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Hotel, “Ecco come affrontiamo la crisi”

Tra riorganizzazione di orari e organico, formazione e contatto con i partner, il mondo alberghiero si rimbocca le maniche in attesa della ripresa. Tre general manager si raccontano

Tra riorganizzazione di orari e organico, formazione e contatto con i partner, il mondo alberghiero si rimboc

Di Mariangela Traficante, 28 Marzo 2020

Blocco delle attività, susseguirsi dei decreti ministeriali sull’emergenza, necessità di riorganizzarsi e soprattutto incertezza sulle manovre in atto e su quel che accadrà “dopo”: la crisi dovuta al Coronavirus sta investendo in pieno anche l’industria alberghiera, come uno tsunami improvviso, come qualcuno dei nostri interlocutori l’ha definita. Ma non è certo neanche la prima volta che il settore si trova alle prese con crisi difficili. Ecco dunque che è il momento di rimboccarsi le maniche, seppur in modo differente, reagire e pensare a come riprogrammare il futuro. Come stanno vivendo gli hotel questo momento complesso? Lo abbiamo chiesto a tre general manager di strutture diverse tra loro e situate un po’ in tutta Italia. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Rcollection: lavoriamo per ripartire, focus su mercato domestico
“Abbiamo tenuto duro fino all’ultimo ma alla pubblicazione del primo decreto restrittivo ho deciso di chiudere l’hotel al pubblico, tenendo aperto solo l’ufficio prenotazioni, e così hanno fatto tutte le strutture di Rcollection – spiega Silvestro De Bolfo, direttore del Grand Hotel Bristol Resort & Spa di Rapallo -. Subito abbiamo riunito i dipendenti insieme alla proprietà e questo li ha riassicurati perché facciamo parte di un’azienda molto solida”.
Per il team il manager ha messo in campo ferie e permessi da smaltire, ma è stata avviata anche la richiesta di cassa integrazione. “E nel frattempo stiamo anche noi agli eventi e a capire cosa succederà. Intanto siamo chiusi fino al 3 aprile, con gli ovvi punti di domanda di questa situazione”.
Quanto durerà? “Ho paura che la situazione si protrarrà a lungo, sapremo nell’arco dei prossimi giorni se questi sacrifici saranno serviti a ridurre il contagio, se così dovesse essere potremo vedere la luce”.
E a quel punto quale sarà la strategia che il Grand Hotel Bristol e Rcollection metteranno in campo? “Dedicheremo il mese di aprile a intensificare il lavoro di promozione e marketing. Già ora stiamo portando avanti un po’ di attività in smart working ed abbiamo già programmato della formazione online. E poi il gruppo guarda all’apertura di un nuovo hotel, il Grand Hotel Victoria a Menaggio sul lago di Como, 5 stelle lusso, che attualmente è ancora confermata per l’1 giugno”.
E intanto come si vivono queste settimane? “Il messaggio è chiaro, la priorità per tutti è restare in salute, tutto il resto poi verrà, dopo di che siamo pronti per ripartire. Siamo in contatto e ci aggiorniamo ogni settimana per pianificare quella successiva”.
Ovviamente, oltre agli interventi con ferie e permessi, è stato necessario prendere delle decisioni anche nei confronti dei potenziali nuovi arrivi in staff: “Abbiamo dovuto fermare le assunzioni previste per marzo, e posticiparle a data da destinarsi. Invece sottolineo che abbiamo mantenuto negli hotel tutto il personale che era già presente, comprese le persone a tempo determinato, a cui il contratto scadrà tra aprile e maggio, poi vedremo l’evolversi della situazione”.
Le necessità? “Soprattutto una cassa integrazione meno blanda di prima. La nostra è un’azienda solida, ma molte piccole e medie rischiano di fallire e di non poter pagare i dipendenti, da parte del Governo serve un intervento massiccio per dare respiro alle aziende”.
E poi si dovrà guardare al futuro, magari investendo maggiormente sul mercato domestico ora che la crisi Coronavirus sta attraversando il resto d’Europa e del mondo, mettendo a rischio la tenuta del turismo internazionale. “Da tutte le crisi nascono opportunità, ritengo però che in futuro dovremo fronteggiare una situazione in cui gli stranieri non aumenteranno. Conto molto sulla ripresa degli italiani, dovremmo basare le nostre forze anche su questo. Già Rapallo è una destinazione di flussi nazionali, mentre Como dipende più dagli stranieri e credo che dovranno orientarsi maggiormente al mercato interno quest’anno”.

