tale entusiasmo al compito di portare l’hotel alla massima qualità, che passano in secondo piano persino la nostalgia di Roma e la voglia di viaggiare», confessa. E la cura con cui l’albergo è stato via via perfezionato è evidente. Negli ultimi quattro anni Paolo Zanon ha apportato molti miglioramenti strutturali e di design. Stile sobrio, tinte riposanti. L’elegante hall è impreziosita da una mostra d’arte permanente, il bar è stato ingrandito per sottolinearne la natura di luogo d’incontro privilegiato, in cui ci si sofferma volentieri, così come nell’ampia sala colazioni, luminosa, con importanti quadri alle pareti: da qui nella bella stagione si può accedere a una terrazza accogliente e riservata proprio a ridosso delle mura del castello. «Abbiamo realizzato i lavori senza chiudere nemmeno un giorno», spiega Valentina, che da un anno ha assunto la direzione dell’hotel.
In teoria il target è business, ma sembra che a poco a poco le cose stiano cambiando e inizi a farsi vedere un 10% di clientela leisure: «Si sta modificando un po’ il mercato, la vicinanza del nuovo aeroporto di Treviso attrae anche quei turisti che vogliono visitare Venezia ma preferiscono dormire nelle vicinanze, dove si sta più tranquilli. Si avverte che sta crescendo un turismo culturale ed enogastronomico che va alla scoperta dell’Italia forse meno nota, ma anche meno caotica. Qui di itinerari artistici e naturali ne abbiamo in quantità. Naturalmente la politica ricettiva deve cambiare e adeguarsi alle nuove richieste. Occorre conoscere il territorio, saper dare consigli, indicazioni, saper rispondere alle domande».
Le attrattive della location, in effetti, sono numerose anche sul piano artistico, culturale e paesaggistico. Castelfranco Veneto è nota per essere la città del Giorgione, di cui offre sia la meravigliosa Pala conservata nel duomo, sia gli stupendi affreschi della casa a lui attribuita. Le belle mura e le torri affascinano i viaggiatori appassionati dell’Italia medievale. Il massimo, poi, è scoprire che ben tre suite dell’Hotel alla Torre incorporano una parete della torre stessa. Tra il caldo legno del soffitto e il rosso degli antichi mattoni carichi di storia, la magia è assicurata.
«Alcuni nostri ospiti ci chiedono sempre quelle camere», conferma sorridendo Valentina. «Oggi i viaggiatori sono esigenti, toccata e fuga, devi conquistarli in due secondi, ma senza dubbio noi qui possiamo contare su qualcosa di straordinario che non si dimentica facilmente. Anche sulla facciata abbiamo conservato con la massima cura una colonnina romanica. La nostra identità è molto legata all’amore e al rispetto per la bellezza delle antiche architetture, mischiate con gusto e discrezione ai comfort più moderni».
Senza dimenticare il piacere delle meravigliose torte fatte in casa dalla mamma: «In effetti ci teniamo molto a offrire un superbo breakfast, cambiando il menù due volte a settimana, gli ospiti se ne ricordano sempre. Anche questo è un modo per fidelizzarli».

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