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Alle Filippine il volto italiano di Seda Hotels

Andrea Mastellone racconta la sfida vinta: creare la catena alberghiera del colosso Ayala

Andrea Mastellone racconta la sfida vinta: creare la catena alberghiera del colosso Ayala

Di Mariangela Traficante, 1 Aprile 2020

Lo sviluppo dell’industria alberghiera filippina ha un volto italiano, quello di Andrea Mastellone. Il manager, forte di una lunga carriera nell’ospitalità con diversi ruoli ricoperti in giro per il mondo e una solida esperienza in Asia, è stato chiamato da Ayala, i magnati dell’economia filippina, per una sfida importante: quella di dare vita a una catena alberghiera che incarnasse il valore nazionale.
“Ayala è uno dei conglomerati di aziende dalla storia più lunga nelle Filippine – racconta Mastellone -: il gruppo gestisce imprese negli ambiti più disparati, dalle telecomunicazioni alle banche all’automotive. Il core business è il real estate immobiliare, non solo residenziale ma anche commerciale. Sul fronte alberghiero prima del mio arrivo operavano come asset manager di hotel di brand internazionali, mi hanno cercato per aiutarli a costruire un loro marchio che fosse rappresentativo dell’ospitalità delle Filippine. Dunque abbiamo dato vita a Seda Hotels”. Andrea Mastellone sarà il protagonista dell’intervista di apertura dell’Almanacco 2020 di Job in Tourism di prossima pubblicazione. Intanto gli abbiamo chiesto cosa significa fare imprenditoria nel Far East.
“Un fattore fondamentale da prendere in considerazione è che qui ci si confronta con una forma di business differente: il Paese è in evoluzione e non ha ancora acquisito determinati metodi internazionali, è necessario dunque avere quanto meno un’esperienza in loco per gestire situazioni a un certo livello, per creare un gruppo di lavoro che ti possa seguire e abbracciare i tuoi progetti. Io ero già stato qui e quando mi è stato proposto questo progetto ha subito destato il mio interesse: chi altro può darti la possibilità di creare una catena alberghiera da zero? E, per la precisione, si è trattato di fondarne una che dovesse rappresentare l’immagine della nazione, anche a livello internazionale: creare un gruppo che potesse competere con quelli esteri e combattere l’egemonia di nomi come Shangri-Là e Mandarin Oriental.
Ci siamo riusciti perché abbiamo capito quello che andava fatto. Abbiamo creato un sistema di sviluppo delle risorse umane devoto alla professionalità”.
Domanda: Qual è lo scenario alberghiero nelle Filippine e in Asia?
Risposta: “I maggiori gruppi alberghieri internazionali si stanno rapidamente espandendo nel Sud Est asiatico, in particolare in Cina, India, Indonesia e Hong Kong. Si tratta del bacino turistico più grande al mondo e continuerà a crescere nei prossimi anni secondo le stime del Fondo monetario internazionale. Questi dati rassicuranti da un punto di vista economico hanno spinto Ie grandi multinazionali del turismo prima a rallentare gli investimenti nel Vecchio Continente e in America, per poi lanciarsi nel Sud Est asiatico attraverso contratti di management, franchising e altri accordi similari che non richiedono l’acquisizione di asset. Le Filippine possono essere considerate da un punto di vista turistico come una nazione emergente, con un potenziale da non sottovalutare. Oggi il settore turistico alberghiero rappresenta il 12,5% del pil e una crescita calcolata intorno al 6%, con 11,5 milioni di arrivi.
Strategico e promettente è il segmento del lusso: sta crescendo la classe media dunque i filippini hanno il desiderio di accedere a prodotti di un certo livello. Una grande parte di investimenti rientra nell’upper midscale”.
D. Quali indicazioni e consigli può rivolgere a imprenditori e investitori dell’ospitalità che avessero intenzione di sbarcare nell’area asiatica?
R. “Investire in Asia non è semplicissimo, bisogna avere esperienza e conoscenze approfondite del panorama economico e della legislazione vigente. In molti casi anche la lingua può rappresentare un ostacolo in diversi Paesi, parliamo naturalmente di quelli emergenti, tra cui anche le Filippine. Discorso diverso per Hong Kong, Singapore, Giappone e Thailandia, dove è molto più facile acquistare o impiantare un’attività, ma i costi sono decisamente differenti”. Qui nelle Filippine ci sono costi del lavoro e delle infrastrutture contenuti, laddove in Europa sono magari necessarie anche tre generazioni per recuperare gli investmenti della realizzazione di un hotel, qui può accadere in un ragionevole numero di anni. In generale opportunità ci sono e ci saranno: fare degli investimenti oggi risulta difficile per via della regolamentazione, occorre avere partner locali, ma qualcosa seppur a rilento si sta muovendo, per la creazione di alcune aree in cui gli stranieri possono detenere la maggioranza nelle società o anche esserne proprietari al 100%”.
D. Un confronto tra il mercato e scenario asiatico e quello italiano sul fronte ospitalità e opportunità di sviluppo:
R. “Si parla di due mondi completamente diversi, sia dal punto di vista gestionale che dei mercati. Il nostro Paese è composto principalmente da piccole realtà, molto spesso a gestione familiare, imprese che si tramandano di padre in figlio, aziende alberghiere con personalità e stile italiano che offrono esperienze di soggiorno personalizzato e attenzione al cliente che i grandi alberghi non sono in grado di replicare. L’ospitalità italiana non è seconda a nessuno, basti pensare alle eccellenze che abbiamo nel nostro Paese, alberghi che si contendono lo scettro di migliori del mondo. Invece in Asia le strutture sono in generale più grandi e molto spesso con bandiere di gruppi internazionali. Si è avvantaggiati da minori costi di investimento, da un ampio bacino di risorse umane e molto spesso da politiche di incentivi, minore burocrazia e regimi fiscali più favorevoli”.