Vestas Hotels & Resorts, importante lavorare sul prodotto e mantenere i contatti
Tra gli alberghi che hanno invece deciso, al momento, di restare aperti per tutti coloro che necessitano di un soggiorno, per lavoro o per gestire l’emergenza, ci sono i tre di Vestas Hotels & Resorts a Lecce. “Naturalmente lo facciamo prendendo tutte le precauzioni del caso, attenendoci alle normative”, specifica il general manager Giuseppe Mariano, che sottolinea “certamente questa è una brutta crisi, ma ne abbiamo vissute già altre, dall’Achille Lauro alla guerra del Golfo fino alle Torri Gemelle”.
Come si gestisce un hotel ai tempi del Coronavirus? “Ovviamente la clientela esterna non può accedere alla ristorazione, e per tutto il resto ci stiamo organizzando a rivedere la struttura dell’organico”.
Uno dei focus principali di attenzione nel pieno dell’emergenza sanitaria è quello del food and beverage. Il ristorante rimane ovviamente chiuso al pubblico esterno ma deve poter servire i clienti in tutta sicurezza per loro e per il personale: “Quello che è importante è attenersi scrupolosamente alla normativa igienico-sanitaria, dalle mascherine alla distanza dei tavoli. E anche il breakfast non viene servito più a buffet ma à la carte al tavolo, per evitare contatti tra la gente. Ai camerieri è stato chiesto di attivare tutte le procedure del caso e noi ci attiviamo per far sì che tutto il personale rispetti le direttive. Poi si entra uno alla volta in ascensore e all’arrivo ai clienti viene consegnato un documento che spiega tutte le istruzioni in merito alla sicurezza sanitaria. E ovviamente monitoriamo di giorno in giorno l’evolversi della situazione”.
Per quanto riguarda la gestione dei dipendenti, sono stati riformulati gli orari lavorativi nei vari reparti. “Al personale abbiamo principalmente chiesto, compatibilmente con le proprie esigenze, di poter usufruire per esempio di ferie da smaltire, ma senza imporre nulla. Poi ci siamo organizzati con lavori di amministrazione”. Al momento non si è resa necessaria una riduzione del personale, rimangono i dipendenti sia a tempo indeterminato che determinato, mentre è stato dato uno stop ai contratti a chiamata. “Il personale è fiducioso e da parte nostra c’è piena collaborazione”.
L’obiettivo, spiega il manager, è gestire bene questa situazione, cercare di creare meno disagi possibili sia per i dipendenti che per gli ospiti, continuando a lavorare sul prodotto e tenendosi anche in contatto con i clienti, come per esempio i tour operator internazionali con i quali si erano programmati dei soggiorni, per far sì che non ci si faccia trovare impreparati quando questa crisi finirà. “La nostra attività deve essere propositiva, non ci dobbiamo arrendere”.
Sicuramente la situazione non è rosea, specie per chi, come gli hotel di casa Vestas, lavora molto con mercati internazionali. “Credo che per i primi sei mesi dell’anno andremo a perdere il 40 se non anche il 50% del fatturato. Va sottolineato che anche il mercato interno di eventi e congressi, ora fermo, non credo ripartirà prima di settembre”. Intanto, si vagliano tutte le possibilità a disposizione per usufruire dei provvedimenti contenuti nei decreti ministeriali, sia sul fronte del personale che su quello fiscale.