Il profilo professionale di Andrea Mastellone
Con oltre 30 anni di esperienza nell’industria alberghiera e una profonda conoscenza del panorama asiatico, Andrea Mastellone è stato chiamato da Ayala Hotels and Resorts Corp. nel 2011 con il compito di organizzare e gestire la pianificazione e lo sviluppo del nuovo brand di proprietà Seda Hotels. L’anno dopo ha aperto il primo flagship hotel nella Bonifacio Global City di Manila, seguito dal Seda Centrio a Cagayan de Oro e Seda Abreeza a Davao.
Dopo aver concluso gli studi al Cesar Ritz Colleges in Svizzera, il manager ha conseguito un Master’s Degree in Hospitality Management all’Università di Roma LUISS Guido Carli. La prima parte della sua carriera l’ha visto operare in Mediterraneo e ai Caraibi, senza dimenticare il lancio delle operazioni di Blu Hotels Group in Italia.
Negli anni precedenti l’arrivo in Seda Hotels, il manager aveva ricoperto posizioni dirigenziali in Shangri-La Hotels and Resorts ed è stato general manager di Traders Hotel Hong Kong, dove è stato responsabile del re-branding.

Seda Hotels
Seda – la parola filippina per seta – è il gruppo nato sette anni fa con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per l’ospitalità del Paese. Attualmente conta undici proprietà in località chiave delle Filippine. La prima struttura del gruppo, Il Seda BGC a Manila, ha aperto i battenti alla fine del 2012 andando a colmare il gap esistente tra le strutture budget e l’offerta di lusso. Tra le altre aperture il Seda Vertis North; è stato poi rebrandizzato in Seda il Cebu Marriott Hotel. Allo stesso tempo è stato aperto anche il primo resort, Seda Lio nella Lio Tourism Estate a El Nido, Palawan, e i primi residence serviti, Seda Residences Makati. Attualmente sono in fase di sviluppo altri hotel.

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