Planetaria Hotels, importante aiutare le aziende a riprendersi
Planetaria Hotels ha mantenuto le strutture operative finché è stato possibile, “ma quando abbiamo visto che il problema sanitario era così forte non ce la siamo sentita di esporre le persone a certi rischi, per cui per questo ancor prima che per ragioni economiche abbiamo deciso di chiudere, al momento fino al 3 aprile”, spiega Damiano De Crescenzo, che ricorda anche le prime sensazioni ed emozioni scaturite a caldo dall’annuncio del “lockdown” italiano: “Il blocco all’inizio ha creato ovviamente timori e confusione, ci siamo molto confrontati tra colleghi e con le associazioni”, racconta, anche perché non era ancora chiaro il “destino” degli hotel nelle intenzioni del Governo. Poi è arrivato il momento di rimboccarsi ancor di più le maniche per gestire l’emergenza.
“Nelle strutture avevamo comunque pochi clienti, un’occupazione più o meno del 10% (si trattava soprattutto di persone in viaggio per lavoro, come per esempio i giornalisti in servizio, ndr) e poi con l’ulteriore blocco a livello di Paese ovviamente sono arrivate le ulteriori cancellazioni. Quindi abbiamo deciso di chiudere, ovviamente lasciando dei presidi negli hotel, sia per essere in regola con gli adempimenti sia naturalmente per questione di responsabilità e sicurezza”.
Come si sta gestendo il personale? “Facciamo in modo di dare la massima assistenza, bisogna pensare a come attraversare insieme questo periodo facendoci il minor male possibile e salvaguardando anche l’importante patrimonio professionale”. E non mancherà il modo per cercare di sfruttare in modo costruttivo questo momento, con attività di formazione e altro e diverse idee in progress.
È poi una certezza la necessità di interventi da parte del Governo, sia finanziari che di sostanza, per aiutare le aziende a riprendersi: “Se riescono a farlo garantiscono lavoro, che poi è ricchezza del Paese. Se invece le aziende crollano salta il sistema”. In ogni caso, anche quando questa situazione imprevedibile e purtroppo fuori dall’ordinario terminerà, nulla sarà come prima, sostiene De Crescenzo.
Che bagaglio positivo potremo tuttavia portarci con noi? “Sicuramente la sperimentazione di attività da remoto che si sta attuando ci farà capire che diverse funzionalità potranno essere svolte così. E poi c’è stato un forte risveglio delle associazioni, che hanno voglia di comunicare e informare”.
E chissà se questo porterà a una maggiore collaborazione anche in futuro.

Silvestro De Bolfo
Silvestro De Bolfo è direttore del Grand Hotel Bristol Resort & Spa di Rapallo. La struttura fa parte del gruppo RCollectionHotels che gestisce anche il boutique Hotel Mentana e il Citylife Hotel Poliziano di Milano, il Grand Hotel Vittoria e Villa Cipressi di Varenna (lago di Como), e il King Hotel di Varedo (Monza), da giugno è prevista l’apertura del Grand Hotel Victoria di Menaggio, sul lago di Como.

Giuseppe Mariano
Giuseppe Mariano è general manager di Vestas Hotels & Resorts, hotel management company che conta attualmente su tre strutture a Lecce: Hotel President, 4 stelle Superior dedicato soprattutto a clientela business, Risorgimento Resort 5 stelle lusso, dimora di lusso nel centro storico, e l’Eos Hotel, 3 stelle design.

Damiano De Crescenzo
Damiano De Crescenzo è managing director di Planetaria Hotels, gruppo alberghiero con 11 strutture a 4 e 5 stelle: Enterprise Hotel, Milan Suite Hotel, Residenza delle Città, Hotel Indigo Milan e e la new entry Château Monfort a Milano, Best Western Villa Appiani a Trezzo sull’Adda, Grand Hotel Savoia e l’Hotel Continental a Genova, Hotel Ville sull’Arno a Firenze, Hotel Pulitzer e Leon’s Place a Roma.

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